Studenti stranieri in Italia: quanti sono, da dove vengono, dove studiano36 min read

16 Settembre 2022 Dati migrazioni Educazione -

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Studenti stranieri in Italia: quanti sono, da dove vengono, dove studiano36 min read

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Quanti sono gli studenti stranieri in Italia 2018/2019

Come riportato dal rapporto Gli alunni con cittadinanza non italiana, pubblicato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) nell’anno scolastico 2017/2018 gli studenti stranieri in Italia sono 857 mila, il 10% del totale.

studenti stranieri in italia

Prima di lasciarci impressionare dal potere evocativo dei numeri abbiamo un paio di considerazioni importanti da fare.

Diminuiscono gli studenti italiani

La prima riguarda il fatto che la crescita numerica degli alunni stranieri in Italia ha subito un forte rallentamento negli ultimi anni, nonostante l’attenzione mediatica sul tema dell’immigrazione suggerisca il contrario. Tra l’anno scolastico 2008/2009 e il 2012/2013 la crescita annua è calata costantemente dal 9,6% al 4,1%, mentre a partire dall’anno scolastico 2013/2014 oscilla intorno all’1-2%.

Guardando a periodi più lunghi, nel decennio 2009/2010 – 2018/2019 gli studenti stranieri sono complessivamente aumentati del 27,3% (184 mila persone), mentre nel decennio 1999/2000 – 2008/2009 l’incremento era stato del 425,9% (510 mila persone).

La percentuale degli alunni stranieri, tuttavia, risulta in aumento anche perché diminuisce la popolazione scolastica italiana con cui raffrontarla. Gli studenti con cittadinanza italiana sono infatti diminuiti negli ultimi cinque anni di quasi 350 mila unità (-4,3%).

La maggior parte degli studenti stranieri è nata in Italia

La seconda considerazione è che la maggioranza degli alunni stranieri – il 64,5% – è nata in Italia. Si tratta dei cosiddetti immigrati di seconda generazione, bambini e ragazzi che in molti casi parlano l’italiano come prima lingua, tifano per il Milan e passano i loro pomeriggi all’oratorio. Figli di genitori nati all’estero, molti di loro sono italiani in tutto e per tutto, tranne che per i documenti.

Questo gruppo è cresciuto di 103 mila unità negli ultimi 5 anni (+23%) e di quasi 22 mila unità rispetto all’anno precedente (+4,1%). Tra l’anno scolastico 2017-2018 e 2018-2019 gli studenti di seconda generazione rappresentano l’unica componente in crescita della popolazione scolastica, considerata la diminuzione di oltre 100 mila unità degli studenti italiani e di circa seimila degli stranieri nati all’estero. Nel complesso, la popolazione scolastica diminuisce di 84.500 unità (1%).

Da dove vengono gli studenti stranieri in Italia 2018/2019

studenti stranieri per cittadinanza

Il paese di provenienza più rappresentato nella scuola italiana è la Romania con 157 mila studenti, il 18,4% degli alunni con cittadinanza non italiana. Seguono Albania (13,5%), Marocco (12,2%), Cina (6,4%) e di seguito India, Filippine, Egitto, Moldavia, Pakistan, Ucraina.

Sul lungo periodo spicca l’evoluzione della presenza cinese nelle scuole italiane, passata nell’ultimo decennio da quasi 31 mila a 55 mila unità (+78,9%). Un’altra caratteristica interessante della popolazione scolastica di origine cinese riguarda l’alta percentuale di studenti nati in Italia (83,1%).

Dati notevoli sulle seconde generazioni riguardano anche gli studenti di origine marocchina (76,4% dei quali sono nati in Italia), albanese (75,7%) e filippina (68,2%).

La distribuzione territoriale degli alunni stranieri in Italia

Gli studenti stranieri tendono infatti a concentrarsi nelle regioni del centro-nord, mentre nelle regioni meridionali l’incidenza è inferiore alla media nazionale.

In particolare, il 65% degli studenti stranieri frequenta la scuola nelle regioni settentrionali, il 22% in quelle centrali e poco più del 13% nel Mezzogiorno. Tale distribuzione riflette il maggiore insediamento degli immigrati nei contesti caratterizzati da un mercato del lavoro più favorevole.

La Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti di origine straniera, ospitando da sola un quarto del totale presente in Italia (circa 218 mila), mentre l’Emilia Romagna è quella con la più alta percentuale di alunni stranieri sulla popolazione scolastica regionale (16,4%), seguita da Lombardia (15,5%), Toscana (14,1%), Umbria (13,8%), Veneto (13,6%) e Piemonte (13,5%). Le regioni del sud presentano percentuali che variano tra il 7,5% dell’Abruzzo e il 2,6% della Sardegna.

