Rugby e tradizione: guida al Sei Nazioni 201711 min read

31 Gennaio 2017 Uncategorized -

Rugby e tradizione: guida al Sei Nazioni 201711 min read

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Che Italia sarà al Sei Nazioni 2017?

Per certi versi, l’Italia è la nazionale più attesa a questo Sei Nazioni. Le disfatte del 2016 hanno fatto storcere la bocca a molti, alimentando ancora una volta i dubbi sul merito degli azzurri di far parte del torneo. E mettendo a nudo le debolezze di un intero sistema. L’arrivo del nuovo commissario tecnico, l’irlandese Conor O’Shea, ha risvegliato l’ottimismo, soprattutto dopo la bella vittoria sul Sudafrica nel test match di Firenze. La successiva sconfitta con Tonga, invece, ha di nuovo evidenziato i limiti dell’organico, che difetta in profondità, e la difficoltà a essere competitivi senza Sergio Parisse, il capitano che va ormai per i 34 anni. Le urgenze principali consistono nel trovare affidabilità e stabilità, almeno nel gioco, visto che per i risultati ci vorrà comunque molta pazienza. E magari evitare altre sconfitte epocali.

Con insospettabile lungimiranza, la Federazione ha dato carta bianca a O’Shea (quattro anni di contratto, rinnovabili) e al suo connazionale Stephen Aboud (sei anni), che ha il compito di riorganizzare tutto il settore giovanile. Lo staff tecnico dell’Italia è di alto livello, ma alla squadra dovrà essere concessa la possibilità di sbagliare. La priorità per O’Shea è costruire una cultura di gioco e dare consistenza alla squadra, attraverso quell’attenzione ai dettagli che spesso è mancata. Si punta su carattere, difesa e mischia, come ai vecchi tempi, e come O’Shea ha messo in chiaro fin dalla prima conferenza stampa, gioca solo chi è preparato al cento per cento, altrimenti ne risente l’intera squadra.

Certo, qualche vittoria pesante porterebbe altro entusiasmo di cui c’è un gran bisogno e velocizzerebbe il processo, ma quest’anno vincerne soltanto una sarebbe già un esito positivo. Il calendario è abbastanza benevolo, con tre partite in casa su cinque. Nel frattempo insieme alla Nazionale è chiamato a crescere tutto il sistema ovale italiano, dalle franchigie del Pro 12 (a proposito, le Zebre sono messe male e rischiano la chiusura) alle Accademie federali, dai club ai vivai, dalla preparazione dei tecnici alle scuole.

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Giornalista, da sempre sport e cultura. Dirigo Move Magazine, rivista di eventi e lifestyle di Viterbo e Terni. Neverendingseason.com è il mio blog sportivo. Sono anche su Rivistaundici.com e altrove. Amo il basket e leggo John Grisham. Per saperne di più, aggiungi .it al mio nome e cognome.
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