Come stanno andando le NBA Finals 201729 min read

2 Giugno 2017 Uncategorized -

Come stanno andando le NBA Finals 201729 min read

Reading Time: 24 minutes

 

Secondo turno Playoff NBA 2017: Eastern Conference

WASHINGTON WIZARDS (4) vs BOSTON CELTICS (1): (3-4)

Gara 1: Boston 123 – Washington 111

I Wizards partono alla grande, portandosi addirittura sul 16-0 e sul +17 nel 1° quarto (22-5); da quel momento però entrano in scena i Celtics con il tiro dalla distanza: ben 19 le triple messe a segno dalla squadra di Stevens, che già a metà secondo quarto conduce per la prima volta nell’incontro. 33 punti per Isaiah Thomas, arrivato a ridosso della palla a due dopo il funerale della sorella Chyna.

Gara 2: Boston 129 – Washington 119 (OT)

L’eccezionale postseason del folletto in maglia verde continua: sono addirittura 53 i punti di Isaiah Thomas, di cui 29 tra ultimo quarto e supplementare. Non sono bastati ai Wizards i 42 punti segnati nel primo quarto e i 40 (con 13 assist) di John Wall.

Gara 3: Washington 116 – Boston 89

Anche stavolta i Wizards partono fortissimo, chiudendo i primi 12′ sul +22, ma stavolta non si guardano indietro anche grazie al solido apporto dalla panchina (4/7 da 3 per Bogdanovic). A Boston, mai in partita, non bastano i 16 punti di Horford.

Gara 4: Washington 121 – Boston 109

Partita abbastanza equilibrata fino ai primi minuti del terzo quarto, quando la furia dei Wizards (sotto forma di un tramortente parziale di 26-0) si scatena sui Celtics e porta Washington sul 2-2. John Wall tira male (8/25) ma chiude comunque con 27 punti e 12 assist, coadiuvato da Beal (29), Porter (18+8) e Morris (16+10). In casa Celtics 19 di Thomas e 16 di Rozier.

Gara 5: Boston 123 – Washington 101

Stavolta il parziale roboante è dei Celtics: un 16-0 nel primo quarto che indirizza ampiamente la partita dal lato di Boston, guidata dai 29 punti di Avery Bradley (career high nei Playoff). I verdi hanno anche una partita solidissima di Al Horford (18 punti, 6 rimbalzi e 7 assist). A Washington, mai in partita, non bastano i 21 punti di John Wall.

Gara 6: Washington 92 – Boston 91

Un equilibratissimo quarto periodo è risolto dalla tripla vincente di John Wall, autore con Bradley Beal di 23 dei 26 punti segnati da Washington negli ultimi 12′. Beal chiude con 33 punti, Wall con 26 e 8 assist. A Boston non bastano i 27 (a testa) della coppia Bradley – Thomas (autore comunque di una prova da 8/24 al tiro e 5/13 da tre punti).

Gara 7: Boston 115 – Washington 105

Un ottimo Isaiah Thomas (29 punti e 12 assist) è ben supportato dalla panchina dei Celtics, che domina il confronto diretto per 48-5 (spiccano i 26, career high nei Playoff, di Kelly Olynyk). Ai Wizards, arresisi nei primi minuti dell’ultimo periodo, non bastano i 38 punti di Beal.

Qui Celtics:

  • L’exploit in Gara 2 di Isaiah Thomas vale, al play di Tacoma, la seconda migliore prestazione di sempre ai Playoff per un giocatore dei Celtics, un punto dietro al record firmato da Johnny Havlicek.
  • I 13 punti in Gara 3 di Thomas, però, sono la prestazione peggiore dopo una partita da 50+ punti nella storia dei Playoff NBA, mentre i 19 punti di Gara 4 segnano la prima volta in carriera in cui IT manca i 20 punti in due partite consecutive di playoff.
  • I 123 punti di Gara 5 hanno rappresentato la terza partita oltre quota 120 punti di Boston nella serie, qualcosa che ai Celtics non riusciva in una serie Playoff dal 1987.