Tuttavia, negli ultimi tre anni scolastici la crescita degli studenti con cittadinanza non italiana è stata consistente anche in Campania e in Puglia, dove gli studenti stranieri sono aumentati rispettivamente di 3.600 e 1.200 unità, collocando le regioni ai primi posti per crescita in termini percentuali (+15,2% e +7,1%).

Restringendo il campo alle province, in quella di Milano si trova il maggior numero di studenti con cittadinanza non italiana (oltre 92 mila), seguita da Roma (oltre 63 mila) e Torino (oltre 39 mila). Le altre province sono, nell’ordine: Brescia, Bergamo, Firenze, Bologna, Verona, Modena e Padova.

Se si guarda però la percentuale sulla popolazione scolastica locale la classifica è un’altra e vede al primo posto Prato, con il 26,8% di studenti stranieri, seguita da Piacenza (22,7%) e Mantova (18,5%). Più avanti, ma sempre al di sopra della media italiana, troviamo Asti, Parma, Cremona e Brescia.

studenti stranieri per provincia

A livello comunale i dati evidenziano come alcune comunità siano particolarmente radicate in determinate aree. In alcuni comuni del Lazio, come Tivoli e Guidonia, il 65% circa degli studenti stranieri è di cittadinanza rumena. Nei comuni di Sassuolo, Cento, Vercelli e Imola, la presenza di studenti marocchini varia tra il 25% e il 41% del totale. I cinesi sono presenti in modo massiccio nei comuni toscani di Campi Bisenzio (60,2%), Prato (59,2%) e Fucecchio (39%). Infine, i comuni lombardi di Milano, Como, Cinisello Balsamo, Vigevano, Crema e Treviglio si caratterizzano per una maggiore presenza di studenti di origine egiziana.

Vi sono scuole che superano il 30% di alunni con cittadinanza non italiana: sono il 6,5% del totale e si trovano prevalentemente in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Ci sono anche 1.650 scuole in cui gli alunni di origine straniera superano il 40%. A fronte di questi dati va detto che il 18,3% delle scuole non ha nessuno studente straniero e che il 77% delle scuole ha una percentuale di studenti con cittadinanza non italiana inferiore al 15%.

Quali scuole scelgono gli alunni stranieri in Italia 2018/2019

Nell’anno scolastico 2018/2019 l’89,5% dei diplomati alla secondaria di I grado (le medie) ha deciso di proseguire gli studi. Di questi l’8,2% ha optato per la formazione professionale regionale, mentre l’81,3% si è iscritto a una scuola secondaria di II grado.

Dai dati emerge che a influenzare la scelta del percorso di studi è soprattutto la valutazione conseguita all’esame di licenza media. Come gli studenti italiani, gli studenti con cittadinanza non italiana scelgono gli istituti professionali quando la votazione conseguita alla licenza media è bassa e i licei quando la votazione è alta.

La differenza tra gli studenti con cittadinanza non italiana e gli italiani sta piuttosto nella votazione stessa: il 68,8% degli stranieri ha conseguito il diploma di secondaria di I grado con una votazione di 6 o 7, mentre la maggioranza degli italiani (54%) ha ottenuto il diploma con una votazione uguale o superiore a 8.

Al termine della scuola secondaria superiore, il 34% dei diplomati con cittadinanza non italiana prosegue gli studi all’università. I dati confermano che la propensione a proseguire con gli studi universitari è più elevata tra gli studenti dei licei rispetto ai diplomati degli altri percorsi.

La scelta della macro-area didattica vede una prevalenza per il sociale (39,7%), anche se emergono scelte diverse in base alla comunità di appartenenza: gli studenti con nazionalità ucraina, polacca e filippina preferiscono i corsi di studio dell’area scientifica.

Le donne rappresentano la maggioranza degli immatricolati sia in totale (61%) che nelle diverse macro-aree didattiche (ben 84% nell’area umanistica) a esclusione dell’area scientifica. La presenza degli immatricolati con cittadinanza non italiana si concentra maggiormente in alcune aree geografiche del paese risultando massima nel nord ovest (35%) e minima nelle isole (2%).

I principali problemi degli studenti stranieri in Italia 2018/2019

L’inserimento dei nuovi arrivati

Mentre l’aumento delle seconde generazioni è un dato costante, gli studenti che entrano per la prima volta nella scuola italiana hanno un andamento piuttosto instabile, con differenze a seconda degli anni scolastici e dei gradi di scuola. Complessivamente, nel quinquennio 2014/2015 – 2018/2019 i nuovi ingressi sono diminuiti di oltre 10 mila unità, nonostante l’aumento di 1.430 unità tra il 2017/2018 e il 2018/2019.

La bassa frequenza e l’alta dispersione scolastica

La regolarità dei percorsi scolastici è un indicatore fondamentale dell’integrazione. Il 39,4% dei quattordicenni stranieri è in ritardo scolastico, spesso dovuto al precedente inserimento in classi inferiori rispetto all’età, a cui si aggiungono i ritardi relativi alle bocciature e alle non ammissioni. La situazione però è in miglioramento: nell’anno scolastico 2010/2011 i quattordicenni stranieri in ritardo erano il 61,5%.

