Storia del bikini: tutto cominciò con una bomba…3 min read

10 Agosto 2015 Cultura -

Storia del bikini: tutto cominciò con una bomba…3 min read

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storia del bikiniDopo bombe all’idrogeno sganciate sull’atollo di Bikini, il 5 luglio del 1946 un provocatorio sarto francese, Louis Réard, sgancia su un bordo piscina parigino un’altra bomba – più innocua, s’intende – ma destinata a suscitare grande scalpore tra i benpensanti. Bando al costume intero, e via libera al due pezzi. Andiamo alla scoperta della storia del bikini.

Costumi a due pezzi erano indossati già nell’antichità, come risulta dal ritrovamento di urne, affreschi e mosaici di epoca greca e romana, risalenti addirittura al 1400 a.C., ma quella di Reard fu una una vera bomba – lo dimostra la scelta non casuale del nome – esplosa tra la generazione di morigeratissimi postmonarchici.

Qualche mese prima del lancio di Reard, Jacques Heim aveva creato l’Atome – succinto e ridotto quanto le dimensioni di un ‘atomo’ – il costume da bagno più piccolo al mondo. Fino all’introduzione del bikini, almeno. Reard rende l’Atome ancora più piccolo e sceglie come modella per pubblicizzare il nuovissimo costume Micheline Bernardini, spogliarellista del Casino de Paris.

Sexy e seducente, ingrediente fondamentale di numerosissimi film e telefilm, il bikini si lega indissolubilmente ai nomi più seduttivi della storia cinematografica italiana e internazionale. Nel 1958 il bikini di Brigitte Bardot nel film E Dio creò la donna generò un mercato per il costume a due pezzi negli USA, e nel 1960 la canzone di Brian Hyland Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini promosse una corsa frenata per l’acquisto di bikini.

E così l’‘esplosivo’ costume a due pezzi diventa una ‘moda’. Dive del cinema e dello spettacolo lo usano come strumento di seduzione. Tra le donne comuni, le prime a indossare il bikini sono le ragazze più libere, perché non temono la riprovazione popolare o delle autorità. Non si addiceva certo alle caste matrone!

E come dimenticare la passerella della nostrana Sofia Loren, che sfilò con un bikini di raso e si guadagnò il titolo di Miss Eleganza nel 1950? Per non tacere del legame tra cinema e bikini: dai surf movie degli anni ’60 alle celeberrime icone del cinema in bikini: Ursula Andress nei panni della Bond girl Honey Ryder (1962), Raquel Welch, eroina preistorica nel film One Million Years B.C. (1966), Phoebe Cates in Fast Times at Ridgemont High (1982).

Se a sdoganare il bikini sono state Brigitte Bardot, che a metà degli anni Cinquanta metteva in mostra il suo due pezzi nelle calde spiagge di Saint-Tropez, e la bellissima Marilyn Monroe nel film Niagara (1953), è stata Margaret d’Inghilterra, figlia della regina Elisabetta, a convincere tutti che il bikini rientrava a pieno titolo nei capi d’abbigliamento occidentali: sua maestà, infatti, è stata ‘paparazzata’ in due pezzi sullo yacht dell’Aga Khan a Porto Cervo.

Da allora nessuna donna ha rinunciato a questo seducente capo d’abbigliamento, che ha conosciuto evoluzioni in stile e forme. In sostanza, il bikini è rimasto invariato fino agli anni ’70 del secolo scorso quando, completata la massima riduzione possibile del pezzo superiore, l’attenzione degli stilisti si è rivolta al pezzo inferiore, con l’introduzione del tanga brasiliano, impreziosito e reso fashion anche dagli stilisti più famosi.

Pronte a ‘sganciare’ il vostro esplosivo bikini in spiaggia?

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Brigida Ranieri nasce il 21 luglio 1983. Dottore di ricerca in Filologia Classica e redattrice presso il Thesaurus Latinae Linguae a Monaco di Baviera, ora è ricercatrice all'Università degli Studi di Perugia. Ama leggere e viaggiare e vive la vita come in un romanzo russo o in un film in bianco e nero di Godard in compagnia di Jean Paul Belmondo.
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