Sadiq Khan, il nuovo sindaco di Londra4 min read

16 Maggio 2016 Mondo Politica -

Sadiq Khan, il nuovo sindaco di Londra4 min read

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Working Class Hero. È riuscito a superare pregiudizi e divisioni nel momento in cui muri di paura vengono edificati in tutta Europa: Sadiq Khan, 45 anni, musulmano praticante, è il nuovo sindaco di Londra. Chi è l’uomo a capo di una delle più cosmopolite, moderne ed importanti città del vecchio continente? Khan, come sottolineato da giornalisti e sostenitori, rappresenta davvero la rivincita della working class?

Sadiq Khan, il nuovo sindaco di Londra
ibtimes.co.uk

Chi è Sadiq Khan. Figlio di Amanullah e Sehrun Khan, Sadiq nasce nel 1970, quinto di otto fratelli. Il padre è autista di autobus, mentre la madre lavora come sarta; cresce in una casa popolare ad Earlsfield, vicino al distretto di Tooting, nella circoscrizione sud-ovest di Londra chiamata Wandsworth. Da giovanissimo entra in contatto con il mondo della politica, unendosi al partito Laburista a soli 15 anni grazie all’ispirazione datagli da Naz Bokhari, primo preside musulmano di una scuola inglese. Dopo aver studiato legge alla University of North London, nel 1994 inizia la carriera legale sotto la guida di Louise Christian, avvocato per i diritti umani, come tirocinante presso la Christian Fisher; diventerà socio solo tre anni dopo, e lo studio cambierà nome in ‘Christian Khan’. Gli incarichi in ambito politico iniziano con la nomina a consigliere locale per Tooting, mentre Sadiq continua ad occuparsi di casi legali relativi ai diritti civili ed umani, difendendo vittime di abusi di potere e discriminazioni razziali; per tre anni ricopre la carica di presidente dell’associazione per i diritti civili ‘Liberty’.

La discesa in politica. Nel 2004 decide di abbandonare la professione di avvocato, scegliendo la politica per migliorare la vita dei cittadini attraverso il fare le leggi; il 5 maggio 2005 ottiene la rappresentanza parlamentare di Tooting per il partito laburista, collocandosi tra i cinque appartenenti alle minoranze etniche eletti in quell’anno, e come primo assoluto di fede islamica in Parlamento; riscuote numerosi consensi, e la sua chiarezza, la sua persuasività ed il suo temperamento non passano inosservati nemmeno tra coloro seduti all’opposizione. Consensi che calano invece nella comunità musulmana di Tooting, a causa di alcune sue posizioni politiche ritenute troppo progressiste -come il sostegno al matrimonio gay- e viste come propedeutiche al consenso più che specchio di una reale convinzione politica.

La politica nazionale. La sua entrata alla Camera dei Comuni coincide con un periodo difficile per il dialogo: il 7 luglio 2005 Londra vede una serie di attentati causati da attentatori suicidi che colpiscono il sistema pubblico di trasporti. Khan, in un momento così delicato per la comunità musulmana, riesce a porsi come interlocutore ragionevole e super-partes. Si ricorda il suo discorso al Parlamento, in cui sottolinea ancora una volta l’eroicità del comportamento di tutti i cittadini di Londra, a prescindere da differenti religioni, gruppi etnici e posizioni sociali. Sono rapidi ma non senza ostacoli i passi in avanti nella carriera politica di Sadiq Khan: inizialmente addetto al mantenimento dei collegamenti tra il leader del gruppo parlamentare ed il gruppo stesso, passa poi a lavorare in una sezione di governo locale per il settore abitativo, finché nel 2009 arriva al Dipartimento dei Trasporti, diventando ufficialmente il primo musulmano al Gabinetto inglese.

Il rapporto con Miliband. Le elezioni del 2010 vedono però i laburisti fuori dal governo per la prima volta dopo 13 anni. Durante lo stesso anno, dopo aver portato all’inaspettata vittoria Ed Miliband durante una singolare lotta tra fratelli per il comando del partito laburista, Khan viene ricompensato con l’incarico di Shadow Secretary of State for Justice, ovvero Segretario di Stato per la giustizia del governo ombra – sì, è triste ma lo fanno anche lì- costituito dal capo e dai parlamentari dell’opposizione. Le elezioni del 2015, vinte dai conservatori di David Cameron, sono un fallimento su tutta la linea: Ed Miliband, l’uomo che Khan stesso aveva portato alla guida del partito laburista, si dimette dall’incarico.

La candidatura a sindaco di Londra e la vittoria alle primarie. Solo una settimana dopo, Sadiq Khan annuncia di voler correre come candidato laburista per diventare sindaco di Londra. Contrariamente ad ogni previsione, nelle primarie laburiste sconfigge Tessa Jowell, da 23 anni al lavoro in Parlamento, e si guadagna la candidatura ufficiale per le elezioni, votato da tutte le varie fazioni interne al partito; la vittoria di Khan sorprende tutti.

La campagna elettorale contro Khan. Ciò che segue è una sanguinosa campagna elettorale tra Khan ed il suo principale contendente: Zac Goldsmith, di tutt’altra estrazione sociale ed appartenente al partito conservatore. Il botta e risposta viene giocato su pesanti affermazioni volte a implicare il coinvolgimento di Khan nell’aver dato spazio, ossigeno e copertura agli estremismi, strategia in toni UKIP che non paga a destra neanche nei sondaggi, penalizzanti da subito la scarsa credibilità delle accuse di Goldsmith.

La vittoria di Sadiq. Con il 44.2% dei voti contro il 35% ottenuto da Zac Goldsmith, Sadiq Khan viene eletto il 6 maggio 2016 come nuovo sindaco di Londra, il primo assoluto di fede musulmana; l’importanza e la portata storica e mediatica della vittoria sono enormi. Così come sono molto importanti le promesse fatto alle classi più povere dall’uomo nato nei bassifondi di Earlsfield. La felicità del nuovo sindaco di Londra sta tutta nelle sue prime parole, che descrivono bene il senso di uomo in missione di Khan:

Sembra che tutta la mia vita sia stata un allenamento per diventare sindaco di Londra.

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23 anni, ho studiato Scienze Linguistiche a Milano. Eternamente indecisa. Ho vissuto un mese a Valencia e forse ne passerò un altro in Inghilterra; dopo aver partecipato come volontaria in un'associazione culturale ed in un festival di fotografia, ho iniziato a scrivere, l'unica passione sulla quale non ho mai cambiato idea.
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