Quali sono le abitudini alimentari degli italiani?6 min read

6 Dicembre 2018 Società -

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antropologa e comunicatrice

Quali sono le abitudini alimentari degli italiani?6 min read

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abitudini alimentari degli italiani

Le abitudini alimentari delle persone, sia come individui che come gruppo, rivelano molte cose sulle opinioni, passioni, personalità, origini geografiche, miti e trend del momento. Le scelte alimentari ci raccontano storie di famiglie, migrazioni, di assimilazione o resistenza, di cambiamenti nel tempo e identità culturale. Esaminando più attentamente le nostre abitudini alimentari sviluppiamo una migliore comprensione non solo di noi e del nostro effettivo stile di vita, ma anche della cultura alimentare del paese in cui viviamo e dei mutamenti socio-economici che l’attraversano.

I fattori che influenzano le nostre abitudini alimentari

Il background culturale, geografico e sensoriale di un individuo condiziona ciò che mangia, il modo in cui il cibo è consumato, dove e quando è appropriato mangiare. Esistono alimenti “segni” di una appartenenza religiosa o geografica: se foste in Uzbekistan il kefir sarebbe una bevanda usuale per voi o se foste ebrei mangereste solo alimenti Kosher – conformi alle leggi della Torah.

Ci sono piatti iconici che sono diventati espressioni stereotipate all’interno della cultura globale. Pensate alla pizza, o alla pasta, che molti italiani consumano abitualmente e che anche all’estero risuona come elemento rappresentativo della cultura italiana. O in modo ancora più trasversale, alla “Dieta Mediterranea”: tanto decisiva nella definizione della identità culturale dei paesi mediterranei da aver di recente ricevuto il riconoscimento di patrimonio culturale della umanità dalla commissione dei paesi UNESCO.

La scelta alimentare è diventata sempre più anche segno di affermazione della identità individuale: io sono vegetariana, io sono vegana, io sono qualcosa legato anche a ciò che mangio. Facendo delle scelte alimentari, infatti, formuliamo e condividiamo le nostre identità nel mondo contemporaneo.

Ma quali sono le abitudini alimentari degli italiani?

Molte informazioni fondamentali per conoscere gli aspetti della vita degli italiani si possono conoscere grazie alle rilevazioni di Istat, l’Istituto nazionale di statistica. I dati provenienti dalle indagini campionarie (di solito tematiche) e quelli rilevati dai censimenti svelano molti aspetti sul profilo socio-economico della popolazione italiana, anche aspetti legati alle abitudini alimentari. Guardiamo meglio dentro alle ultime indagini campionarie Istat per saperne di più sulle abitudini alimentari degli italiani.

Quanto spendono gli italiani per mangiare?

Nel 2017, secondo una indagine di tipo campionario condotta su circa 17 mila famiglie, la spesa media mensile familiare è stata di 2.564 euro (+1,6% rispetto al 2016, +3,8% nei confronti del 2013, anno di minimo per la spesa delle famiglie). Di questa spesa mensile, la quota dedicata al cibo è di 457 euro mensili (+2% rispetto ai 448 euro del 2016).

La spesa per gli alimenti cresce all’aumentare del numero dei componenti del nucleo famigliare: le coppie con tre o più figli spendono in cibo il 20,6% della spesa complessiva contro il 14,4% delle persone sole tra i 35 e i 64 anni. Per scoprire di più sulla composizione delle famiglie italiane di oggi, leggi questo nostro articolo.

Le spese mensili delle famiglie italiane si differenziano anche in base al tipo di comune di residenza, se aree metropolitane, periferie o comuni fino a 50 mila abitanti. Nei comuni aree metropolitane (es: Milano, Roma) si trova il più alto livello di spesa mensile familiare in termini assoluti, ma la più bassa quota di spesa destinata al cibo: il 15% contro il 17,8% e il 18,8% delle altre due tipologie di comuni. Nei comuni aree metropolitane a pesare sul budget mensile delle famiglie sono le spese per l’abitazione, che sono notevolmente più alte.

Cosa c’è nella spesa alimentare degli italiani?

