Salvini a sud: tra consensi e contestazioni3 min read

11 Febbraio 2015 Politica Politica interna -

Salvini a sud: tra consensi e contestazioni3 min read

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Salvini a sud: tra consensi e contestazioni
@Fabrizio Pedone

Mentre il partito di governo è impegnato a capire con quale maggioranza approvare le sue riforme, la campagna leghista per la conquista del sud entra nel vivo. Domenica 8 febbraio Matteo Salvini è sbarcato perfino nel lembo estremo della “fu” terronia, la Palermo capitale degli sprechi e sanguisuga affamata dei contributi versati dagli onesti lavoratori lombardoveneti.

Qui i suoi primi sostenitori, i ragazzi di Casapound e gli ex nemici ed ora simpatizzanti nel nome dell’antieuropeismo e della paura del migrante di Fratelli d’Italia, hanno dovuto lasciare buona parte dei posti disponibili nella sala Camino del lussuoso Grand Hotel delle Palme alle truppe cammellate organizzate dall’ex Dc-Mpa-Pdl Angelo Attaguile, ora responsabile di Noi con Salvini in Sicilia, e dell’ex Idv-Cd-Pdr Giorgio Calì, ora rappresentante leghista del consiglio comunale del capoluogo siciliano.

Salvini a sud: contestazioni fuori dal Gran Hotel delle Palme

Fuori dall’albergo più o meno altrettante persone, nonostante un’incessante grandinata, si erano riunite per contestare il giovane Matteo in nome dell'”orgoglio terrone”. Liquidati come “i soliti rossi dei centri sociali” dal leader nordista la platea dei contestatori era invece piuttosto composita. Al suo interno ovviamente autonomi ed esponenti dei partiti della sinistra ma anche organizzazioni antirazziste ed lgbt e soprattutto semplici cittadini preoccupati dal messaggio di odio propagato dalla Lega e dai suoi sostenitori.

Salvini a sud: tra consensi e contestazioni
@Fabrizio Pedone

Anche l’apparente semplicità del messaggio meridionalista è stato quindi un espediente tattico utile a riunire (è il caso di dirlo) sotto uno stesso ombrello realtà e singoli troppo spesso incapaci di parlare fra di loro ma in fondo interessate alla difesa degli stessi diritti di cittadinanza.

Il leader del carroccio, dal canto suo, si è ovviamente presentato con la felpa griffata “Sicilia”, ha offerto le sue scuse per gli “eccessi” antimeridionali del passato per poi lanciarsi in una filippica contro gli sprechi della regione Sicilia. Qui ha ovviamente trovato una prateria grazie all’oggettivo fallimento della gestione Crocetta e a vicende, come quella delle commissioni consiliari agrigentine, che sottolineano l’inadeguatezza della politica isolana.

Il rischio, ben avvertito da chi domenica è sceso in piazza, un po’ meno dai tanti critici da tastiera “della domenica”, è che l’operazione Noi con Salvini in Sicilia possa risultare vincente. Recuperare sacche clientelari di politici di lungo corso e al tempo stesso pescare nell’ampio granaio dei delusi dalla politica tradizionale (vedi l’exploit dei cinque stelle alle ultime regionali isolane) potrebbe garantire un discreto successo alla formazione che ha adottato logo e colori della Chiquita.

Il prossimo appuntamento del tentativo di radicamento al sud del carroccio è ovviamente la manifestazione del 28 febbraio a Piazza del Popolo a Roma. Solo una potente mobilitazione delle forze autenticamente democratiche, capace di surclassare nei numeri il raduno leghista, può a questo punto bloccare il meccanismo messo in moto da Salvini anche attraverso il riavvicinamento tattico a Berlusconi, che potrebbe portare ad una destra forte a trazione xenofoba e autoritaria.

C’è finalmente la possibilità, per la sinistra italiana, di parlare non solo alla testa ma anche alla pancia dei cittadini meridionali per non far sopire quel sentimento di indignazione per trent’anni di insulti ricevuti dai leader secessionisti del nord. Due sono le strade, o in uno scatto di orgoglio rigettare la proposta Salvini e riappropriarsi del proprio futuro o abbandonarsi ai distinguo e alla rassegnazione che da Tomasi di Lampedusa al Buttafuoco di “Buttanissima Sicilia” hanno condannato al cupio dissolvi le migliori energie del meridione.

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Quest'anno ho fatto il blogger, il copywriter, il cameriere, l'indoratore, il web designer, il dottorando in storia, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrei fare l'astronauta, il rapinatore, il cardiochirurgo, l'apicoltore, il ballerino e il giocatore di poker prof.
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