Prostituzione intellettuale, una top 55 min read

10 Febbraio 2014 Uncategorized -

Prostituzione intellettuale, una top 55 min read

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Prostituzione intellettuale: termine indicato dal fine linguista José Mourinho, nonché uno tra i migliori allenatori del mondo, per indicare quella tendenza italiana dei giornalisti ad essere proni dei loro datori di lavoro, delle società più influenti e politicamente ed economicamente potenti, della loro squadra -perché dietro ogni giornalista sportivo si nasconde un tifoso- o più semplicemente quella fine abilità di far passare proprie ossessioni o inimicizie dietro a ragionamenti apparentemente normali quanto sostanzialmente ingiustificabili. Nacque così:

José parla anche di manipolazione intellettuale, per chiarire definitivamente il concetto: davanti a fatti uguali i giudizi espressi sono diametralmente opposti. Una delle tante verità che lo Special One ha lasciato in eredità al calcio italiano, che non sembra aver capito fino in fondo la lezione di Mourinho.

Finché il giornalismo sportivo in Italia sarà così scadente e fazioso, anche lo sport (e in particolare il calcio) farà fatica a crescere ed ad avere più credibilità agli occhi degli altri paesi. Ecco perché a più di 4 anni di distanza sentiamo il bisogno di proporre una top 5 dei giornalisti che continuano a portare alta la bandiera della manipolazione intellettuale.

5. Tuttosport

Lo mettiamo al quinto posto perché è uno di quei casi border line in cui non c’è differenza tra ultras e giornalisti: organo di stampa della Juve, il quotidiano è famoso per le sue battaglie pro Moggi e in difesa di Calciopoli. Un po’ quello che è Il Giornale per Silvio Berlusconi, Tuttosport si lancia da sempre in azzardate previsioni di mercato (tipo “Cristiano Ronaldo: voglio la Juve” o “Messi alla Juve: sì”) e finge di interessarsi anche all’altra squadra di Torino.

La vera domanda è: perché avere anche giornalisti che si occupano delle altre squadre trattandole come esseri inferiori? Parlate solo di Juventus che fate prima. Ultima perla, la pretesa di spiegare a Hernanes perché l’Inter è colpevole quanto l’amata (e condannata) Juventus.

4. Sport Mediaset

Altra testata che fa della fedeltà al padrone un cavallo di battaglia: prendete una vittoria e appiccicatela a club diversi (per comodità facciamo Milan, Juve, Inter). Se la vittoria è della squadra del presidente e proprietario delle reti Mediaset diventa un trionfo, lo specchio della gloria di un uomo che si è fatto da solo, l’ennesima cavalcata della squadra più titolata al mondo.

Se succede agli altri, bene bravi basta così. Divertente anche il contrario: quando il Milan perde, è perfettamente intelligibile e anzi, sai la sfortuna… quando perdono gli altri è crisi. Non ci credete? Provate ad ascoltare una telecronaca di Mediaset Premium o i commenti post. Avete mai sentito Piccinini esultare ad un gol dell’Inter? Pensate a cosa sarebbe successo se fosse stato il Milan a fare il Triplete…

3. Massimo Mauro, Sky Sport

Qui scendiamo in quella casistica di giocatori riciclati a pseudo opinionisti tanto cara ad alcune testate italiane. Alcuni giocatori dimostrano serietà, equilibrio e competenza nei loro giudizi; tra questi non trovate Massimo Mauro. Tentato di fare il polemista, Mauro si lancia in lodi sperticate ogni qual volta si parli di Juve e Napoli per essere invece totem di pessimismo e sciagura con le altre squadre.

Non fa nulla per nascondere le sue amicizie con Antonio Conte o altri ex giocatori, probabilmente non si accorge neanche di quanto muti il suo giudizio a seconda del fatto che parli di amici o no: calzante l’esempio di Ciro Ferrara, sfortunato nelle sue avventure fino ad ora come allenatore ma andate a dirlo a Mauro, che ne parla come avesse vinto chissà cosa…

Se volete altre dimostrazioni, oltre a collegarvi con Sky Calcio Show ogni domenica alle 17 potete ascoltare una delle tante telecronache di Champions League di Mauro: quelle della Juve di quest’anno sono memorabili, con Cristiano Ronaldo definito simulatore e attore e la povera Juve vittima di congiure arbitrali plutogiudaicomassoniche.

