Funghi Ovuli in insalata ricetta2 min read
Reading Time: 3 minutesContinuiamo questo mini-viaggio nel mondo dei funghi occupandoci dell’ovolo (o ovulo) buono, il ”re dei funghi”, già apprezzato dagli antichi Romani per la delicatezza del sapore tanto da onorarlo dell’aggettivo ”Caesarea”, cioè imperiale.
Il nome latino è un pò inquietante: Amanita Caesarea. Come la velenosa ”A. Muscaria” o la mortale ”A. Phalloides”.
Difatti la legge vieta di raccoglierlo allo stadio di ovolo, cioè appena nato, in quanto è facilmente confondibile con i suddetti funghi-killer. C’è un altro motivo per cui devono essere raccolti grandicelli: le loro spore hanno avuto modo tranquillamente di diffondersi e provvedere alla riproduzione.

Già, perché il problema degli ovoli sembra proprio quello della loro rarità crescente negli ultimi anni. Tanto che il loro prezzo è schizzato alle stelle. Quest’anno ”solo” 40 €/kg nel Veneto .
L’habitat originario di questi funghi sono i boschi di latifoglie, non oltre i 1000 m d’altitudine, in ambiente piuttosto secco e soleggiato, in controtendenza con gli altri funghi, che sappiamo essere tutti pazzi per l’ umidità. In particolare, l’ovolo prosperava nell’economia antica del castagneto da frutto, caratterizzato da alberi radi e distanziati che facevano trapelare il sole. Purtroppo una volta sostituita questa prevalenza di boschi di castagneto da frutto dal castagneto ceduo (= da legna), con i suoi alberi fitti e un sottobosco buio, il mondo felice dell’ovolo è andato lentamente scomparendo.

Comunque, se vi capitasse mai di avere tra le mani cotanto prezioso fungo, la ricetta che vi proponiamo è la più classica possibile, adatta ad un fungo così ”demodé”.
Vino consigliato: bianco, ben strutturato e corposo, sui 13-13,5 gradi alcolemici.
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