Privacy online: come difendere i dati personali9 min read
Reading Time: 6 minutesAl giorno d’oggi ci si preoccupa costantemente della propria privacy. Ci si chiede sempre più spesso se premere “Accetta” sui Pop-Up che compaiono aprendo un sito, sia la scelta giusta.
Se poi le mie informazioni vengono salvate e rimangono in rete per sempre? Forse conviene cambiare sito e trovare quello che cerco da qualche altra parte in cui posso premere “Procedi senza accettare”.
Ma è davvero così? Facciamo chiarezza.
Quali dati raccoglie la rete e perché?
Lo sviluppo tecnologico ha permesso a tutti di essere connessi in maniera istantanea, utilizzando gli smartphone ed i computer. Ogni sito che visitiamo ha diverse componenti che permettono di salvare le nostre informazioni, alcune volte per facilitare le successive connessioni alla pagina che stiamo navigando, altre per recuperare informazioni statistiche basate sulle nostre attività, o per tracciarle.
Il web raccoglie tutto quello che può, principalmente a scopo di lucro, ma anche per migliorare l’esperienza sulle piattaforme che visitiamo. Partiamo però con qualcosa di semplice: esiste una divisione molto importante di quello che viene recuperato: dati che forniamo noi consapevolmente e informazioni che doniamo inconsapevolmente.
Dati forniti consapevolmente
Queste sono informazioni che siamo obbligati a dare nel momento in cui ci iscriviamo ad un nuovo sito.
Compilando la nostra anagrafica ed aggiungendo la mail ed il numero di cellulare, non dobbiamo pensare che queste informazioni rimangano tra noi e il sito a cui ci stiamo iscrivendo: questi dati potrebbero finire nelle mani di altre società, in base all’informativa sulla privacy del sito a cui ci stiamo iscrivendo, o in quelle di malintenzionati, se il sito subisse un attacco hacker.
Quando però effettuiamo l’iscrizione ai siti web, in base alle normative sulla privacy (il GDPR nell’Unione Europea), il sito dovrebbe informare chiaramente su come le nostre informazioni verranno utilizzate.
Altri dati che regaliamo al mondo del web sono i contenuti che pubblichiamo sui social. Questi, in base anche ai livelli di privacy che settiamo nelle piattaforme a cui ci iscriviamo, possono essere o meno recuperati facilmente. Un esempio molto chiaro potrebbe essere il profilo Instagram: se viene settato come pubblico, chiunque può vedere cosa condividiamo.
Tramite strumenti di web scraping, che sono tecniche per l’estrazione di informazioni in maniera automatica, si possono raccogliere massivamente dati pubblici, dai social media, come foto, commenti o dettagli dei profili.
Le aziende e i ricercatori usano lo scraping per analisi di mercato, ma i dati possono anche essere raccolti da malintenzionati. Infatti questa tecnica non sempre risulta legale, ma molti social hanno regole per vietarla.
Informazioni fornite inconsapevolmente
Esempi di contenuti che vengono raccolti indirettamente dalle nostre operazioni sono, ad esempio, i nostri dati di navigazione e la cronologia delle nostre ricerche: la rete può sapere quali sono i siti che abbiamo visitato e per quanto tempo ci siamo soffermati.
Strumenti come Google Analytics raccolgono il tutto e lo mostrano ai gestori dei siti web che visitiamo di modo che possano fare delle considerazioni per migliorare la loro pagina internet.
Un’altra informazione che viene condivisa automaticamente è l’indirizzo IP, che può rivelare la nostra posizione geografica. Non aspettiamoci che la rete sappia esattamente la via, il civico e il piano di casa nostra. Tramite l’indirizzo IP potrà capire la città da cui ci stiamo connettendo al sito.
Come mi proteggo?
Per i dati che forniamo consapevolmente, la risposta è facile, ma non ti piacerà: quando ci iscriviamo ad un sito, dovremmo leggere tutta l’informativa sulla privacy e, nel momento in cui troviamo dettagli sul trattamento dei nostri dati, su cui non siamo d’accordo, dovremmo evitare di iscriverci al sito.
Spostandoci sul mondo dei social il focus della nostra attenzione dovrebbe essere fissato sulla privacy dei nostri account e sulle azioni che compiamo. La maggior parte dei social su cui abbiamo profili ci dà la possibilità di cambiare la visibilità, da pubblica ad una più ristretta: saremo quindi noi a decidere, tramite l’aggiunta di amici o lo scambio di follow, chi può vedere cosa pubblichiamo sul nostro profilo.
Tutti i social raccolgono però anche dati di navigazione, per migliorare i loro servizi, personalizzare l’esperienza degli utenti e generare entrate attraverso la pubblicità: quello che possiamo eseguire per limitare i contenuti personalizzati e gli annunci mirati è l’andare a modificare, nelle impostazioni dei nostri social, le opzioni su quali dati vengono raccolti e mostrati.
Infine, dobbiamo ricordarci che i commenti che inviamo su post di pagine social, possono essere spesso visti da chiunque. Non bisogna quindi scrivere nessun genere di informazione che non vogliamo sia resa pubblica.
Se siamo preoccupati di essere tracciati tramite l’indirizzo IP, possiamo utilizzare le VPN. Queste tecnologie permettono di creare una connessione sicura e criptata che sostituisce l’indirizzo IP reale, con uno fittizio, geolocalizzato dove scegliamo che sia.
Per quanto riguarda la quasi totalità delle informazioni che la rete ci prende senza che noi ce ne accorgiamo, si devono introdurre degli elementi importanti del web. Una volta spiegati, cercheremo di capire come difenderci anche dalle informazioni donate inconsapevolmente.

I Cookie.