Il primo anno della scuola superiore risulta essere cruciale. È nel passaggio tra i 14 e i 15 anni di età che l’incidenza dei ritardi cresce drasticamente (dal 39,4% al 51,9% nel 2018/2019). Il divario con gli studenti italiani è notevole: nell’anno scolastico 2018/2019 gli studenti italiani in ritardo sono il 9,1% contro il 30,1% degli studenti con cittadinanza non italiana.

Una conseguenza allarmante del ritardo scolastico è senz’altro costituita dall’abbandono della frequenza scolastica. L’esame di questo fenomeno attraverso l’indicatore europeo degli Early Leaving from Education and Training evidenzia che gli alunni con cittadinanza non italiana sono quelli a più alto rischio di abbandono, con il 37,6% nel 2018, a fronte di una media nazionale del 14,5% e un obiettivo europeo del 10% da raggiungere entro il 2020.

Un ambito educativo in cui la scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana è nettamente inferiore a quella degli italiani è la scuola dell’infanzia. Solo il 79,2% dei bambini stranieri residenti in Italia frequenta la scuola dell’infanzia, contro il 96% dei bambini italiani.

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Educatore professionale e formatore, ha lavorato in diversi ambiti del terzo settore. Nel suo lavoro mescola linguaggi e strumenti per creare occasioni di crescita personale attraverso esperienze condivise. Per Le Nius scrive di temi sociali e non profit.
4 Commenti
  1. Tiziano Bello

    Ottimo articolo che illustra con numeri e dati la realta' scolastica italiana. Il sistema educativo e' la pietra angolare su cui poggia l'integrazione degli stranieri; ed a tal proposito credo meritino una nota di plauso a tutte le nostre maestre/i ed insegnanti che si trovano ad affrontare e risolvere situazioni educative sicuramente non semplici.

  2. fulvio

    non bisogna però dimenticare che la difficoltà di integrazione degli "stranieri" nel mondo scolastico è in parte dovuta anche all'ostilità da parte degli italiani verso i non italiani. Si è vero che inserire uno studente già cresciuto in una classe di italiani, quindi con piena padronanza della lingua, crea non pochi problemi e rallenta il progredire della classe ma purtroppo una certa ostilità si riscontra anche a livello di scuola materna, che tendenzialmente favorisce gli italiani a discapito degli stranieri. Un peccato perché sarebbe il contesto ideale per sanare il gap culturale. A parer mio diventa urgente combattere in maniera efficace la dispersione scolastica e fondamentale innalzare l'obbligo scolastico sino ai 18 anni. Non basta una legge occorrono anche severi controlli. Si otterrebbe così una formazione anche caratteriale oltre che culturale in "ambiente controllato" con la certezza di diplomare ITALIANI a prescindere dall'origine etnica. E' comunque un processo che darà i suoi frutti, tangibili e sfruttabili, nell'arco di svariati anni. Io non avrei difficoltà ad affidarmi ad un medico di colore od affidarmi ad un avvocato di chiare origini orientali.......solo che per allora sarei ultracentenario. Comunque questa è l'unica via. LA SCUOLA AL CENTRO DI TUTTO

  3. Jenny Menato

    Sono una mamma alla ricerca disperata di un'unica, ma a quanto pare impossibile, risposta! Ho bisogno urgente di sapere, dove e come può essere inserito un ragazzo straniero di quasi 18 anni a scuola. Il giovane è originario del Cile, a dicembre del corrente anno terminerà gli studi nel suo paese; vorrebbe studiare nel ramo della finanza, marketing, amministrazione. Il problema è, che nessuno di coloro che ho contattato fino ad ora( Ministero dell' istruzione, ISISS Marco Minghetti di Legnago, Provveditorato degli studi di Verona) hanno saputo darmi corrette indicazioni,( o, più esattamente, non mi hanno proprio risposto!) a quanto pare non esiste una comparazione tra scuole italiane ed extra europee. Ma allora, uno studente che proviene dall' America Latina, e deve trasferirsi in Italia, non ha alcuna possibilità di continuare a studiare e porre le basi per costruirsi una futura carriera lavorativa? Per favore, che qualcuno cortesemente mi contatti e mi dia indicazioni corrette sul da farsi. In attesa di una risposta, sentitamente ringrazio la Signoria Vostra. Cordiali saluti Jenny Menato

    • Redazione Le Nius

      Buonasera Jenny, noi siamo una redazione di un blog e non ci occupiamo di dare risposte ai singoli casi. Ci sembra che i contatti che hai preso siano indicati, puoi provare a rivolgerti anche ad enti pubblici o associazioni che hanno sportelli legali per le migrazioni sul tuo territorio di residenza. Ti facciamo un grande in bocca al lupo!

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