Sondaggi politici: Renzi e la proposta a Grillo3 min read

18 Dicembre 2013 Politica Politica interna -

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Sondaggi politici: Renzi e la proposta a Grillo3 min read

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«Lo dico io Beppe firma qua e rilancio su un tema molto semplice. Caro Beppe Grillo, hai 160 parlamentari in Italia, questi 160 parlamentari sono decisivi per fare le cose su cui 8 milioni di persone ti hanno dato il consenso. Se ti va, se sei serio con quello che hai detto, Beppe firma qui, io sono disponibile. Partendo dal giudizio che il decreto legge fatto dal governo ha ottenuto il consenso del Pd…noi siamo su quella posizione lì, la nostra posizione è quella del governo. Vuoi che noi rinunciamo ai 35-40 milioni che ci saranno il prossimo anno per il Pd? Ci costa molto perché la scomparsa graduale serviva esattamente a dare un passaggio. Ebbene siamo disponibili ad accettare la sfida ad una condizione. Non si fa un atto di resa mandato via mail. Vuoi accettare? Beppe firma qui.

Dì ai tuoi 60 senatori che accettino di firmare il nostro progetto di trasformazione del senato in camera delle autonomie, zero indennità. Dì ai tuoi senatori e parlamentari di firmare l’abolizione del modello istituzionale regionale come sta venendo fuori ora e andiamo a dare al consigliere regionale quello che prende un sindaco come ha fatto l’Emilia Romagna. Accetta l’idea di fare una legge elettorale subito in cui chi vince governa.

Beppe vuoi che il Pd sia disponibile a fare il primo passo? Lo facciamo, ma ti richiamiamo ai tuoi impegni, a quelli che hai preso con il tuo elettorato. Non vale 40 milioni questa operazione, vale un miliardo di risparmi della politica. Ci stai ad accettare di giocare in modo pulito e trasparente senza accordi e senza patti? Il governo non l’abbiamo con te, non lo vogliamo fare con te. Sei disponibile, #beppefirmaqui, a cambiare da domani mattina e a smettere di stare sul tetto del parlamento e andare a votare in parlamento e a cambiare le cose per le quali sei stato eletto, sei disponibile?

Se si il Pd è davanti a te, non è dietro. Noi il Pd lo mettiamo davanti e non abbiamo paura. Se su questo ci stai si fa, se su questo non ci stai sei per l’ennesima volta un chiacchierone. Se non ci stai l’espressione buffone vale per te, te lo dice il tuo amico Renzi».

Matteo Renzi e Beppe Grillo, sembra un bluff

Questa la proposta lanciata da Matteo Renzi a Beppe Grillo domenica scorsa dal palco dell’assemblea nazionale del Pd tenutasi a Milano.

Al di là delle opinioni circa la necessità o meno di un finanziamento pubblico della politica, resta l’assurdità di una simile proposta. Invece di dimostrare la serietà degli intenti mediante la rinuncia immediata al rimborso elettorale, così come ha fatto il Movimento 5 stelle, si pongono le condizioni dell’approvazione della riforma del senato, la riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali e l’approvazione di una nuova legge elettorale.

Si mischiano dunque cose tanto diverse. La rinuncia al rimborso elettorale può essere decisa subito e a vantaggio del paese e non di Grillo. Le riforme invocate da Renzi richiedono invece tempi più lunghi perché necessitano dell’adozione di una disciplina più complessa di un semplice slogan.

La prima può essere adottata con atto unilaterale da parte del Pd, le seconde richiedono una discussione in parlamento dalla quale emergeranno successivamente la serietà e le responsabilità di ciascuna delle forze politiche. Intanto però, un risultato è stato raggiunto. A fronte di una non-proposta è passata l’idea che Renzi abbia voluto intavolare una trattativa che Grillo si rifiuta di intraprendere confermando l’immagine di contestatore incapace di costruire.

Secondo il sondaggio di Ipsos per Ballarò del 17 dicembre, il 60% degli intervistati ritiene infatti che Grillo abbia rifiutato una proposta di collaborazione, mentre il 29% ritiene che quelle di Renzi siano proposte da vecchia politica. Spesso basta mostrarsi deciso e straparlare su un palco per convincere i più, poco attenti al contenuto delle parole.

La fiducia nei partiti è sempre scarsa

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Più in generale, il fatto che il 50% degli intervistati si dichiara non è disponibile ad effettuare alcun tipo di donazione in favore di un partito dimostra la persistente sfiducia nella classe politica del paese, sempre più considerata come una casta parassitaria di privilegiati dediti allo sperpero. Solo il 30% considera con favore la possibilità di finanziare con denaro proprio un partito politico.

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L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Italo Calvino)
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