PlayerUnknown’s Battlegrounds e la Battle Royale, il fenomeno videoludico del momento8 min read

29 Ottobre 2017 Giochi -

PlayerUnknown’s Battlegrounds e la Battle Royale, il fenomeno videoludico del momento8 min read

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Screenshot di playerunknown's battlegroundsNegli ultimi mesi il mondo dei videogiochi ha assistito alla scalata, silenziosa ma travolgente, di un titolo che potrebbe essere definito come pietra miliare di un nuovo genere. PlayerUnknown’s Battlegrounds, disponibile da marzo in early access (ossia in versione non ancora definitiva) per PC sulla piattaforma Steam e di futura pubblicazione anche per Xbox, tiene banco quasi quotidianamente su siti e forum specializzati grazie ai suoi record di vendite e statistiche di utenza.

Apprezzatodagli specialisti del settore, invidiato dai videogiocatori non-PC, corteggiato da Sony perché non resti esclusiva Microsoft: cerchiamo di capire a cosa è legato il suo successo.

Pocket Nius: da sapere in breve

  1. La Battle Royale è un genere videoludico dove decine di utenti si sfidano partendo senza armi su una mappa molto vasta, in stile Hunger Games.
  2. PlayerUnknown’s Battlegrounds, gioco per PC e prossimamente per Xbox, ha ridefinito e portato al successo il genere della Battle Royale.
  3. PlayerUnknown’s Battlegrounds sta macinando numeri da record per vendite e giocatori connessi contemporaneamente.
  4. Stanno nascendo numerosi cloni di PlayerUnknown’s Battlegrounds, primo tra tutti il free-to-play multipiattaforma Fortnite.
  5. Ci sono poche speranze di vedere PlayerUnknown’s Battlegrounds su PS4, ma poche non significa nulle!

Il Battle Royale Game

PlayerUnknown’s Battlegrounds appartiene al genere del momento, il Battle Royale Game. Spiegato in forma estesa, il Battle Royale è una sfida multiplayer di massa tutti contro tutti, nel quale i personaggi partono con un equipaggiamento minimo e devono raccogliere armi e materiali cercando di avere la meglio sugli avversari. Per riassumere il tutto molto più rapidamente e chiaramente, potremmo definirlo come la trasposizione videoludica di un’esperienza alla Hunger Games.

Il genere è andato definendosi nel corso degli anni ed ha tratto origine inizialmente da mod per altri giochi, tra cui Minecraft e ARMA 2. Si trattava quindi in origine di una modalità aggiuntiva implementata in titoli che non prevedevano scontri PvP (giocatore contro giocatore).

Una di queste mod per Minecraft si chiamava proprio Hunger Games e seguiva l’onda di successo del film. Un’altra ottima mod per ARMA 2 prese invece il nome di Battle Royale (dal romanzo, poi manga, poi film): il suo autore era un certo Brendan Greene, il cui nickname era PlayerUnknown. Dopo il successo della mod, trasferita anche ad ARMA 3, Greene ha collaborato ad un altro gioco (H1Z1: King of the Kill) prima di dedicarsi con lo studio Bluehole ad un titolo basato interamente sul suo concetto di battle royale. È nato così il fenomeno PlayerUnknown’s Battlegrounds.

playerunknowns battlegroundPlayerUnknown’s Battlegrounds: dinamiche di gioco

Entrando nello specifico, in PlayerUnknown’s Battlegrounds si prende parte ad una battaglia all’ultimo sangue contro altri 99 partecipanti. Si può giocare da soli o come membri di piccole squadre di alleati (fino a 4). All’inizio i giocatori vengono paracadutati su una mappa molto vasta: il momento del lancio viene scelto dall’utente mentre l’aereo sorvola casualmente il territorio. I giocatori non hanno equipaggiamento e si differenziano solo per l’aspetto estetico, personalizzabile ma non influente per il combattimento. Dal momento dell’atterraggio inizia una ricerca di materiali, armi, veicoli e postazioni di riparo per difendersi ed avere la meglio sugli avversari.

A complicare le cose, a determinati intervalli la mappa di gioco viene ristretta, costringendo i giocatori ad avvicinarsi ed aumentando così le possibilità di scontro. Altri eventi casuali contribuiscono ad agitare le acque, per evitare che la sfida si limiti ad una lunga attesa al riparo di un casolare. Ad esempio alcune zone possono essere bombardate casualmente, forzando i giocatori a fuggire ed esporsi. O possono passare aerei che rilasciano casse di rifornimenti, ben visibili grazie a scie di fumo e quindi ottime esche per attirare utenti interessati e condurli al faccia a faccia.

Ogni uccisione permette di recuperare tutte le risorse dell’avversario sconfitto. Al termine della sfida, che mediamente dura mezz’ora, rimane un solo vincitore che guadagna valuta in-game da spendere per la personalizzazione del proprio avatar e, soprattutto, un non indifferente momento di gloria. Ma, considerati le dinamiche di gioco e il numero di partecipanti, già arrivare nella Top 10 è da considerare un ottimo risultato.

PlayerUnknown’s Battlegrounds: un successo inaspettato

In pochi mesi dal lancio, PlayerUnknown’s Battlegrounds ha raggiunto numeri imprevedibili, vendendo più di dieci milioni di copie, anche se il numero è costantemente in crescita. Anche il contatore di giocatori connessi contemporaneamente al gioco ha fatto segnare un record dietro l’altro, arrivando a superare la cifra esorbitante dei due milioni. Recensioni, speciali, discussioni sui forum e dirette Twitch dedicati al gioco non si contano e da più parti si ritiene che non solo il titolo abbia dato nuova vita al genere della Battle Royale, ma che ne sia a tutti gli effetti il definitivo fondatore.

