Elezioni Grecia 2015: Syriza vince le elezioni8 min read

21 Settembre 2015 Politica -

Elezioni Grecia 2015: Syriza vince le elezioni8 min read

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@minimaetmoralia
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La nuova composizione del Parlamento greco. Resta praticamente immutata la situazione, a parte l’affluenza in calo (-7%) e una Syriza senza quella parte a sinistra che se ne era distaccata e che è rimasta fuori dal Parlamento.

I greci si sono espressi piuttosto chiaramente: in un clima di poca fiducia i cittadini ellenici non hanno nessuna intenzione di tornare indietro e affidarsi a chi li ha portati sul lastrico, ma si fidano di Tsipras e della sua linea politica: rimanere in Europa e lottare per cambiarla. I greci hanno apprezzato l’onestà del leader, che in Europa ha ammesso di aver combattuto e perso, ma non si sono sentiti traditi, anzi.

Debacle per i “ribelli” di Syriza di Unità Popolare con Lafazanis candidato premier, che non sono arrivati neanche al 3% e rimangono fuori dal Parlamento. Anche qui il messaggio rimane piuttosto chiaro: una sinistra che vuole uscire dall’Europa non esercita grande attrattiva sul popolo greco. Con buona pace di Varoufakis.

20 settembre

Arrivano i primi dati ufficiali dalle elezioni in Grecia e le cose sembrano andare bene per Syriza e Alexis Tsipras. A dispetto dei sondaggi, Syriza sarebbe avanti con il 35%, indietro Neo Demokratia, intorno al 28%. Affluenza bassissima che si ferma al 51%.

Il 35% non sarebbe sufficiente a Tsipras per governare con le proprie forze.

Alba Dorata si profila terza forza, mentre i ribelli di Syriza di Unità Popolare sono intorno al 3% e rischiano di non entrare nemmeno in Parlamento. Al momento questa la divisione dei seggi:

Ecco le prime dichiarazioni di Tsipras:

Il mandato del popolo ci chiede di chiudere col passato contro la corruzione, la nostra lotta prosegue per cambiare UE.

Tsipras avrebbe già trovato gli alleati per governare

18 settembre

@ipop.gr
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La campagna elettorale in Grecia si avvia alla conclusione: si vota domenica 20 settembre. C’è grande incertezza sul risultato, dovuto al testa a testa nei sondaggi e agli indecisi che superano il 10%. Rispetto ai sondaggi nazionali -che danno Neo Demokratia in leggero vantaggio- Tsipras si è detto certo di vincere. Il leader di Syriza avrebbe altri sondaggi che danno in testa la sinistra di qualche punto

C’è un corpo elettorale sotto traccia, che non è finito nel radar dei sondaggi, che voterà per noi

Entrambi i partiti molto probabilmente non avranno la possibilità di governare da soli, i sondaggi li danno lontani da quel 38% necessario ad andare avanti con le proprie forze. Tsipras ha escluso una grande coalizione, auspicata dall’Unione Europea e negli ultimi giorni ha rivendicato la battaglia di luglio in cui “la Grecia ha vinto la battaglia della rinegoziazione del debito”.

15 settembre

Dibattito televisivo rovente a pochi giorni dalle elezioni tra il leader di Syriza, Alexis Tsipras e quello di NeoDemokratia, Vangelis Meimarakis. Un confronto scontro durato diverse ore, con l’obiettivo per entrambi gli schieramenti (dati appaiati al 31%, come visto sotto) di convincere gli indecisi (attorno al 10%).

Proprio alla luce di questi numeri e data la probabile impossibilità per i due partiti di governare da soli, uno dei temi più caldi è stato quello delle alleanze. Alexis Tsipras ha respinto la possibilità di un’alleanza (una specie di grande coalizione alla tedesca) con il centro destra di NeoDemokratia mentre ha messo in conto di cercare alleati “nell’area progressista”

Con NeoDemokratia abbiamo punti di vista radicalmente diversi su questioni cruciali, cercherò di creare le condizioni per formare un governo con il più largo consenso possibile

Di tutt’altro avviso il leader di centrodestra Vangelis Meimarakis, che ha dichiarato di cercare un accordo per una politica comune con Tsipras, atto alla creazione di una squadra di governo di profilo nazionale “che possa mettere giù un piano per il futuro della Grecia”.

I toni si sono accesi sulla corruzione, con il Tsipras a rimarcare gli scandali che hanno coinvolto i conservatori e Meimarakis che ha accusato il premier di non aver fato nulla in questi 9 mesi contro la piaga corruttiva

per paura di entrare in conflitto con le potenti oligarchie del Paese.

Anche sull’economia i due leader se ne sono dette di tutti i colori, con Tsipras a ricordare che il partito di centrodestra ha distrutto l’economia greca e Meimarakis a replicare sulle “idee confuse di Syriza”.

Tsipras ha cambiato idea quando firmato il memorandum in Europa

ha ironizzato il candidato del partito fondato da Konstantinos Karamanlis nel 1974. Altro tema centrale il debito: Tsipras è stato accusato di aver definito il debito greco “insostenibile” quando uno dei requisiti per i creditori era la sostenibilità del debito greco. In realtà, come abbiamo visto, lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha confermato la preoccupazione del premier per la dimensione del debito. 

