Rugby e tradizione: guida al Sei Nazioni 201711 min read
Reading Time: 9 minutesSei Nazioni 2017: il Galles
Non c’è in Europa altra nazione come il Galles così in grado di identificarsi nella sua squadra di rugby. I Dragoni sono il primo avversario dell’Italia nel Sei Nazioni 2017, il 5 febbraio allo Stadio Olimpico di Roma (ore 15). In Galles il rugby è una religione e le radici della sua diffusione affondano nella tradizione carbonifera: era il passatempo preferito dai minatori. Il Galles ha dominato gli anni ’70 grazie all’inarrivabile generazione di talenti dei vari Barry John, Gareth Edwards, Phil Bennett. Negli ultimi dieci anni ha vinto tre volte il torneo (2008, 2012, 2013) esprimendo un gioco spettacolare e brillanti talenti individuali. Quest’anno deve fare i conti con una lunga serie di infortuni, che hanno costretto l’allenatore Robert Howley (che sostituisce Warren Gatland, impegnato con i British & Irish Lions) a convocare sette esordienti.
Il Galles è sempre un avversario tra i più difficili per gli azzurri e una squadra in grado di sorprendere quando non ha i favori del pronostico, come nel 2008. Il nuovo capitano è Alun Wyn Jones, seconda linea di 31 anni con 105 caps. I test match autunnali sono stati un successo, ma il Galles, quinto nel ranking mondiale, sembra avere qualcosa in meno di Inghilterra e Irlanda. Un anno fa un’Italia in smobilitazione cedette ai rossi 67-14 nell’ultima giornata, subendo nove mete a Cardiff: riuscirà a evitare il ripetersi di una simile débâcle?