I fastidiosi messaggi che compaiono invadendoci gli schermi, anche delle Smart TV, quando andiamo su un nuovo sito web, ci danno la possibilità di accettare o rifiutare i Cookie.
Ma cosa sono?
I Cookie sono piccoli file di testo che i siti web salvano sui nostri dispositivi e che facilitano la navigazione, rendendo le pagine web più funzionali per le nostre successive visite.
I Cookie ci aiutano nell’usufruire del web andando a salvare, ad esempio, la lingua in cui vogliamo visualizzare la pagina internet o il tema del nostro browser (chiaro/scuro).
Quindi i Cookie tracciano qualsiasi azione compiamo all’interno della rete?
No. Esistono diversi generi di Cookie e la maggior parte di questi non salva nessuna delle nostre attività.
Le tipologie di Cookie sono le seguenti:
- Cookie tecnici: Essenziali per permettere che il sito funzioni. Consentono di accedere ad aree protette, di salvare, ad esempio, il contenuto del nostro carrello Amazon, quando inseriamo degli oggetti all’interno e di mantenerci loggati ai siti web senza dover ri-accedere tutte le volte che cambiamo schermata durante la navigazione sullo stesso sito. Servono inoltre a migliorare ed ottimizzare le prestazioni delle pagine web che visitiamo.
- Cookie di preferenze (o di funzionalità): Consentono all’utente di ritrovare la stessa lingua e lo stesso tema (chiaro o scuro) del browser per personalizzare l’esperienza d’utilizzo della pagina web. I Cookie di questa tipologia aiutano a rendere l’esperienza sui siti internet più piacevole ed immediata, ricordando le scelte che l’utente ha fatto in precedenza.
- Cookie analitici (o di performance): Sono utilizzati per trattenere dati in maniera anonima con l’obbiettivo di comprendere il comportamento generale degli utenti che usufruiscono della loro piattaforma, per poterla migliorare. Il tipo di dati che raccolgono sono: il numero di visite sul sito, le pagine più viste ed il tempo medio di permanenza.
- Cookie di profilazione: Raccolgono i dati di navigazione degli utenti, come ad esempio il tempo di permanenza su di un sito, interessi e preferenze, per creare un profilo del navigatore e mostrare annunci pubblicitari personalizzati. Questi sono Cookie che possono essere condivisi con terze parti. Lo scopo dei Cookie di profilazione è fornire un’esperienza mirata a ciò che ci piace.
- Cookie di terze parti: La caratteristica principale è che sono impostati da un dominio diverso da quello del sito visitato e che frequentemente vengono predisposti per la condivisione sui social o per finalità pubblicitarie. Un esempio potrebbe essere l’integrazione di un post Instagram a cui l’utente che naviga sul sito web può lasciare un cuore. Questo semplice like invia delle informazioni ad Instagram, nonostante il visitatore non stia utilizzando l’applicazione social.
Le ultime due categorie di Cookie rientrano anche nella sottoclassificazione di Cookie che possono essere condivisi o venduti per scopi di marketing, analisi statistiche o pubblicità mirate.
Quindi, in che modo possiamo evitare che le informazioni che inconsapevolmente regaliamo alla rete vengano cedute a terzi? Come possiamo limitare il continuo regalare dati alla rete?
- Innanzitutto facendo attenzione: secondo le normative del GDPR l’utente deve dare il consenso esplicito perché queste informazioni siano condivise: bisogna quindi leggere bene quello che si accetta con un semplice “click”.
- Cliccare su “Non accetto” o “Accetta solo quelli essenziali” è probabilmente il metodo più immediato per evitare i Cookie, una volta comparso il famoso Pop-Up che ci blocca gran parte della visuale dello schermo.
- Utilizzare la modalità in incognito permette di non salvare la cronologia, i cookie e i dati di navigazione sul dispositivo, dopo la chiusura della sessione. Questo non impedirà necessariamente ai siti o ai tracker online di raccogliere dati durante quella sessione, ma un pochino di privacy in più ce la garantirà.
- Scaricare delle estensioni per i nostri browser che limitano o bloccano i Cookie di terze parti, in maniera parziale.
- Provare a verificare, all’interno delle impostazioni del nostro browser, la possibilità di bloccare Cookie di terze parti o di limitarli.
Altri regali alla rete di cui non sappiamo niente
Precedentemente abbiamo definito quali potrebbero essere dei dati che doniamo alla rete in maniera volontaria, sottointendendo però l’utilizzo di un PC o di uno smartphone.
Ci sono altre nostre informazioni che finiscono in rete, con il nostro consenso, a cui spesso non pensiamo.
L’interconnessione tra tutte le tecnologie che abbiamo risulta molto comoda, ma raramente ci ricordiamo che lo smartwatch che indossiamo recupera ogni nostro battito cardiaco, sa quante notti insonni abbiamo passato e quanti chilometri abbiamo corso nel nostro allenamento pomeridiano.
Anche in questo caso incappiamo nella possibilità che i nostri dati vengano condivisi con Terzi, ma saremo noi, come sempre, a doverne dare il consenso.
Termino con una considerazione.
Possiamo provare a nasconderci come e quanto vogliamo dalla rete, ma nel momento in cui i nostri pochi dati sono vittima di data breach (violazioni di server aziendali che raccolgono le nostre informazioni), potremo farci ben poco.
Nel nostro piccolo, per evitare che la nostra privacy finisca nelle mani sbagliate dovremmo:
- Cambiare le password dei nostri siti frequentemente ed utilizzare applicazioni di autenticazione per rendere più difficile ai malintenzionati loggare sulla rete, spacciandosi per noi.
- Visitare solo pagine web che reputiamo sicure.
- Avere sempre installato un antivirus che periodicamente esegue delle scansioni al nostro computer ed al nostro smartphone, per prevenire la diffusione di dati personali, online, tramite virus.