Resident Evil: una saga di 20 anni tra terrore ed innovazione2 min read

18 Giugno 2016 Giochi -

Resident Evil: una saga di 20 anni tra terrore ed innovazione2 min read

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resident evil saga

Gennaio 2017 vedrà arrivare sugli scaffali il settimo capitolo di una delle serie più amate della storia dei videogiochi. Resident Evil 7, il cui titolo incorporerà anche quel Biohazard che è da sempre il nome del videogioco in Giappone, arriva come coronamento finale di un anno, il 2016, nel quale si è festeggiato il ventesimo anniversario del franchise survival-horror.

Resident Evil saga in continuo cambiamento

Era il 22 marzo 1996 quando il disco di Resident Evil entrava per la prima volta nelle nostre console, infettando i nostri pomeriggi col virus della Umbrella Corporation e diffondendo il terrore durante le nostre sessioni notturne davanti al televisore. Da quel giorno, contando tutti i sequel, i remaster, i titoli minori derivati dalla serie principale, il videogioco Capcom ha venduto quasi 70 milioni di copie nel mondo.

L’influenza del franchise si è estesa oltre il mondo dei videogiochi, con trasposizioni cinematografiche, libri, gadget ed in generale con un forte impatto culturale.

Resident Evil ha autodefinito un nuovo genere, quello del survival-horror, e ne è stato a lungo il punto di riferimento.

Chi non tremava durante le sequenze di caricamento tra una stanza e l’altra, con porte cigolanti che si aprivano sull’ignoto? Chi può scordare i corridoi della villa di Raccoon City dove i protagonisti si muovevano in ambienti ad inquadratura fissa, con l’angoscia per ciò che poteva nascondersi appena oltre l’angolo?

Nel corso degli anni la serie ha conosciuto diverse innovazioni. Nel salto dal terzo al quarto capitolo il gameplay è stato rivoluzionato, col passaggio dell’inquadratura dietro le spalle del protagonista, e allo stesso modo è variata la natura degli infetti, sempre meno zombie alla George Romero. Nel complesso, col procedere dei capitoli dal 4 al 6 è aumentata la componente action-game, a discapito dell’impostazione survival, delle fasi di risoluzione di enigmi e, soprattutto, della effettiva capacità di trasmettere terrore.

Non sempre, inoltre, le innovazioni hanno incontrato il favore degli appassionati, soprattutto di quelli più nostalgici e legati alle meccaniche originarie del gioco, ma l’accoglienza della critica è stata molto buona per tutti i titoli.

Il prossimo capitolo, presentato ampiamente durante l’ultimo E3 e la cui demo è scaricabile da qualche giorno, promette un altro cambio di impostazione, passando alla visuale in prima persona. Sembrano così accentuati gli aspetti del coinvolgimento e dell’immersione (alla Outlast, per intenderci) più che quello della vera e propria azione, ma le prime impressioni ricavabili dalla demo parlano di qualcosa di già visto e che, ancora una volta, non riesce né ad incuriosire né a spaventare come ci si aspetterebbe.

Riuscirà Resident Evil VII a confermare per l’ennesima volta il successo e la longevità della serie? In un panorama videoludico ormai sovraffollato di videogiochi survival-horror, alcuni decisamente superiori per grafica, gameplay, trama e coinvolgimento al loro padre spirituale di casa Capcom, Resident Evil avrà bisogno di ben altro del proprio nome per imporsi!

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Classe '85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura (ho pubblicato cinque romanzi) ed i videogiochi, non disprezzo fumetti, calcio, cinema e cucina. Eterno bambino, amo la vita e credo che sia troppo breve per non interessarsi a... tutto!
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