Quarto Oggiaro: le opportunità date ai giovani saranno opportunità per il territorio2 min read
Reading Time: 2 minutesQuesto articolo fa parte delle azioni di comunicazione del progetto L’Atlante dei Talenti. Il progetto, promosso da Fondazione Arché a Quarto Oggiaro, Milano, in collaborazione con Fondazione Giacomo Brodolini e le Acli milanesi, si rivolge ai giovani tra gli 11 e i 19 anni residenti nel quartiere e li coinvolge in laboratori educativi, di orientamento, di scoperta del mondo del lavoro, alla ricerca della strada migliore per mettere a frutto i propri talenti. Questo è l’articolo conclusivo del progetto.
Qui una volta era tutta campagna, è proprio il caso di dirlo. Un tempo frazione del comune di Musocco, in effetti Quarto Oggiaro era un gruppo di case e cascine costruite intorno a Villa Caimi. Almeno fino al 1923, quando entrò a far parte di Milano.
Il suo destino cambiò dopo la Seconda Guerra Mondiale: l’Italia andava verso il boom economico e dalle zone più povere del Paese iniziarono ad arrivare molti immigrati in cerca di lavoro. C’era bisogno di alloggi per tutte quelle persone e così, nel 1954, furono realizzate le prime case popolari. In poco tempo Quarto Oggiaro divenne uno dei più grandi quartieri di edilizia popolare di Milano.
Da allora il quartiere è andato espandendosi, diventando un grande quartiere dormitorio per gli operai e in cui inizialmente mancavano molti servizi. La sua identità popolare e multiculturale rimane tutt’ora: ai primi migranti interni se ne sono aggiunti altri, arrivati in momenti diversi e da diverse parti del mondo. Basti pensare che dal 2001 al 2011 il quartiere ha visto un incremento di presenza straniera del 246%.
Quarto Oggiaro sta cambiando, e punta sui giovani
Per anni Quarto Oggiaro ha dovuto fare i conti con difficoltà oggettive e con una cattiva reputazione, legata al degrado e alla criminalità. Il quartiere però si è evoluto e i cambiamenti positivi sono visibili. Negli ultimi anni le case popolari sono state ristrutturate, sono stati creati parchi e riqualificate intere aree.
Alcune criticità permangono, ad esempio un tasso piuttosto alto di dispersione scolastica. Il 3,2% delle ragazze e dei ragazzi di Quarto Oggiaro non finisce la terza media e il 22,9% abbandona prima del diploma. Ed è proprio sui giovani che bisogna puntare attenzione e risorse se si vuole fare in modo che il cambiamento sia anche culturale e che sia portato avanti negli anni. Anche per questo l’Amministrazione e degli enti del terzo settore presenti sul territorio hanno messo in campo, negli anni, diversi servizi e progetti.
Uno di questi, da poco concluso, è l’Atlante dei Talenti, rivolto ai giovani tra gli 11 e i 19 anni e gestito da Fondazione Arché, ACLI Milanesi e Fondazione Giacomo Brodolini. Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, negli ultimi mesi il progetto ha offerto ai giovani del quartiere laboratori innovativi, creati con lo scopo di aiutarli a scoprire le proprie capacità e attitudini, fare i conti con le proprie potenzialità e i propri limiti. L’idea è che quei giovani possano a loro volta diventare risorse per il territorio.