Roma-Lazio, flussi d’incoscienza calcistica3 min read

12 Gennaio 2015 Uncategorized -

Roma-Lazio, flussi d’incoscienza calcistica3 min read

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roma-lazio selfie totti

Ieri pomeriggio alle 15:45 ho pensato che forse c’era stato un errore di fabbrica.
Che forse quell’11 gennaio era fallato.
Che forse bisognava un attimo riavvolgere i nastri e fare come quando da ragazzini con una manata si sparecchiava il panno del Subbuteo, si urlava a monte, e si ricominciava da zero a zero.
Poi è arrivata l’apnea.

Troppo brutti per essere veri (noi), troppo belli per non essere brutti come me li ricordavo (loro), speravo di vincere, pensavo di vincere, mi ritrovo a perdere, a smadonnare, imprecare, guardare basito chi mi sta seduto vicino, penso di perdere, sono convinto di perdere, spero che l’agonia duri poco e finisca presto il primo tempo, perché se non posso morire velocemente che arrivi almeno una pausa, per leccarmi le ferite, capire, respirare, forse a un certo punto ho pensato pure di vomitare, ho pensato che avrei voluto menare a tutti e undici, che li avrei voluti pure abbracciare, dargli uno buffetto, dirgli guardatevi in faccia, tornate in campo, voltatevi, guardate chi ve sta alle spalle e se non volete cambiarla sta partita andateglielo a dì, spiegateglielo, guardo il cellulare, suona, vibra, lo spengo, lo riaccendo, impreco, non rispondo, non faccio niente, aspetto, fischio, si ricomincia, due minuti e poco più, gol, il Capitano, è difficile da spiegare e immagino sia difficile da capire ma quando segna lui è un po’ come se segnassi pure io, riecco una speranza, la luce in fondo al tunnel forse non è un treno, palle perse, sprecate, sbagliate, rimpalli, rimesse, rimbalzi, sberleffi, boing boing pat, palo!, rinvia, spazza corri, bestemmia, prega se ci credi, non distrarti, restiamo uniti, pensi di pareggiarla, capisci che puoi perderla, brividi di paura misti all’eccitazione, e poi niente, per un attimo Parola quello delle copertine Panini compare sotto la Sud, Totti fa il gol più bello, che poi da uno che gioca troppo di prima, non gioca per la squadra, è contro l’allenatore, non vuole giocatori forti che lo eclissino, non vuole correre, non è mai decisivo, ormai gioca fermo, ha il culone, divide lo spogliatoio, non fa gruppo, ha cacciato via Giannini, è il male della Roma, non sa’ parlare, fuori dal raccordo non lo conosce nessuno, da uno così non te l’aspetti un gol del genere, che fai te l’aspetti? si fa un selfie, pensi già ai miliardi di fotomontaggi, pensi a un sacco de cazzate in quel momento, senti il rumore della gente che si affretta a risalire sulla nave abbandonata dopo 45 minuti, pensi a un messaggio testamentario, il tuo, che quando sarà, ritrovatevi in una stanza, un luogo laico e comunque niente chiese, mettetemi al centro, guardate il gol di Totti al derby dell’11 gennaio, guardatelo in loop per un’ora, poi fate quel che volete del mio corpo, ora sai che puoi vincerla, vuoi vincerla, ed ecco di nuovo la paura di perderla, altri rimbalzi, altri errori, altri pingpong, Klose a botta sicura, sulla mano aperta non so quanto sicura di De Santis, ora sì sai che non la perdi più, perché era lì che in un altro momento una partita epica che doveva vanificarsi l’avresti persa, sei stanco pure te, pensi di avere i crampi, l’arbitro fischia, sei momentaneamente primo, sai di non aver perso il derby ma sai che in fondo hai perso una grande occasione, applausi, orgoglio, abbracci, fiatone e poi finalmente un punto.

Roma – Lazio 2-2
11 gennaio 2015
Figli di Roma, capitani, bandiere… questo è il mio vanto che non potrai mai avere!
Francesco Totti capitano della Roma, dal 28 marzo 1993: 239 gol segnati in serie A
Stefano Mauri capitano della Lazio, dal 28 maggio al 4 giugno 2012: 8 giorni di carcere.
La differenza, per chi vuol vederla, è tutta qui.

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Anche noto come Coso. Classe 1981, attualmente in vita. Nasce brutto e povero e non potendosi permettere di cambiare vita chirurgicamente è costretto a vendere il suo corpo al giornalismo, ma nessuno se lo compra. Casca, si rialza, non se rompe. È tipo il pongo. Scrive cose, fa lavatrici.
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