Qui Wizards:

  • Il 26-0 di parziale in Gara 4 ha fatto seguito al 22-0 già piazzato in Gara 3. I Wizards sono la prima squadra dagli Spurs del 2012 a registrare due parziali di almeno 20 punti consecutivi in due partite consecutive di playoff.
  • In Gara 6 i Wizards sono stati la prima squadra NBA in questi Playoff a vincere una partita casalinga facing elimination.
  • La differenza tra le gare di Boston e Gara 3 per Washington è stato il dominio assoluto nel pitturato, dove i Wizards hanno addirittura doppiato i Celtics: 56-28. Differenza marcata anche in Gara 4 (56-38 per Washington) mentre in Gara 5 i Celtics sono riusciti ad eguagliare il totale degli avversari (46 pari).

TORONTO RAPTORS (3) vs CLEVELAND CAVALIERS (2): (0-4)

Gara 1: Cleveland 116 – Toronto 105

Il ritorno in campo dei Cavs nei Playoff, sbrigata la pratica Indiana, coincide con una vittoria abbastanza agevole. Cleveland, guidata dai 35 punti di LeBron James (con birra inclusa), ha anche 24 punti da Kyrie Irving. Non bastano a Toronto i 20 di Lowry e i 19 di DeRozan.

Gara 2: Cleveland 125 – Toronto 103

Con 18 triple (dopo una partenza da 8/8) Cleveland vola sul 2-0, sbrigando la pratica Toronto abbastanza agevolmente. 39 i punti di James (con solo 14 tiri), 22+11 assist per Irving e 18 per Frye; per i canadesi 23 di Valanciunas (dalla panchina) e 22 di Joseph.

Gara 3: Toronto 94 – Cleveland 115

Dopo tre quarti equilibrati i Cavs prendono il largo negli ultimi 12′, grazie alla collaudata second unit (già autrice della grande rimonta in Gara 3 contro Indiana) e a un dominio totale a rimbalzo (49-25). Privi di Lowry (infortunato), ai Raptors non bastano i 37 punti di DeRozan (solo 1, però, negli ultimi 12′).

Gara 4: Toronto 102 – Cleveland 109

Sempre senza Kyle Lowry i Raptors lottano con le unghie e con i denti, restando a contatto anche negli ultimi 12′, ma si devono arrendere ai Cavs che chiudono la serie. Alla solita prova mostruosa di LBJ (35 punti) si affiancano Kyrie Irving (27 + 9 assist) e i punti di Korver (18) dalla panchina. A Toronto non bastano la doppia doppia di Joseph (20 punti e 12 assist) e i ventelli di Ibaka (23) e DeRozan (22).

Qui Cavaliers:

  • In Gara 2 LeBron James è diventato il secondo miglior marcatore di sempre nella storia dei Playoff NBA; in Gara 3 è diventato il primo, nella storia NBA, a firmare almeno 240 punti, 60 rimbalzi e 50 assist nelle prime 7 partite di una Postseason.
  • Dal 2015 Cleveland è 32-4 nei playoff ad Est. I Cavs sono in striscia aperta di 11 vittorie consecutive nei Playoff, a -2 dal record assoluto NBA.
  • Prima di Gara 3, l’ultima squadra a vincere una partita di playoff con più di 20 punti di margine dopo essere stata sotto nel punteggio all’intervallo sono stati i Utah Jazz nel 1998 (Gara 4 del primo turno contro Houston).

Qui Raptors:

  • 4 partite, 4 quintetti diversi: Toronto in questa serie è sempre partita con un assetto nuovo, ma non è bastato.
  • Kyle Lowry ha saltato Gara 3 per infortunio dopo avere firmato, in Gara 2, la sua migliore prestazione al tiro in questi playoff. Il suo status per domenica sera è ancora incerto.
  • In Gara 3 Cory Joseph è partito per la prima volta in quintetto in una gara di Playoff, chiudendo con un pessimo 2/12 dal campo. Prima partita in quintetto nei playoff anche per PJ Tucker in Gara 4, autore di 14 punti e 12 rimbalzi.