2. Fabrizio Bocca, Repubblica

Il celebre Bloooog del giornalista di Repubblica è un inno alla manipolazione. Bocca, vittima di se stesso e del suo odio verso l’Inter, non ha mai superato veramente gli anni di Mourinho, dove ha provato in tutti i modi ad andare contro il vate.

Appigliandosi alle cose più divertenti: Mourinho era antisportivo, l’Inter giocava male, con quei giocatori sono bravi tutti e via così. L’anno del triplete, verso maggio, deve essersi preso una vacanza, non riuscendo a sopportare che la squadra da lui tanto detestato trionfasse ovunque. Profeta dell’ovvio, come tantissimi giornalisti sportivi, Bocca ha ritrovato respiro in questi anni in cui le cose nella sua testa si sono risistemate: la Juve è tornata a vincere, e lui può tornare con apparente legittimità a spalare letame contro la Milano neroazzurra. Fino alla prossima crisi di nervi.

1. Mario Sconcerti, Corriere e Sky Sport

Il maestro di tutti i giornalisti che parlano a vanvera, e lo fanno con una certa saccenza. Da tanti anni sulla scena della ribalta, Sconcerti può esprimere il suo livoroso rancore verso l’Inter su Sky (skysport 24 e Terzo Tempo) e sul Corriere, sia quotidiano che sito.

Già si nota il nervoso quando si parla di Inter, non perde occasione per attaccare la squadra neroazzurra con argomentazioni che di giornalistico non hanno nulla. Anche lui portatore dell’ovvio ma attraverso i numeri, che usa in maniera assolutamente strumentale. Nonostante l’età non accetta l’idea che anche i numeri possano essere manipolati. Il suo approccio critico magicamente diventa zuccherino quando parla di Juve e non parliamo di Calciopoli poi..

Tanto per citarne una in mezzo a mille, giusto ieri sera ha proferito le seguenti parole: “Inter e Lazio negli ultimi 20 anni hanno fatto le stesse cose”. I fatti e i numeri, giusto Sconcerti?

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Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito.
4 Commenti
  1. Vincenzo Ruggiero

    Mi vengono in mente due nomi: Gene Gnocchi alla DS, la campagna anti-Stramaccioni l'anno scorso raggiunse delle vette imbarazzanti. Campagna iniziata subito, dopo le prime dichiarazioni sopra le righe dell'allenatore romano a inizio stagione. Ovviamente i risultati deludenti dell'Inter gestita da Stramaccioni hanno reso la vita semplice all'ex comico che si è esibito in una pessima danza sul cadavere (sportivo) del giovane mister.E poi aggiungo una chicca storica. DI un giornalista non sportivo, ma che quando gli capita di parlare di sport... non riesce a mettere da parte quell'atteggiamento arrogante e tendente all'impunità della squadra per cui "vincere è l'unica cosa che conta". Peccato (per lui) che questa perla non gli portò fortuna. Riprovaci ancora PiGi http://www.corriere.it/sport/speciali/2010/aspettando_madrid/notizie/21-maggio-forza-bayern-battista_9a1124f8-64a1-11df-ab62-00144f02aabe.shtml

  2. Davide

    Grazie Enzo, leggere questo articolo di Battista svolta la giornata :D

  3. Erberto Chilpino

    Confermo: da milanista le telecronache di Mediaset Premium sono insopportabili per quanto preoccupate di compiacere il datore di lavoro.Meno rispetto ai primi tempi, ma fatico anche con Bergomi.

  4. mik

    Mi gioco la chiappa destra che quest'articolo è stato scritto da uno Juventino!TUTTI A BERLINO 6/6/2015

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