Pokémon Oro&Argento e Cristallo: preziosa trilogia2 min read

6 Agosto 2014 Giochi -

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Pokémon Oro&Argento e Cristallo: preziosa trilogia2 min read

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pokemon oro&argento
Natale 2001: l’immagine impressa nella mia memoria furono i regali sotto l’albero e il Game Boy in mano, pronto all’uso. Trascorsi ore ed ore di gioco con il nuovo Pokémon Cristallo, capitolo conclusivo della famosa trilogia lanciata da Nintendo. Proprio in quegli anni infatti il colore sull’amata console portatile era divenuto realtà, e l’incredibile successo dei titoli precedenti ha spinto Game Freak ad ingegnarsi per trovare (o meglio, programmare) il degno erede di tale gloria.

E posso dire con assoluta certezza che ci sono riusciti.

Pokémon Oro&Argento, usciti un anno prima di Pokémon Cristallo, introdussero tante gustose novità, a partire semplicemente dall’aggiunta di 100 nuovi mostriciattoli che distrarrebbero persino Sauron dalla ricerca del famigerato anello. Inoltre l’introduzione della radio, udibile con il PokéGear (chiarissimo rimando al GameGear), l’allevamento alla pensione, i pokémon shiny, l’alternarsi del dì e della notte e l’aggiunta dei due tipi buio e acciaio hanno comportato una enorme innovazione rispetto a Rosso, Blu e Giallo.

Almeno in teoria. Sì, perché agli occhi di un bambino, oltre che alla migliore veste grafica e ai nuovi pokémon da catturare, l’attenzione è tutta rivolta sull’avventura, sulle medaglie da ottenere, sulla mappa da esplorare, sul Team Rocket da scacciare dalla Torre Radio.

Nella nuova regione di Jotho, terra ricca di leggende e miti che si trova proprio acKanto (scusate, è penoso, giuro che non capiterà più) alla regione dei primi giochi pokémon, ci sono moltissimi luoghi pieni di mistero che attendono di essere rivelati, come le Rovine d’Alfa, dimora degli Unown, la Tana del Drago e le Isole Vorticose.

Ma sicuramente chi ha giocato a questi titoli si ricorda due torri in particolare: la Torre Bruciata, ex-sede dell’argenteo Lugia, e la Torre di Latta, dimora quasi impossibile da scalare della dorata fenice Ho-Oh. Inoltre dallo scantinato della prima torre il protagonista liberava i 3 cani leggendari, Entei, Raikou e Suicune, quest’ultimo mascotte di Cristallo. Tutti e tre sfrecciavano lungo tutta la regione di Jotho ed era molto difficile catturarli, per la loro evasività.

Dopo aver sbaragliato il Team Rocket ed esser divenuti campioni della Lega Pokémon, il gioco non ti lasciava solo col sorriso sulle labbra e con la scritta The end accompagnata da una nenia ad 8-bit, ma offriva un lunghissimo post-game: si aveva la possibilità di riesplorare nuovamente la regione di Kanto, battendo allenatori ancora più forti e provando a risfidare le 8 palestre originarie, fino a giungere allo scontro finale, la battaglia delle battaglie.

In cima a Monte Argento ci aspetta Rosso (o Ash, secondo alcune interpretazioni), il protagonista dei precedenti Pokémon, pronto a sfidarci con una squadra a livelli altissimi.

E allora, sfoderando i miei due pokémon preferiti, cioè Feraligatr e Snorlax, accettai quella sfida.

Immagine| Community Pokémon italiana

Immagine in copertina| @RoflLolLmao Vanguard

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Anche se il mio nick lo suggerisce, non sono implicato in nessuna vicenda oculistica. Cresciuto col Game Boy e la musica a 8-bit nelle orecchie, frequento un aspro corso di Ingegneria. Tuttavia mi piace trovare il tempo per giocare a qualcosa di nuovo, e raccontarvelo attraverso il filtro della mia lente.
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