Secondo turno Playoff NBA 2017: Western Conference

UTAH JAZZ (5) vs GOLDEN STATE WARRIORS (1): (0-4)

Gara 1: Golden State 106 – Utah 94

Vittoria abbastanza agevole per i Warriors, ancora senza coach Kerr, che hanno la meglio sui bassi ritmi imposti dai Jazz portando l’intero quintetto in doppia cifra (guidato dai 22 punti di Steph Curry). Per Utah 13 punti di Gobert e male Hayward: 4/15 al tiro per il leader dei Jazz.

Gara 2: Golden State 115 – Utah 104

Utah prova a rimanere attaccata ai Warriors per tutta la partita, ma Golden State vince agevolmente anche Gara 2 con un ottimo primo quarto e le 5 triple (per 21 punti) di Draymond Green. 25, 11 rimbalzi e 7 assist per Durant. In casa Jazz si riscatta Hayward, miglior realizzatore dell’incontro con 33 punti.

Gara 3: Utah 91 – Golden State 102

I Jazz giocano la migliore partita di serie, conducono pure di 9 nel terzo quarto e sono sopra nel punteggio fino all’inizio dell’ultimo quarto, ma i Warriors, trascinati da uno straordinario Durant (38 punti e 13 rimbalzi), vincono la settima partita consecutiva in questa postseason. Non basta ai Jazz l’intero starting five in doppia cifra (guidato dai 29 di Hayward e dai 21 + 15 rimbalzi di Gobert).

Gara 4: Utah 95 – Golden State 121

La terza tripla doppia in carriera ai Playoff di Draymond Green (17 punti, 10 rimbalzi, 11 assist) permette a Golden State di chiudere la seconda serie di fila sul 4-0 per la prima volta nella storia della franchigia. Ottima prova anche di Steph Curry (30 punti). Per Utah 25 punti di Hayward e 18 di Shelvin Mack, sostituto dell’infortunato George Hill.

Qui Warriors:

  • Nelle prime due gare, su 96 minuti, i Warriors sono stati in vantaggio per 94 minuti e 8 secondi. La striscia è durata fino al 119° minuto della serie, quando Utah si è portata sul 48-47 a fine secondo quarto di Gara 3.
  • Con la vittoria di Gara 4 sono 23 vittorie nelle ultime 24 partite per Golden State. L’unica sconfitta, incidentalmente, il 10 aprile proprio contro Utah.
  • In Gara 1 la Oracle Arena ha omaggiato la squadra del 2007, a 10 anni dai playoff del We Believe. L’unico reduce di quella squadra, Matt Barnes, ha giocato solo 19 minuti nella serie (non è entrato in Gara 3), con 1/3 dal campo, 3 rimbalzi e 3 assist.

Qui Jazz:

  • L’inizio fiacco (15 punti nei primi 12′, con 5/18 al tiro) dei Jazz in Gara 2 è costato carissimo, ma in Gara 4 è andata pure peggio: 6/25 nel primo periodo (per 17 punti).
  • In Gara 1 Utah ha provato a rimanere in partita grazie alla superiorità a rimbalzo, ribaltata in Gara 2 nonostante i 16 rimbalzi catturati da Rudy Gobert.
  • Gordon Hayward ha chiuso la serie tirando bene da 3 (4/7) e male da due (4/18), per un totale di 25 punti: è stata la sua ultima partita in maglia Jazz?

HOUSTON ROCKETS (3) vs SAN ANTONIO SPURS (2): (2-4)

Gara 1: San Antonio 99 – Houston 126

I Rockets volano con un primo tempo da 71 punti e il record di franchigia per il maggior numero di triple (segnate e tentate) in una gara di Playoff. 23 di Ariza, 20+10 rimbalzi per Capela; in casa Spurs solo Leonard con più di 11 punti segnati (21, ma con 5/14 al tiro), male Aldridge (2/7 al tiro in 25′).

Gara 2: San Antonio 121 – Houston 96

Si riscattano gli Spurs, con un primo tempo da 65 punti e un ultimo quarto da 33-13 nonostante il brutto infortunio di Tony Parker. 34, con 7 rimbalzi e 8 assist, per Kawhi Leonard. Per Houston male Harden (3/17 dal campo per 13 punti, con 7 rimbalzi e 10 assist).