Diverse reazioni del mercato dei videogiochi confermano il clamore che sta facendo PlayerUnknown’s Battlegrounds. Da una parte Microsoft gongola per la prossima uscita del titolo per Xbox: a conti fatti il gioco potrebbe fare da traino e “killer app” per la console come o più di altri tripla A più blasonati. Dall’altra Sony, forte di una base installata di PS4 più numerosa, secondo diversi rumors starebbe trattando con Bluehole per portare il gioco anche sulla propria console, magari dopo un’esclusiva solo temporale per Microsoft.

Non solo, ma la Battle Royale sta prendendo forma in altri titoli che, guarda caso, hanno ricevuto aggiornamenti in tal senso durante i mesi estivi. Si tratta in particolare di GTA Online, che ha integrato questa modalità tra le infinità di cose da fare per Los Santos e dintorni, e soprattutto di Fortnite.

Quest’ultimo, titolo multipiattaforma uscito pochi mesi fa, era incentrato principalmente su meccaniche da survival game. A settembre, molto opportunamente, è stata implementata un’espansione Battle Royale che, tra l’altro, è gratuita per tutti. Cento giocatori paracadutati su una mappa ampia, armi ed equipaggiamento da cercare in giro, area di gioco che si restringe a intervalli: non fosse che per la grafica cartoonesca sembrerebbe proprio qualcos’altro…

Mappa di PlayerUnknown's Battleground
Mappa di PlayerUnknown’s Battlegrounds (Immagine| gameplay.tips)

Cinque ingredienti per un successo

Il 2017 è stato un anno ricchissimo per uscite videoludiche, con chicche per tutti gli appassionati, eppure il gioco di Bluehole si è ritagliato una fetta di mercato più che soddisfacente, inaspettata persino dagli sviluppatori. Le ragioni sono a mio parere essenzialmente cinque:

1. la competitività: tutto ciò che ha a che fare con sfide contro altri utenti attira i videogiocatori (e non solo loro), tanto più se la nostra abilità può essere dimostrata contro un cospicuo numero di avversari

2. la strategia: a differenza di molti sparatutto online, dove spesso la battaglia si riduce a un corri-e-spara e dove le modalità dominanti sono i deathmatch a squadre, nella Battle Royale siamo soli e il nostro destino è nelle nostre mani. Sta a noi scegliere il tipo di approccio, se nasconderci in attesa dell’occasione di abbattere il distratto di passaggio o lanciarci all’assalto

3. la partenza ad armi pari: nessuno è avvantaggiato all’inizio, quindi l’esito della battaglia è giocato sull’abilità dei singoli. Già la scelta del punto di atterraggio è lasciata al giocatore, così come la reperibilità di armi e accessori è legata al caso. Non esiste un sistema di progressione di armi e personaggi, quindi ad ogni partita siamo tutti allo stesso livello e vinciamo se davvero lo meritiamo

4. l’atmosfera: non ho provato personalmente PlayerUnknown’s Battlegrounds, ma la controparte Battle Royale di Fortnite, che ne riprende le dinamiche. L’aria che si respira nel gioco è fortemente adrenalinica, ogni passo deve essere misurato ed è impossibile astenersi dall’osservare tutto intorno, in lontananza, alla ricerca di qualunque movimento. Quando la mappa si restringe si è costretti a correre verso la nuova area, dovendo scegliere se scattare verso un riparo o procedere accucciati a passo lento. Via via che il contatore dei sopravvissuti scende ci si chiede se saremo i prossimi o se ce la faremo

5. la semplicità: le dinamiche di gioco sono molto meno complesse di quelle di classici sparatutto dove possiamo personalizzare il minimo dettaglio del nostro personaggio e delle nostre armi. Questa semplicità di gioco rende PlayerUnknown’s Battlegrounds e simili molto più vicino al “giocare alla guerra” tipico dei bambini. È un approccio vincente in un campo, quello videoludico, che spesso dimentica di essere, per l’appunto, un passatempo
Screenshot di playerunknowns battleground

PlayerUnknown’s Battlegrounds su PS4?

Mentre PlayerUnknown’s Battlegrounds continua la sua conquista del mercato, in attesa delle versioni definitive per PC e Xbox la speranza è che l’esperienza si estenda anche a PS4 (difficile, ma non impossibile, prevederne una versione per Switch). Ne trarrebbe giovamento il gioco, considerata la diffusione della console Sony, e ne godrebbero milioni di giocatori che meritano, ogni tanto, qualche ventata di novità in un panorama a volte fermo.


5 link per saperne di +

1. Il + critico

Il gioco è scaricabile su Steam a 30 €: fatevi un giro tra le recensioni di chi l’ha acquistato più recentemente, non tutte entusiaste.

2. Il più esplicativo

…anche della diffusione di PlayerUnknown’s Battlegrounds: Twitch, il sito di videostreaming di Amazon, incentrato sui videogiochi, ha ospitato numerose partite quando ancora il gioco era unknown, sconosciuto.

3. Il più splatter

Battle Royale è stato anche un film giapponese del 2000: un videomontaggio su YouTube accorpa le clip di tutte le morti di una sfortunata scolaresca.

4. Il più Favij

Il noto youtuber italiano trasmette sul suo canale una partita a PlayerUnknown’s Battlegrounds con alcuni amici.

5. Il più bipolare

Valentino “BigV” Cinefra, e i commentatori della sua recensione su Spaziogames, raccoglie i perché sì e i perché no.

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Classe '85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura (ho pubblicato cinque romanzi) ed i videogiochi, non disprezzo fumetti, calcio, cinema e cucina. Eterno bambino, amo la vita e credo che sia troppo breve per non interessarsi a... tutto!
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