Nella peggiore tradizione dei partiti europei di destra Meimarakis ha utilizzato anche lo spauracchio immigrazione per attaccare Tsipras, accusandolo di favorire l’invasione. Il leader di Syriza ha replicato accusando Meimarakis di usare i rifugiati di guerra per fare propaganda

 

14 settembre

sondaggi elezioni grecia 2015
@the guardian

Inizia la settimana che porterà alle elezioni dove i greci sceglieranno il nuovo governo. Dopo le drammatiche giornate (o meglio notti) di luglio, con il leader di Syriza messo all’angolo dalla Germania, è difficile fare previsioni. Stasera l’ultimo confronto tra Alexis TsiprasVangelis Meimarakis, il leader conservatore in piena lotta per vincere le elezioni. Come abbiamo visto qui sotto, gli ultimi sondaggi danno sostanzialmente un testa a testa tra Tsipras e Meimarakis, con un leggero vantaggio del candidato di NeoDemokratia. 

Potrebbe pesare in maniera decisiva il voto degli indecisi, che sono il 10% del corpo elettorale. Le ultimissime stime danno sinistra e centro destra intorno al 31%: alla luce dei numeri anche il confronto di stasera si rivelerà fondamentale. Tsipras non può sbagliare un colpo se vuole mantenere alte le speranze di tornare ad essere presidente dopo la vittoria del gennaio 2015. Così la pensa anche Aristides Hadzis, professore di legge ed economia all’università di Atene ed esperto in analisi politica

La sfida potrebbe essere decisa dall’ultimo dibattito televisivo. Una fetta degli indecisi sono donne che hanno votato Syriza e restano simpatizzanti di Tsipras.

Con molta probabilità dalle urne uscirà un mezzo vincitore: infatti stando ai sondaggi nessuno degli schieramenti raggiungerà i famosi 151 seggi necessari per governare da soli, il che vuol dire che sia Syriza che NeoDemokratia avranno bisogno di stringere alleanze di governo. Escludendo la possibilità piuttosto remota di una grande coalizione, nettamente distinti gli schieramenti, entrambe le parti dovranno rivolgersi al centro, che in Grecia porta il nome di tre schieramenti, Pasok, Tatami e Unione dei Centristi, che stanno tutti tra il 4 e il 6%.

Le alleanze sembrano più semplici per il centro destra, come ha implicitamente ricordato Meimarakis

La Grecia ha bisogno di un governo stabile, nessuno potrà farcela da solo

Sembra da escludere la possibilità per Tsipras di contare sulla costola che si è staccata da Syriza diventando Unità Popolare, data intorno al 5%. Sarà proprio il nuovo partito guidato da Panagiotis Lafazanis, ex ministro dell’energia, a togliere a Syriza quei punti necessari a governare: il punto di rottura, la permanenza nell’euro alle condizioni dettate dall’Europa.

Proprio l’Europa sta alla finestra, in attesa che il nuovo governo da lunedì prossimo si metta al lavoro sulle riforme richieste per evitare la bancarotta. Come ha ricordato Jeroen Dijsselbloem. presidente dell’Eurogruppo

L’attuazione e implementazione delle riforme a seguito delle elezioni è senza dubbio fondamentale e il tempo è limitato.

Altro tema di fondamentale importanza resta quello del debito greco: il Fondo Monetario Internazionale insiste sulla sua riduzione, il confronto in sede europea partirà da ottobre.

 

6 settembre

C’era una volta una forza di sinistra, regina incontrastata dei sondaggi, che nonostante le botte prese in Europa, sembrava l’unica realtà in grado di ottenere la fiducia dei greci nelle urne. Non è più così.

La rottura dentro Syriza in seguito alle misure imposte dall’Europa ha visto un’ala del partito staccarsi da Tsipras per creare Unità Popolare, che dovrebbe attestarsi intorno al 5%. Proprio questa fetta di elettorato scontento, seppur minoritario, potrebbe costare ad Alexis la vittoria alle prossime elezioni del 20 settembre.

Syriza è dato nei sondaggi al 30%, mentre Neo Demokratia (una sorta di centro destra greco) sarebbe al 30,5%. Dunque sorpasso. Alexis Tsipras non sembra preoccupato, convinto che “i greci non daranno in mano il paese a chi l’ha portato al fallimento”; i sondaggi però dicono che la certezza della vittoria, come pareva dopo le notti difficili in Europa, non è più tale.

I margini tra Syriza e Neo Demokratia sono davvero risibili, si può parlare in sostanza di pareggio a meno di 15 giorni dalle elezioni: certo è che la formazione di centro destra ha completato un recupero partito quest’estate. La situazione fa pensare ad un risultato elettorale in cui né Syriza né Neo Demokratia escano in grado di governare.

Sondaggi elezioni Grecia 2015: Syriza 30%, Neo Demokratia 30,5%, Alba Dorata al 7,4%

sondaggi elezioni grecia 2015
@electograph.com

Si profilerebbe dunque una tornata favorevole ai partiti minori, che rosicchiano qua e là voti sopratutto a sinistra: le scelte impopolari e difficili di Tsipras sono state capite solo in parte dalla popolazione ellenica, che rischia però di trovarsi un’altra volta senza un governo. Ai numeri attuali, nessuno supera la soglia dei 151 seggi, che garantisce governabilità.

Chi vincerà le elezioni avrà probabilmente bisogno dell’appoggio di almeno 2 dei 3 partiti centristi presenti alle elezioni: Pasok (dato intorno al 5/6%), Potami (5/6%) e Unione dei centristi (3/4%).

In crescita di un punto percentuale anche i comunisti duri e puri anti europeisti del KKE, dati al 6%, e i neofascisti di Alba Dorata, che passerebbero dal 6,3% delle ultime elezioni ad un 7,4% piuttosto ingombrante.

Il 12% degli elettori non avrebbero ancora deciso per quale formazione votare.

sondaggi elezioni grecia 2015
@electograph

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Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
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