Regali di Natale per “barcellonisti” incalliti2 min read

Per tutti coloro che negli ultimi 7-8 anni hanno palpitato, sofferto, ma più spesso gioito seguendo le magnifiche gesta della compagine blaugrana,  ecco due consigli due per una lettura piacevole e poco impegnata, ma molto “impregnata” di barcellonismo (concedeteci il neologismo).

La prima proposta è un testo di Sandro Modeo, “Il Barça” (ed. Isbn, 13,90 euro), un viaggio nella storia dell’universo blaugrana ma non solo: un vero e proprio pamphlet del calcio totale nato con la mitica Olanda di Johan Cruijff degli anni ’70, che spazia tra i protagonisti e gli estimatori del calcio offensivo, quelli per cui si vince solo se si segna almeno un gol in più degli altri. E non finisce qua: il libro di Modeo si lancia in ardite analogie tra il calcio e la fisica, la meccanica quantistica e l’invincibile armata di Guardiola. Eh sì, il rimpianto Pep, ora allenatore dell’altra teutonica macchina perfetta del Bayern Monaco.

Il volume parte proprio dal suo Barcellona di quella notte del 28 maggio 2011, a Wembley, finale di Champions League: il Barça che gioca una delle partite che la renderanno una squadra da leggenda, 2-0 al Manchester United del factotum-manager-satanasso Alex Ferguson, una lezione di tiki-taka scientificamente applicato, il culmine dell’epopea blaugrana. Prefazione di Paolo Condò, sì, quello della Gazzetta dello sport. Postfazione di Irvine Welsh. Sì, quello di Trainspotting.

La seconda proposta è un libro, l’unico ufficiale (e sembra incredibile) sulla vita, i segreti e le prime serie e per fortuna non irrimediabili sofferenze fisiche vissute da Lionel Messi: il titolo è “Messi, il primo libro sul giocatore più forte del mondo” (ed. Dalai, 17 euro), l’autore è Luca Caioli e si trattano gli avvenimenti memorabili della già strepitosa carriera di Leo (a neanche 26 anni ha già vinto tutto, Mondiali a parte) attraverso una serie di interviste e testimonianze di familiari, amici, allenatori.

Si parla anche del dualismo con Diego Armando Maradona, ma non poteva essere altrimenti. Godibile. Cosa dite? Ci sarebbe un altro libro sul tiki taka? Quello di Sandro Dalai? Sì, l’ho letto e no, non ve lo consiglio.

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