Sondaggi regionali Sicilia 2017: centrodestra favorito, i 5 Stelle rincorrono23 min read

2 Novembre 2017 Politica Uncategorized -

Sondaggi regionali Sicilia 2017: centrodestra favorito, i 5 Stelle rincorrono23 min read

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Sondaggi in Sicilia molto diversi tra loro

L’ultimo sondaggio Piepoli ha provocato un terremoto nella corsa alle urne siciliane: Nello Musumeci, candidato del centro-destra, è saldamente in testa col 42% delle preferenze, mentre Cancelleri, il candidato del M5S favorito fino a un mese fa, è ben lontano al 25%; sempre al 25% si assesta a sorpresa Claudio Fava, candidato di Sinistra Italiana, Movimento Democratico Progressista, Verdi e Rifondazione, superando di molto il candidato del Pd siciliano e di Ap Fabrizio Micari fermo solo all’8%. Dopo lo scalpore suscitato dalla rilevazione nel Partito Democratico, un successivo sondaggio, commissionato da MarketingInPolitica.com e realizzato dall’istituto Keix, presenta uno scenario differente: Musumeci si conferma in testa al 33,1%, seguito dal 31,6% di Cancelleri e con Micari al 27,3%. A Fava solo il 4,8% delle preferenze, mentre il candidato dell’ultimo minuto Sgarbi è fermo al 3,2%. Lo stesso sondaggio rileva che fiducia nei candidati è così distribuita: Musumeci è al 34,6%, Cancelleri al 30,5%, Micari al 23,8%, Fava al 6,9% e Sgarbi 4,2%. Importanti anche i dati sugli indecisi e l’astensione: la quota degli intervistati che non hanno ancora scelto il proprio candidato è del 53,4%, mentre il tasso di astensione dovrebbe assestarsi vicino al 51% degli aventi diritto.

Il PD e la guerra dei numeri

Dopo essere riuscito a riunificare il centro-sinistra siciliano con la sua candidatura, Fabrizio Micari sembra essere rimasto scottato dai primi sondaggi. Ma tutto il Partito Democratico dell’isola e lo staff del rettore dell’Università di Palermo non sembrano essere intimoriti dai numeri. Lo stesso Micari ha così commentato il sondaggio Piepoli:

Dove hanno trovato questo sondaggio? Nelle patatine?

Anche Fausto Raciti, segretario regionale del Pd, ha espresso i suoi dubbi attraverso una metafora che ricorda un po’ gli spot della Motta:

Fava al 25 per cento? E io sono pontefice

La sicurezza ostentata dal centro-sinistra siciliano deriva dal peso delle liste che sostengono Micari: si punta tutto sull’influenza esercitata dai candidati nelle liste a livello locale più che alla figura politica del professore. Secondo i democratici, questo tipo di fattore non viene rilevato in certi tipi di sondaggi. Proprio a sostegno di questa osservazione, il Pd siciliano ha portato ad esempio la rilevazione di Marketing In Politica dove Micari risulta comunque essere indietro rispetto sia a Musumeci che a Cancelleri. Claudio Fava, dal canto suo, ha subito cavalcato l’eco mediatica del suo apparente exploit e ha messo in guardia tutta la sinistra siciliana di non riposare sugli allori: “C’è un trend, mi sembra una candidatura in crescita e siamo partiti da pochi giorni. Mi sembra un dato significativo e importante. Perché racconta di un voto non allineato, non obbediente alle logiche dell’appartenenza. C’è da lavorare per una campagna elettorale buona.”

La rincorsa del Movimento 5 stelle

A metà settembre il giudice della prima sezione civile, Claudio Spiga, ha confermato la sospensione delle Regionarie del Movimento 5 Stelle che avevano investito Giancarlo Cancelleri come candidato ufficiale. La sentenza è arrivata dopo un ricorso al Tar presentato dall’attivista pentastellato Mauro Giulivi, escluso dalla corsa alla candidatura per non aver sottoscritto in tempo il Codice etico. Il giudice ha motivato la sentenza spiegando che le modalità per le candidature online nel M5s sono state ritenute troppo “generiche”. Un brutto colpo per il Movimento siciliano che ha fatto vacillare la stabilità della figura di Cancelleri. Lo scorso 18 settembre, il candidato pentastellato è intervenuto sulla questione in un incontro pubblico a Catania con Di Maio:

