Ritratto di una Capitale al Teatro Argentina di Roma2 min read

22 Novembre 2014 Cultura -

Ritratto di una Capitale al Teatro Argentina di Roma2 min read

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Ritratto di una capitale

Al centro del teatro ci dovrebbe sempre essere la città e la sua variegata umanità. Ritratto di una Capitale, in scena al Teatro Argentina di Roma, è tutto questo: 26 autori e oltre 60 attori guidati dal regista Fabrizio Arcuri mettono in scena scorci di una città eternamente fuori posto, una giornata normale raccontata da 24 storie che si susseguono come pezzi di un unico complicato mosaico, immagini che emozionano e risuonano grazie alla colonna sonora eseguita dal vivo dal gruppo  romano Mokadelic.

Dalla Capitale mancata di Corrado Augias alla periferia selvaggia di Giancarlo De Cataldo con Bello come un Dio, al racconto sulle baby squillo Kiss me di Ascanio Celestini, alla Flaminia bloccata con la sua violenza gratuita di Fausto Paravidino, all’ omaggio di Andrea Rivera a Pier Paolo Pasolini e alla signora del Teatro Franca Valeri che con L’insaziabile Imperatrice dedica una lettera a Roma, in cui trasmette amore e riconoscenza, invitando i romani a ridarle il suo splendore “non c’è città al mondo che abbia vissuto tanta storia come lei. Roma Capitale è una vostra ambizione, lei è stata capitale del mondo. È troppo poco per lei”.

Questa maratona di vite romane è affidata all’interpretazione di oltre 60 attori, tra i quali Leo Gullotta, Milena Vukotic, Anna Bonaiuto, Maddalena Grippa, Eleonora Danco, Lorenzo Lavia.

Attraverso il teatro l’uomo si osserva e rivive la propria vita che tra contraddizioni e poesia si consuma, “il bisogno è quello di restituire il teatro alla città come agorà sociale, politica. Una capitale, capitale delle capitali, alla ricerca di un’identità sfuggente” questo è il desiderio di Antonio Calbi, direttore del teatro, e “Prospettiva Roma”, di cui questo progetto fa parte, ha proprio come obiettivo di parlare della capitale coinvolgendo intellettuali, interpreti, scrittori e più di ogni altro gli spettatori, che diventano attori di un’esperienza. “Roma non sarà mai una vera capitale perché questa città, in tutti i sensi eterna, è nello stesso tempo molto di più e molto di meno di una capitale”.

Per vivere lo spettacolo-maratona che racconta Roma, Teatro Argentina sabato 22 novembre dalle 15 alla 3 di notte.

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Mi sono appassionata al teatro semplicemente perché guardare la vita degli altri mi faceva stare bene. Le persone che in questi anni ho incontrato hanno contribuito a farmi diventare una persona che considera valore “la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano… quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco”.
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