Renzi contro Partite Iva: 5 passaggi che lo dimostrano2 min read

5 Gennaio 2015 Politica Politica interna -

Renzi contro Partite Iva: 5 passaggi che lo dimostrano2 min read

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renzi contro partite iva
@operaicontro

Già qualche settimana fa parlavamo della guerra di Matteo Renzi contro gli autonomi e le partite Iva, davvero sorprendente se pensiamo che anche lì si annidava lo zoccolo duro renziano, i cosiddetti non tutelati.

Invece il giovane premier sembra aver cambiato idea e la legge di stabilità carica a testa bassa contro i coetanei di Renzi e i liberi professionisti. Tentativo di far cadere in disuso lo strumento? O mossa di conservazione? Difficile dirlo, intanto è già in vigore la nuova legge che, secondo alcuni studi, porterà alla chiusura di 300mila partite iva. Un altro governo per cui esiste solo il lavoro dipendente?

Vediamo i passaggi cruciali contenuti nella Legge di Stabilità.

Renzi contro Partite Iva: 5 passaggi

1) La legge di stabilità NON blocca l’aumento (dal 27,72% al 29,72%) dell’aliquota della gestione sepa­rata Inps per freelance e liberi professionisti come invece previsto dai governi Monti e Letta

2)La riforma del sistema di contribuzione delle Partite Iva porta gli under 35 a pagare dal 5% al 15% di imposta: un + 300% che ammazzerebbe chiunque. Il limite di 30mila euro annui non sarà più uguale per tutti ma cambierà in base all’attività svolta. Per farla più semplice, la montagna che si sta per abbattere sulle partite iva è riassumibile in un esempio: per un reddito di 1400 euro al mese, la legge di stabilità significa 200 euro al mese in meno rispetto a prima.

3)I cosiddetti nuovi poveri, ad un reddito già esiguo, potrebbero dover sottrarre anche un contributo per la pensione visto che difficilmente ne vedranno una con la gestione separata Inps.

4)Nella stessa Legge di Stabilità viene stanziato un fondo di 900 milioni di euro a favore del lavoro autonomo tradizionale, ovvero quegli artigiani e commercianti che hanno un reddito intorno ai 40mila euro annui. Da un lato mazzate per i freelance, dall’altra carezze per quelle partite Iva già protette da rappresentanze di categoria.

5)Chi sono questi nuovi poveri? Tantissimi lavorano nel mondo della cultura e dell’editoria, attività dunque intellettuali e già parecchio vessate in Italia. Il governo più giovane e innovativo se la prende quindi sempre con gli stessi, tanto da far dichiarare ad Anna Soru, presidente di Acta

Non siamo i bancomat dello Stato. Faremo di tutto per age­vo­lare la fuga dalla gestione sepa­rata e per tro­vare stra­te­gie contro il peso di que­ste deci­sioni. Per esem­pio aprire una Sas o, per chi può, il diritto d’autore, restando nella lega­lità. Non abbiamo alter­na­tive.

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Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
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