Psicodramma famigliare in atto unico. Se tu non me voi bene3 min read

26 Ottobre 2014 Uncategorized -

Psicodramma famigliare in atto unico. Se tu non me voi bene3 min read

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sampdoria-roma

Interno giorno.
Ore 12 di domenica mattina.
Pranzo a casa dei miei genitori.

− Oh! Ma quando te la tagli sta barba?!?
− Ciao papà sono felice anche io di vederti. Mamma dove sta?
− Boh? Sarà andata un attimo dillà, ma che te frega? L’hai vista ieri sera la partita?
− In realtà ho visto solo il secondo tempo. Ma tolto il palo di Gervinho e il colpo di testa di Florenzi non me so’ perso molto, evvè?
− …
− Che c’è?
− ???
− Papà?!
− Hai “visto solo il secondo tempo” (fa il gesto delle virgolette, forse la cosa a voi non stupisce ma a me sconvolge perché mio padre tecnicamente non sa manco a che servono le virgolette)?
− Che è quel gesto (faccio anche io le virgolette), dove l’hai imparato? Sì comunque.
− E di grazia, Coso, per quale cazzo di motivo non te saresti visto la Roma ieri sera?
− Ma c’era una roba de fumetti con Claudio Calìa e Zerocalcare che mi interessava andare a sentire…
− Fumetti?
− Eh, sì che poi hanno fatto tutto un siparietto su Civil War, parecchio divertente che…
− Fumetti?!
− Eh sì! Lo sai che in fondo è pure un po’ il mio campo quello, che devo ricordarti…
− Scusa se t’interrompo, bello de papà, ma tu ti ricordi la tua prima volta allo stadio?
− Certo, Roma – Cagliari 0-0, 6 gennaio 1991. Curva Sud.
− E te ricordi che è successo mentre andavamo?
− Avemo fatto il botto colla macchina.
− Bravo.
− E quindi?
− E quindi m’ero appena comprato la macchina nova (Renault 5 Prima ndr) e pe’ portatte allo stadio e fatte cresce bene c’ho rimesso un cofano e un radiatore. Che poi te c’ho portato comunque allo stadio quel giorno, me pare. O no?
− Eh me ricordo papà, ma non capisco!
− Non capisci? Io investo su di te, distruggo una macchina nuova, te faccio cresce, te faccio studia’ e poi te non te vedi la Roma!? Stamo a ripete da mesi che quest’anno è l’anno bono, che lo so che dimo tutti l’anni che è l’anno bono, ma quest’anno potrebbe esserlo sul serio… e te dai?! Pe’ i fumetti poi? M’avessi detto che stavi co’ na fregna. T’avrei pure capito.

(A questo punto urge una spiegazione. Mio padre è quel personaggio della mia vita che quando facevo le chiuse sotto esami me veniva a bussa’ e me diceva de fa na pausa e de andamme a fa’ un giro alla Standa sotto casa – cito letteralmente – pe’ vede’un par de culi)

− Papà non te sembra de esagerà appena un poco? Dai, raccontame la partita…
− No, ma che te racconto…
− E dai!
− Certo però se il colpo di testa di Florenzi entrava…
− Eh, ma era centrale…
− E allora il palo di Gervinho… poteva anda’ de destro che c’aveva lo specchio della porta più aperto, no? Magari segnava facile…
− Oh sai n’amica mia mentre vedevamo la partita ha detto: certo con tutti i soldi che prendono come fanno a sbagliare i gol? Io non li sbaglierei… Il classico commento da femmina eh?!
− Che hai detto?
− Dico… il classico commento da femmina!
− Ma quindi c’erano femmine? Cioè, ok non hai visto tutta la partita, vabbè la cosa dei fumetti demmerda, ma c’erano comunque donne?
− Si, vabbè, c’era…
− Vabbè vabbè, bravo so’ contento. Basta che me fai sta tranquillo, vedi? Subito dovevi dimmelo. Dai mentre aspettamo mamma guardamose la replica della partita che la stanno a rifa’ su SKY. Speriamo che la Juve non vince oggo oh, ‘cci loro.

FINE.
I due attori salutano il pubblico.
Sipario.

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Anche noto come Coso. Classe 1981, attualmente in vita. Nasce brutto e povero e non potendosi permettere di cambiare vita chirurgicamente è costretto a vendere il suo corpo al giornalismo, ma nessuno se lo compra. Casca, si rialza, non se rompe. È tipo il pongo. Scrive cose, fa lavatrici.
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