Prestito libri: 5 modi per farlo3 min read

Dovremmo esserci tutti più o meno abituati, ma il suo arrivo ci trafigge sempre. Come un coltello in un panetto di burro, un rigore di Totti o una freccia sparata dalla balestra di Daryl (per chi non segue The Walking Dead: come la freccia sparata da uno bravo con la balestra).
Sto parlando di quel preciso momento in cui abbassi le difese e la persona che è al tuo fianco (amico, conoscente, fidanzata, parente, poco importa) pronuncia le fatidiche parole: Fico ‘sto libro, me lo presti?

Ma cosa accade in quel preciso momento nella mente di un uomo?

Noi di Le Nius abbiamo indagato e siamo riusciti a rintracciare 5 tipologie di persone soggette al prestito libri e chiediamo la vostra collaborazione per individuarne altre. Perché sono lì fuori e hanno bisogno di noi. Perché, diciamocelo, siamo tutti noi!

Prestito libri: 5 modi per farlo

Il bibliotecario. Controlla il libro pagina per pagina. Segna eventuali pieghe, sottolineature e strappi per essere sicuro di cosa ti stia per dare. E lo fa davanti a te, tipo la ricognizione di un’automobile prima del noleggio. Poi prende il registro e scrive il tuo nome, la data, il titolo e il codice ISBN. Solo a quel punto, ti guarda dritto negli occhi e te lo porge lentamente, sorridendo e sussurrando qualcosa che (non abbiamo testimonianze dirette ma in molti giurano che sia andata così) suona come: se non me lo riconsegni come te lo sto dando posso sterminare le prossime sette generazioni della tua famiglia.

Il distratto. Non si fa molti problemi. Se gli chiedi un libro lui te lo dà e dopo 3 giorni si è dimenticato non solo del prestito, ma del libro stesso. Questa tipologia è possibile riconoscerla al momento della restituzione. Ti guarda con aria basita e ti dice: E io che dovrei farci con questo libro? è mio dici? No guarda che ti sbagli, tienitelo pure, chissà a chi l’hai fregato.

Il vago/timido. Non sa dire di no al prestito, ma poi non dorme la notte pensando al suo libro nelle mani impure di chissà chi. Di solito si dà una scadenza dopo la quale si fa coraggio e attraverso una mail, o meglio ancora un sms, si lascia andare a un messaggio del tipo: Ehi ciao tu! Senti ma che l’avevo prestato a te quel libro? No… è che mi servirebbe per lavoro, ma se ti manca poco posso aspettare. Come dici? Ah non l’hai ancora iniziato? Me lo riporti domani? Perfetto, grazie. Il vago/timido per questo successo verserà in uno stato di euforia mista a eccitazione per circa 7 ore.

Il controllore. Come il bibliotecario conosce alla perfezione tutti i suoi prestiti, ma è ancora più subdolo. Agisce di solito durante una cena e sempre a tradimento. Si alza, guarda con fare distratto la libreria del suo ospite, trova il libro e inizia a sfogliarlo, lo soppesa, lo odora, finché chi deve non nota la scena e…
– Sì è proprio bello, lo sto divorando. Appena lo finisco te lo rendo eh?!
– Ma figurati, tienilo tutto il tempo che vuoi! (Sorride, tronfio del suo successo).

Il diffidente.
– Allora quando me lo ridai quel libro?
– Veramente devo ancora iniziarlo…
– Ancora?!
– Sì, ti serve?
– Diciamo che so quanto ci metti e sono già 4 settimane che te lo sei preso…
– Mi sbrigo allora, dai.
– Ma chi ti crede, guardati intorno, sei circondata da libri iniziati e mai finiti, che cosa devo pensare?
– Ma veramente io…
– Mamma, rispondi! Che cosa devo pensare?!?