Gara 3: Houston 92 – San Antonio 103

Patty Mills rimpiazza, almeno nei minuti, Tony Parker con 15 punti (ma 2/10 da 3) in 30′, ma Gara 3 è quella del riscatto di LaMarcus Aldridge: 26 punti per il giocatore texano. In casa Rockets Harden predica quasi nel deserto (43 punti), con solo Capela a dare un buon apporto (12 punti, 16 rimbalzi e 5 stoppate).

Gara 4: Houston 125 – San Antonio 104

Con sette giocatori in doppia cifra (guidati dai 28 di Harden e dai 22 di Eric Gordon) e 19 triple messe a segno (su 43 tentativi) Houston domina Gara 4 e porta la serie al meglio delle tre gare. Per i Rockets l’unica tegola è l’infortunio di Nené, che è fuori per il resto della stagione. In casa Spurs si salva Jonathon Simmons, miglior realizzatore di squadra con 17 punti.

Gara 5: San Antonio 110 – Houston 107 (OT)

Nonostante l’infortunio di Kawhi Leonard (22 punti e 15 rimbalzi), in panchina per tutto il supplementare, gli Spurs riescono a vincere la pivotal Gara 5 grazie anche a un vintage Manu Ginobili (12 punti), autore prima del canestro della parità nei tempi regolamentari e poi di una stoppata decisiva su James Harden (tripla doppia da 33 punti, ma 4/15 da 3 punti, 10 rimbalzi e 10 assist). Per San Antonio bene anche Mills (20 punti).

Gara 6: Houston 75 – San Antonio 114

Nonostante l’assenza di Kawhi Leonard, Houston resta in partita solo i primi 12′, con San Antonio che dilaga arrivando prima sul +19 all’intervallo e poi toccando anche il +42 nel finale di partita. Oltre ad un Aldridge inarrestabile (34+12), San Antonio può contare su un Jonathon Simmons da 18 punti (8/12 al tiro) che non fa rimpiangere Leonard. In casa Rockets c’é poco da salvare: James Harden firma la peggiore partita stagionale con 2/11 dal campo (per 10 punti), finendo pure la partita anzitempo per 6 falli.

Qui Spurs:

  • E’ la prima volta che, nella storia dei Playoff, una squadra vince una partita series-clincher con più di 25 punti di scarto senza schierare il proprio miglior realizzatore.
  • Avendo terminato la sua stagione in seguito al brutto infortunio in Gara 2, Tony Parker non è sceso in campo per una partita di Playoff degli Spurs per la prima volta dal 2001. Parker in Gara 2 era diventato il quarto giocatore della storia NBA (e primo straniero) con almeno 4000 punti e 1000 assist in carriera nei Playoff (dopo Jordan, Bryant e James).
  • I Spurs non subivano due sconfitte da più di 20 punti di scarto nella stessa serie di Playoff proprio da quel 2001 (Finali di Conference contro i Lakers).

Qui Rockets:

  • Prime due gare della serie da montagne russe, col +27 Rockets di Gara 1 cui ha fatto seguito il +25 Spurs di Gara 2. È la seconda volta nella storia dei Playoff NBA che le prime due gare di una serie terminano 1-1 con due vittorie da 25 o più punti di scarto, la prima dal 1973 (Finale dell’Est tra Boston e New York).
  • Per il secondo anno consecutivo Houston viene eliminata dai Playoff perdendo la partita decisiva con più di 30 punti di scarto.
  • La larga vittoria di Gara 4 ha segnato la prima serie della storia di Houston in cui i Rockets vincono almeno due partite con 20 o più punti di scarto.

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Nato a Palermo nel 1992 e cresciuto in Uruguay a Montevideo, una vita universitaria tra Milano e Londra. Dopo un Master in Media cerco di farmi strada nel mondo dei miei sogni e divido la giornata tra l’NBA, Netflix e il viaggiare con la fantasia. Manu Ginobili è il mio eroe, ed Emma Watson ha cambiato la mia vita. Sogno di fare il giornalista sportivo da quando credevo ancora a Babbo Natale, e a volte mi chiedo se non fosse stato meglio sognare di fare il calciatore.
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