“Il giudice scioglierà la riserva nei prossimi giorni, noi comunque andiamo avanti parlando dei grandi temi della Sicilia, incontrando sindaci di piccoli comuni che significano grandi problemi, perché la Regione si è dimenticata di loro. Aspettiamo la decisione del Tribunale, ma non ci sono piani alternativi. “Andiamo avanti.” Dopo la conferma delle sospensione e per dare seguito alle dichiarazioni di Cancelleri, il Movimento ha chiesto il parere esterno del Professor Guido Corso, professore di diritto amministrativo all’Università di Roma Tre e avvocato della Cassazione del 1977, che ha sciolto ogni riserva riguardo la legittimità della candidatura: “Il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia fatto precedere la formazione delle liste da una sorta di primarie e che lo svolgimento di quest’ultime sia stato irregolare, secondo l’opinione del Tribunale di Palermo non incide sulla regolarità della lista provinciale presentata né vizia la candidatura di Giovanni Carlo Cancelleri alla carica di Presidente della Regione. Si tratta di una vicenda regolata dal diritto privato, relativa al funzionamento di un’associazione non riconosciuta quale il Movimento 5 Stelle.

Come si legge sul blog di Grillo:”Il Professore ha chiarito definitivamente la validità della candidatura di Giancarlo Cancelleri alla Presidenza della Regione Sicilia, confermando che in caso di sua elezione non ci sarebbe nessun impedimento al regolare svolgimento della funzione di Presidente della Regione Sicilia.” Malgrado ogni dubbio sulla legittimità sulla candidatura sia stato sciolto, Cancelleri, partito come favorito, si trova ad essere inseguitore. Il primato assoluto rilevato durante l’estate è stato superato dalla candidatura di Musumeci, che è riuscito a ricompattare quasi inaspettatamente tutto il blocco del centro-destra. I 5 Stelle considerano la Sicilia un test molto importante in vista delle elezioni nazionali: perdere le regionali siciliane sarebbe un colpo durissimo per le ambizioni del Movimento di Grillo, Casaleggio e Di Maio.

La rivincita di Musumeci

Dopo essere uscito sconfitto dal confronto con Crocetta del 2012, il candidato del centro-destra ci riprova questa volta da favorito. I dubbi di quest’estate sono stati definitivamente superati lo scorso 1 settembre quando, in una conferenza stampa a Palermo, è stata ufficializzata la sua candidatura: “Il centrodestra siciliano offre ai siciliani un ancora di speranza con una coalizione unita, compatta responsabile e motivata. È l’epilogo di un percorso lungo e faticoso ma alla fine le scelte sono state meditate e condivise. Il senso di responsabilità di ciascuno di noi è servito come essenziale. Voglio ringraziare i leader di queste forze politiche a cominciare da Gianfranco Micciché, con quale ho un rapporto più dolce che amaro. Abbiamo saputo trovare le ragioni che uniscono”.

Il successo di Musumeci nei sondaggi è facilmente spiegabile se si va a guardare l’amplissima coalizione che sostiene la sua candidatura. Sono infatti ben otto fra partiti e movimenti che lo hanno scelto come proprio candidato: Forza Italia, Udc, Autonomisti, Cantiere popolare, Fdi, Noi con Salvini, Cdu e Cantiere Popolare. Il centro-destra è sempre stato forte in Sicilia, ma le sue divisioni interne lo hanno spesso condizionato nelle competizioni elettorali. Così compatto sotto uno stesso candidato e con il centro-sinistra incapace di dialogare con il partito di Claudio Fava, le possibilità di vittoria sono più concrete che mai. Nella guerra dei sondaggi scoppiata in queste settimane, l’unica certezza è data da Musumeci: è lui l’avversario che gli altri candidati devono superare in queste elezioni regionali.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
4 Commenti
  1. Salvorusso

    E se vince Lagalla?

    • Davide Fracasso

      Ciao Salvo, i sondaggi sembrano escluderlo, staremo a vedere :)

  2. Saverio Schinzari

    Torna a casa Lesso. Il ribollito ti attende. Con questa santa alleanza, la strada è durissima !

  3. Nicola

    Non capisco perche ci si ostina a proporre sempre le stesse cose. Spero che Lagalla possa farcela perché a mio parere è l'unico che ha idee ben chiare

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