“Sebben che siamo donne”, il libro in 10 volti di rivoluzionarie5 min read
Reading Time: 5 minutesQuella parolina – anche – è la stessa che ci fa sollevare un sopracciglio quando leggiamo che tra le file del cosiddetto Stato Islamico, ci sono delle ragazze, spose dei jihadisti ma anche – ancora, anche – parte attiva della propaganda.
L’8 marzo non è un giorno fatto di “pizza per sole donne” e mimose. La festa della donna è una giornata in cui ricordare le conquiste fatte dal genere femminile. E, come ha ben sottolineato Patricia Arquette durante la Notte degli Oscar e come fa la cronaca ogni giorno, mettendoci sotto il naso casi di femminicidio quasi quotidiani, sembra che il ruggito delle leonesse sia più debole.
Le donne raccontate in questo libro hanno preso le armi non a cuor leggero, “lo hanno fatto ritenendola una necessità storica. L’unico modo per poter cambiare realmente le cose. In modo radicale, rivoluzionario”, spiega Staccioli. Un istinto che, al di là dell’orientamento politico e degli atti gravi compiuti dalle protagoniste, è ancora oggi necessario che rimanga vivo e vigile, in quanto simbolo di una volontà che vuole cambiare lo stato ingiusto delle cose. Leggere questo libro aiuta a mettere a fuoco il contesto che ha portato queste donne a decisioni terribili e irrevocabili.
Ecco 10 nomi, storie e volti di donne rivoluzionarie dal libro.
Elena Angeloni – PAM a pagina 2
Il libro: Sebben che siamo donne. Storie di rivoluzionarie di Paola Staccioli, 254 pagine, 16 euro, DeriveApprodi, Roma 2015A
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Stefania Leo