Sanremo 2014, habemus logo e scenografia. Il 18 dicembre la lista dei big2 min read
Reading Time: 2 minutesAulico e moderno, profondo e imponente. Riuscirà la piccola Luciana Littizzetto a non perdersi in cotanta scenografia sanremese, il cui rendering è stato svelato per la prima volta in esclusiva dal Secolo XIX? Un ritorno al passato, quasi un omaggio ai teatri lirici, pur con un tocco di modernità, garantito dalla larghezza e dalla profondità del palco centrale. L’orchestra sarà divisa per generi strumentali, in una sorta di mosaico che tanto fa il Gioco dei Nove, ma che la luminosità della scala centrale riuscirà forse ad elevare a mo’ di Reggia di Versailles.
Il 64mo Festival della Canzone Italiana ha già il logo, che si incastona perfettamente nella classicità del nuovo progetto scenografico, ma ha anche la data ufficiale in cui verranno comunicati i 14 big in gara: sarà il 18 dicembre, come sempre con Fabio Fazio e Vincenzo Mollica in collegamento, come sempre al TG1.
E poco importa se il presunto parterre canoro non sia proprio da far girare la testa: si parla, in ordine sparso, di Niccolò Fabi, Alex Britti, del redivivo Sal Da Vinci, ma anche dei rapper Clementino e Moreno, dei figli dei talent Noemi, Chiara e Tony Maiello, del vincitore dello scorso anno tra i giovani Antonio Maggio e degli evergreen Fiordaliso, Al Bano, Dolcenera e Francesco Renga.
Curiosa la candidatura della coriacea Anna Oxa, che non solo organizzò una mezza scenata lo scorso anno con lo stesso Fazio, rappresentando peraltro l’unica polemica del pre Festival, ma che sta allietando i sabati sera di RaiUno col Ballando con le Stelle più trash che la prima rete ricordi.
A proposito di talent show veri (o presunti), certo il ritorno sulle scene di Giusy Ferreri, per la prima volta all’Ariston e per cui l’autunno artistico è durato fin troppo. Che si fosse tirata la zappa sui piedi con la sua hit di maggior successo, Novembre?
luciano
Ci vuol coraggio a chiamarlo ancora Festival della Canzone.....Se non si riporta l'attenzione sulle canzoni e sugli interpreti è meglio un buon libro. I tanti ospiti canori e non canori non partecipanti alla gara, piuttosto che pessime esibizioni, potrebbero fare degli interventi, senza giudizi ma pur sempre satirici, sui vari testi delle canzoni e sugli artisti, rimettendo al centro di tutto la musica ed i testi. Lo spettacolo-rivista è un'altra cosa (chi si ricorda Studio Uno? io purtroppo molto bene). Altrimenti a questo punto a San Remo si potrebbero ancora richiamare anche i Jalisse!!!
Daniele
Veramente l'ultima edizione del Festival, in termini di qualità musicale, è stata una delle migliori da anni, forse decenni: se Fabio Fazio ha fatto qualcosa di buono è stato proprio riportare le canzoni al centro dello spettacolo. E stendiamo un pietoso velo sulla retorica del "buon libro".
Luciano
Se ti ricordi canzoni e interpreti dello scorso anno, i primi tre classificati e qualche ritornello, brucio tutti i libri che ho. Sarò stato anche il migliore degli ultimi anni ?!?, ma non è un festival della canzone. Giudizio strettamente personale chiaramente.