Speciale Mondiali: da chi parte il rilancio di Spagna e Inghilterra?3 min read

20 Giugno 2014 Uncategorized -

Speciale Mondiali: da chi parte il rilancio di Spagna e Inghilterra?3 min read

Reading Time: 3 minutes
@Alfonso Jimenez
@Alfonso Jimenez

Due partite, zero punti. Spagna e Inghilterra si leccano le ferite dopo 180′ con risultati disastrosi e una spedizione Mondiale già vicina alla conclusione. Resta una sola partita a entrambe per non portarsi a casa il cucchiaio di legno, simbolo dei sempre sconfitti nel rugby.

I tonfi sono stati differenti per proporzioni e motivazioni, ma ugualmente inattesi. Gli iberici partivano per compiere l’impresa: vincere la quarta grande competizione consecutiva dopo due Europei e il Mondiale in Sudafrica, avendo già firmato un record nel giorno del poker agli azzurri di due anni fa. Qualche avvisaglia di un possibile calo c’era già stata, da qui a pensare all’1-5 con l’Olanda e allo 0-2 con il Cile ce ne passa. Del Bosque, unico commissario tecnico a vincere la Coppa con la “Roja” dopo anni di spedizioni fallimentari, ha sbagliato tutte le scelte. Chiaro che queste sono considerazioni ex-post, altrettanto lampante era il rischio alla quale la nazionale spagnola si è esposta convocando alcuni giocatori in pessime condizioni fisiche. Diego Costa è l’emblema, Xavi e Pique (reduci da una stagione in chiaroscuro) le altre stelle molto al di sotto di uno standard accettabile. Gli esclusi eccellenti avrebbero potuto dare una forte mano, dalla gioventù di Isco e Callejon fino all’esperienza di Borja Valero, per non parlare dei gol di Llorente in una squadra che ha segnato un solo gol su rigore.

Insieme a Thiago Alcantara, appiedato in patria da un grave infortunio, alcuni di questi volti rimasti lontani dal Brasile saranno la base per ripartire. Una squadra campione d’Europa Under 21 non è finita, anche se l’idea del “falso 9” potrebbe andare direttamente in cantina. Giocatori come Illaramendi o Morata, pur in giovane età, hanno già acquisito esperienza da vendere e saranno il motore delle prossime avventure.

@gordon2208
@gordon2208

Roy Hodgson quel motore ha provato a farlo andare con benzina giovane già da questo Mondiale. L’Inghilterra sembrava poter stupire, con la velocità e la tecnica dei suoi interpreti, ma ha avuto la sfortuna di trovare due grossi ostacoli sulla propria strada: Italia e Uruguay. Il vituperato (in Gran Bretagna, dove del calcio c’è una visione tutta particolare) Wayne Rooney in due gare ha messo a segno un assist e un gol, più una clamorosa traversa, nonostante le polemiche sulla sua posizione in campo, mentre Sterling e Sturridge hanno dimostrato di avere talento da vendere. Ma gli altri? Malissimo la coppia di centrali Cahill-Jagielka, un disastro Gerrard, poco meglio il compagno del Liverpool Henderson, nullo Welbeck. Gli episodi sono stati sfavorevoli, Hodgson ha confermato di non avere quello spirito da vincente che serve quando l’asticella sale.

Come per la Spagna, però, la disperazione potrebbe durare poco. I ricambi ci sono, alcuni si sono già visti in Brasile. Barkley è un esterno di ottima qualità, tanto per citare un giocatore di sicuro avvenire. Forse la nuova generazione è un po’ troppo concentrata nella zona più avanzata del campo e meno in difesa, dove non si scorgono grandi fenomeni. A questo bisognerà sopperire, sapendo che in zona gol le armi per far male non mancano.

CONDIVIDI

Realizzatore di sogni parzialmente mancato, giornalista sportivo riuscito. Segno che qualcosa è andato per il verso giusto, dai venti in poi. Sostenitore convinto della necessità di pensare e divulgare, meglio se in un pub, peggio se in discoteca. Scrittore per diletto, con la fortuna di vivere del mio lavoro.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU