Risultati elezioni regionali 2015: chi vince?5 min read

30 Maggio 2015 Politica Politica interna -

Risultati elezioni regionali 2015: chi vince?5 min read

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Risultati elezioni regionali 2015
@ilgiornaledivicenza

Risultati elezioni regionali 2015: Pd perde la Liguria, in Umbria testa a testa

Tutto come previsto o quasi, verrebbe da dire: Marche, Toscana, Puglia e Campania al centrosinistra, Veneto al centrodestra, Liguria e Umbria in bilico. Sono proprio le regioni in bilico a fare notizia, con il Partito Democratico che potrebbe clamorosamente perdere in due regioni storicamente rosse.

Risultati elezioni regionali 2015: Campania

Risultati elezioni regionali 2015: Liguria


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Risultati elezioni regionali 2015: Veneto

Tracollo del Pd in Veneto. Primo partito nella Regione è la Lista Zaia.

Risultati elezioni regionali 2015: Puglia

Risultati elezioni regionali 2015: Umbria

Risultati elezioni regionali 2015: Marche

Risultati elezioni regionali 2015: Toscana

30 maggio.

Risultati elezioni regionali 2015: a poche ore dal voto

Mancano poche ore all’inizio delle elezioni regionali 2015: qui sotto abbiamo scherzato ma fino ad un certo punto, le previsioni dicono 6-1 Partito Democratico e centro-sinistra. Qui trovate tutti i sondaggi regione per regione. Riepilogando:

Regionali 2015. Vittorie certe del centro sinistra

1) Toscana: Enrico Rossi senza avversari dall’inizio.
2) Marche: Luca Ceriscioli che dovrebbe precedere Maggi del Movimento 5 Stelle
3) Umbria: Catiuscia Marini che dovrebbe tenere sul sindaco di Assisi e candidato del centrodestra Claudio Ricci.
4) Puglia: Michele Emiliano stravince sulla destra divisa e lontanissima con Schittulli (Fitto, Alfano) che dovrebbe avere la meglio sulla Poli Bortone (Berlusconi, Salvini)

Risultati in bilico

5) Liguria: nonostante gli scandali la Paita potrebbe farcela sull’ex portavoce di Berlusconi, Giovanni Toti. Bisognerà aspettare domani sera però per dirlo con certezza

6) Campania: De Luca è impresentabile e non potrà governare in caso di vittoria, eppure i campani sembrano non volerne più sapere di Caldoro dopo 5 anni e il Movimento 5 Stelle, nonostante sia in arrivo un grande risultato, non sembra in grado di contendere la regione allo sceriffo di Renzi.

Vittorie certe del centro destra

7) Veneto: o della destra, sarebbe meglio aggiungere, perché in Veneto vinceranno Zaia e Lega Nord più di una coalizione di centro destra. La parte più centrista di Alfano infatti appoggerà Tosi, che non dovrebbe andare oltre il 10%. Il Veneto è l’unica regione data per persa da Renzi ma da un bel pezzo, Alessandra Moretti è rimasta piuttosto sola e non è riuscita ad approfittare della rottura Tosi-Zaia.

L’unica a vincere certamente in tutte le Regioni sarà l’astensione, che potrebbe toccare il 60% se non di più.

26 maggio.

Risultati elezioni regionali 2015: affermazione netta di Renzi, tiene la Lega Nord, in ripresa il Movimento 5 Stelle

I risultati delle elezioni regionali ci offrono, come sempre con i dovuti distinguo, elementi utili per l’analisi della politica nazionale. Se la vittoria del PD in Toscana e Marche è abbastanza netta (45% per Rossi, il 40% per Ceriscioli) lo stesso non si può dire per quella di Catiuscia Marini in Umbria, che si salva sul filo di lana del 36% dall’arrembaggio del centrodestra e dei 5 stelle.

Il 43% di Michele Emiliano in Puglia era piuttosto scontato. Più interessante constatare come Raffaele Fitto vinca la sua sfida interna al Cavaliere portando Francesco Schittulli al 20%, il famoso punto in virtù del quale Adriana Poli Bortone e i suoi alleati (19%) perdono la cappa.

In Campania non si può non registrare l’incredibile affermazione dei grillini, favorita però dalla spregiudicata strategia di De Luca. La situazione finale (che comincia a delinearsi solo nella tarda serata tra sezioni ritardatarie e reciproche accuse di brogli) è molto simile a quella delle regionali siciliane del 2012 con i candidati dei partiti maggiori che hanno di fatto spaccato in tre l’elettorato. De Luca ovviamente festeggia, come già fece Crocetta, il suo 32 per cento, ma con Ciarambino al 30 e Caldoro al 31 non si può non dire che ad eleggerlo sono stati di fatto gli ex cosentiniani. Non certo un buon inizio per un governatore sul quale pende la spada di Damocle della legge Severino.

Delusione fra le file PD per la sconfitta di ladylike Moretti (32%) in Veneto. Neanche la candidatura di Tosi (13%) indebolisce la corazzata leghista di Zaia che con il suo 43% si riconferma governatore. Ma il premier si consola con l’affermazione, anche se di misura, di Raffaella Paita (30% contro il 28 di Toti) in Liguria. Nè i 5 stelle (20%) né il civatiano Pastorino (13%) sono riusciti, pur capitalizzando lo scontento a sinistra per le magagne liguri, a fare lo sgambetto alla Paita. Evidentemente parte dell’elettorato del fu Pdl ha preferito votare per la candidata renziana.

Il Premier porta quindi a casa un 6 a 1 ben più sostanzioso del 4 a 3 pronosticato alla vigilia. Eppure non lo vedremo gioire alla Tardelli. Le percentuali ci parlano di una Lega sempre molto forte nel nord est con buone affermazioni delle liste salviniane al sud, di un centrodestra in crisi che però si rifiuta di staccare la spina mantenendosi seconda forza del paese (con Fitto che si conferma in corsa per la leadership), di un Movimento 5 Stelle in ripresa grazie anche all’oggettiva impresentabilità di alcuni candidati democratici e di una sinistra capace, se organizzata come nel caso Pastorino, di strappare una discreta fetta di voti al partitone.

Sempre più lontano è, insomma, il risultato delle europee e sempre più un miraggio un’eventuale affermazione al primo turno alle prossime politiche. Di buono, per Renzi, c’è che è grande la confusione sotto il cielo, cosa che gli garantisce, al momento, il primato. Il suo compito è, negli anni (o mesi) che lo separano dalle elezioni non lasciare che l’antirenzismo si trasformi in un movimento trasversale capace di ribaltare il risultato di un eventuale ballottaggio.

Se siete arrivati fin qui abbiamo l’obbligo di informarvi che le elezioni regionali si terranno la prossima settimana, è ovvio quindi, che abbiamo scherzato (o forse no, lo scopriremo domenica sera).

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Quest'anno ho fatto il blogger, il copywriter, il cameriere, l'indoratore, il web designer, il dottorando in storia, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrei fare l'astronauta, il rapinatore, il cardiochirurgo, l'apicoltore, il ballerino e il giocatore di poker prof.
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