Serie A: Lupa e Signora, ma dove sono le avversarie?3 min read

9 Dicembre 2013 Uncategorized -

Serie A: Lupa e Signora, ma dove sono le avversarie?3 min read

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AAA pretendenti allo scudetto cercasi. Se le trovate, al di fuori delle prime due in classifica, fateci un fischio e regalate loro un pizzico di continuità. Una componente sconosciuta per la maggior parte delle squadre del campionato di A, spezzato in due prima dall’allungo della Roma e poi da quello della Juventus. Con fatica, tornando a vincere dopo un mese con quattro pareggi in fila, i giallorossi hanno tenuto il passo della capolista e rilanciato le proprie ambizioni. Non che avessero mai abbandonato i piani alti, non essendo mai scesi sotto il secondo posto, ma le certezze stavano venendo a mancare.

Senza Totti, ancora in panchina, a fare pentole e coperchi ci ha pensato Gervinho, uno che le ultime gare le aveva giocate (a differenza del capitano) senza incidere come in avvio di stagione. Il pupillo di Rudi Garcia ha fatto la differenza, servito due assist e mandato in delirio il pubblico giallorosso e il compagno di squadra Mattia Destro. Dopo aver segnato il 2-1, chiudendo un calvario durato diversi mesi, l’attaccante ha impiegato qualche secondo prima di strabordare nella comprensibile esultanza. Non si è capacitato subito di quel che è accaduto.

Le avversarie, dicevamo. Mentre la Juventus è uscita bene dalle prove generali di Champions (martedì la gara decisiva contro il Galatasaray per arrivare agli ottavi), al Napoli è andato di traverso l’anticipo. Avanti due volte, prima 2-0 e poi 3-2, la squadra di Benitez ha mostrato una certa idiosincrasia con la capacità di mantenere il vantaggio. Si è fatta infilare due volte su calcio piazzato, ha lasciato che l’Udinese portasse a casa un punto dal San Paolo nonostante l’assenza in contemporanea di Muriel e Di Natale. Il campanello d’allarme è più una sirena, ma anche in zona Europa si vive di grande discontinuità.

Il terzo pareggio consecutivo dell’Inter, infatti, mantiene i partenopei saldamente al terzo posto e con il successo della Roma anche la Fiorentina è rimasta a distanza di sicurezza. A questo punto il Verona, sempre più una corazzata al Bentegodi, può sperare in un piazzamento europeo che avrebbe del clamoroso. Gli scaligeri hanno 25 punti, due in meno della Viola e tre rispetto ai nerazzurri.

Dietro la squadra di Mandorlini c’è il vuoto: il Torino è salito a 19 punti con il successo in casa di fronte alla Lazio. L’aquila non vola più da tempo, Petkovic potrebbe invece fuggire verso altri lidi (svizzeri?) con un certo anticipo sul finire della stagione. Al momento la classifica piange. Tempi duri ancora in corso anche per il Milan, incapace di dare seguito al successo esterno di Catania. Balotelli ha riacciuffato il Livorno, poco per arrivare con serenità al crocevia europeo di mercoledì sera ed è sintomatico che nessuna delle tre italiane abbia ancora in mano il pass per gli ottavi di Champions a 90′ dalla fine dei gironi.

Il “Diavolo” è stato riacciuffato in classifica a quota 18 sia dal Cagliari (lanciato da una doppietta di Sau e da un contestatissimo rosso a Manfredini del Genoa) che dal Parma. Con l’Atalanta fermata a Verona la lotta salvezza si fa intrigante: Corini non sbaglia un colpo e sbanca Sassuolo, Mihaijlovic vince la sua prima gara alla Sampdoria contro il Catania. Gli etnei non hanno ancora raggiunto la doppia cifra in graduatoria. Alla quindicesima di campionato è un bottino magro tanto quanto inatteso.

 

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Realizzatore di sogni parzialmente mancato, giornalista sportivo riuscito. Segno che qualcosa è andato per il verso giusto, dai venti in poi. Sostenitore convinto della necessità di pensare e divulgare, meglio se in un pub, peggio se in discoteca. Scrittore per diletto, con la fortuna di vivere del mio lavoro.
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