La carne. Quella per le carni resta la componente più onerosa della spesa alimentare delle famiglie italiane, sia nelle famiglie con un solo componente sia in quelle con più di tre componenti.Con una media del 3% del budget dedicato alla spesa, i soldi spesi in carne si attestano sui 94 euro mensili per famiglia. In effetti, il 79% degli italiani dichiara di consumare carni bianche almeno qualche volta la settimana, il 61,2% quelle bovine e il 42,3% quelle di maiale almeno qualche volta la settimana.

C’è però una buona notizia anche per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che vigila sulla nostra salute e ci informa costantemente sull’importanza di integrare nella nostra dieta vegetali e frutta: le spese per vegetali nel 2017 sono aumentate del 4,2%, quelle per frutta del 3,8%, salendo rispettivamente a 63 e 43 euro mensili per famiglia. Sempre più persone spendono di più per frutta e verdura, e come dichiara il 52,6% delle persone, consuma verdure almeno una volta al giorno.

abitudini alimentari degli italiani pane e pasta

E se vi state chiedendo se pane e pasta sono ancora al centro delle abitudini alimentari degli italiani ebbene sì, lo sono e si piazzano al secondo posto dopo la carne, per budget speso. L’80% ha dichiarato di consumare pane e pasta almeno una volta al giorno.

abitudini alimentari degli italiani

Molto interessante è il dato sui cibi pronti: pur essendo sempre più disponibili sul mercato, la percentuale di budget mensile speso in cibi pronti e preparazioni alimentari si attesta sullo 0,4% del budget dedicato alla spesa per famiglia.

Dove mangiano gli italiani?

Quello che forse immaginiamo meno è dove mangiano la maggior parte degli italiani. I pasti svolgono ancora un’importante esperienza sociale condivisa che crea legami in tutte le culture, e in particolare in quella italiana dove il modello basato sul pasto veloce consumato fuori casa, al bar o al ristorante, non è diffuso.

Secondo i dati più recenti il 73% degli italiani pranza abitualmente a casa e il pranzo è ancora vissuto come il pasto principale per il 66,6% della popolazione, permettendo così una scelta degli alimenti e una composizione dei piatti più̀ attenta rispetto ai pasti consumati fuori casa. La percentuale che dichiara di pranzare sul posto di lavoro è invece solo dell’8,2%.

Consumano il pranzo a casa in particolare i residenti nel sud e nelle isole, rispettivamente 82,8 e 83,1%, dove il pranzo è anche considerato il pasto principale della giornata.

Gli italiani fanno colazione?

Gli italiani tengono molto alla colazione. L’81,7% della popolazione dichiara di fare una colazione adeguata, ovvero non solo limitata al caffè o al tè, ma nella quale vengono assunti alimenti nutrienti: latte e cibi solidi come biscotti e pane.

Questo comportamento salutare è una consuetudine più̀ femminile: sono l’84,6% delle donne a fare colazione contro il 78,6% tra gli uomini, ma è anche molto diffusa tra i bambini (il 92,5% tra i bambini da 3 a 10 anni). Sono più̀ attenti ad adottare la sana abitudine di fare colazione i residenti nell’Italia centrale (85,5%) e settentrionale.

Questi dati ci hanno mostrato una idea più precisa di come mangiano effettivamente gli italiani, dal nord al sud del nostro paese. Sono dati che Istat raccoglie chiedendoli alle persone e alle famiglie, la stessa cosa che succede con il censimento, quell’enorme sforzo di raccolta dati che coinvolgeva tutti noi ogni 10 anni.

Bene, oggi non è più così. Dal 2018 infatti è iniziata l’era del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni. Significa che ogni anno un campione di 3,5 milioni di italiani compilerà il questionario del censimento e i dati raccolti si aggiungeranno alle indagini campionarie annuali tematiche mostrando un quadro sempre più completo e aggiornato sui mutamenti del nostro stile di vita.

“L’Italia ha bisogno di campioni” è la campagna promossa da Istat per informare tutti i cittadini italiani di questo importante cambiamento, e che potete seguire su censimentigiornodopogiorno.it, il sito pensato per raccontare l’avventura del censimento permanente attraverso video, dati aggiornati e altri contenuti informativi.

famiglie italiane

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Antropologa e progettista, per Le Nius è project manager, content manager e formatrice. Nella vita studia e comunica progetti di cooperazione, in particolare progetti di sviluppo che fanno leva sui patrimoni culturali. Si interessa di antropologia dei media, è consulente per il terzo settore. info@lenius.it
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