Perché Fargo è una serie tv da guardare4 min read

6 Aprile 2015 Cultura -

Perché Fargo è una serie tv da guardare4 min read

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Perché Fargo è una serie tv da guardare
@theshelternetwork.com

(Leggere attentamente le istruzioni, la serie Tv somministrata può dare dipendenza).

Riuscire a tenere incollato allo schermo il grande pubblico, emozionarlo e appassionarlo con un prodotto di qualità, è un mestiere per pochi. Gran parte delle storie sono state già raccontate, come soddisfare dunque un’audience desiderosa di nuove serie tv?

Semplice: si prende un cult del cinema, ad esempio il film Fargo, e si crea una serie nuova con le stesse ambientazioni, contesto simile ma vicende e personaggi diversi. Et voilà, un grande successo. Vediamo perché Fargo (trasmessa in Italia da Sky Atlantic) è una serie tv da gustare e da guardare tutta d’un fiato.

Non è un caso se lo sceneggiatore Noah Hawley l’ha definita

un unico lungo film di dieci ore.

Perché Fargo è una serie tv da guardare: i Coen

Mandata in onda per la prima volta negli Stati Uniti, il 15 aprile 2014, dalla rete via cavo FX, la serie è tratta dall’omonimo film del 1996 scritto e diretto dai fratelli Coen. Il film ebbe un enorme successo e rese celebre il duo, che vinse il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, portandosi a casa anche tre nomination (miglior film, miglior regista, miglior montaggio). Nonostante non abbiano partecipato in prima persona alla sua ideazione, i Coen sono accreditati come produttori esecutivi della serie.  La loro presenza ha portato molti fan ad avventurarsi immediatamente nella serie. I Coen difatti sono diventati praticamente un marchio, sinonimo di cinema autoriale fatto di personaggi surreali e storie assurde degne di essere raccontate. Fargo il film è stato un successo mondiale, e la serie resta fedele alla traccia cinematografica.

La fotografia e scenografia

L’ambientazione già di per sé attira il pubblico: il paesaggio innevato del Minnesota ci lascia senza fiato e ci dà quel senso di inquietudine ed eccessiva calma, tipico del racconto dell’America del Nord. A voler fare i pignoli la serie non è ambientata nella città di Fargo, ma nelle città di Bemidji e Duluth. Le riprese sono state effettuate in Canada, nella zona di Calgary. L’effetto in ogni caso è garantito: di neve, in Canada, ce n’è a sufficienza per girare almeno una cinquantina di stagioni.

Serie antologica e umorismo nero

Fargo la serie è stata concepita come una serie tv antologica: ogni stagione avrà con sé personaggi nuovi, quindi attenti ad affezionarvi troppo ai protagonisti della prima stagione, perché non li rivedrete più nelle seguenti. Il tipico umorismo nero dei Coen non tarda a mostrarsi, così come il riferimento ai loro film, con indizi sparsi qui e lì nelle scene della serie. Per esempio all’inizio della prima puntata, così come nella prima scena del film, appare un cartello sul quale leggiamo che la storia che sta per essere raccontata è una storia vera.

(Parentesi personale: mi piace da matti pensare che possa esserci un legame con la realtà di qualcuno. Un po’ mi rassicura e mi fa seguire la puntata con un’attenzione particolare, e chissenefrega se è una trovata per attirarmi).

La storia, sia nel film, che negli episodi della serie, non è del tutto vera. I personaggi sono inventati, le vicende si ispirano a fatti realmente accaduti in Minnesota. La trama è avvincente e segue un flusso esclusivamente dipendente dai personaggi e dalle loro reazioni a catena. Ve la riassumo qui di seguito (NO SPOILER, promesso).

La trama di Fargo, la serie

La serie ruota attorno a Lester Nygaard (un super Martin Freeman), un insicuro assicuratore maltrattato da moglie e conoscenti. A rendere fragile Lester è un grosso complesso di inferiorità nei confronti del fratello, ricco e con una bella famiglia, un rapporto da dominato con la moglie e continui abusi subiti da conoscenti e paesani. Un giorno come tanti lo sfortunato protagonista incontra un vecchio compagno di scuola, che inizia a deriderlo e nel fingere di picchiarlo, per gioco, gli fa sbattere il naso contro un vetro. Lester va dritto all’ospedale, dove incontra Lorne Malvo (un grande Billy Bob Thornton), un personaggio misterioso e silenzioso, insomma come nelle migliori tradizioni un killer professionista. Nygaard racconta all’uomo nero la sua sventurata giornata e Malvo gli propone d’emblée di uccidere il suo ex compagno di scuola.  Nygaard non dice sì ma nemmeno no, Malvo (rivelando la sua natura di astuto manipolatore) prende la balla al balzo e dà inizio ad una macabra danza nera senza fine.

Da quel momento il povero Nygaard (vittima di se stesso e delle sue frustrazioni) si troverà coinvolto in una serie di crimini e omicidi su cui investigherà la poliziotta Molly Solverson (Allison Tolman), ostacolata in tutti i modi dal suo stupido capo, niente popodimeno che il Bob Odenkirk, uno dei personaggi di Breaking Bad e protagonista di Better Call Saul.

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Ho 21 anni, troppi capelli ed una biografia piuttosto filiforme. Ho passato la mia infanzia in un desolato paese sul Lago Maggiore, sono curiosa, adoro ballare e vorrei fare talmente tante cose nella vita che le inizio tutte ma non ne finisco una. Ora vivo a Verona, dove studio Lingue e Culture per l’Editoria, facoltà che ho scelto perché ancora devo capire bene per cosa sia più portata, se parlare oppure scrivere.
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