Patto del Nazareno: cos’è e cosa contiene4 min read

14 Novembre 2014 Politica Politica interna -

Patto del Nazareno: cos’è e cosa contiene4 min read

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Patto del Nazareno: cos'è e cosa contieneIl 18 Gennaio 2014 il neo-segretario del Partito Democratico Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in un incontro svoltosi nella sede del PD in via del Nazareno, siglano un accordo politico che verrà consegnato alla storia come “Patto del Nazareno“. Cerchiamo di capire assieme cosa contiene questo accordo, i cui termini non sono tutt’oggi stati resi noti.

Patto del Nazareno: cos’è e cosa contiene

La legge elettorale

Quando venne siglata l’intesa fra Renzi e Berlusconi, il Porcellum era stato appena bocciato dalla Corte Costituzionale ed il Mattarellum era tornato ad essere la legge elettorale in vigore. Prevedendo un sistema di ripartizione proporzionale, poco apprezzato da entrambe le parti, i due leader buttarono giù le prime idee per la definizione di quello che in seguito sarebbe passato alla cronaca come Italicum. Il resto è storia: le divergenze interne sia nel PD che in FI non hanno ancora permesso l’approvazione di una nuova legge elettorale e solo negli ultimi giorni il tema è tornato caldo in Parlamento. In concomitanza al nuovo incontro fra Renzi e Berlusconi di pochi giorni fa, sembra che ci sia stata un’apertura delle correnti interne di entrambi i partiti riguardo determinate modifiche chiave sull’Italicum (si parla sopratutto di sbarramento e di numero di collegi). Sotto questo punto di vista, almeno per il momento, il patto regge.

Riforma del Senato

Anche la tanto discussa riforma del Senato sembrerebbe rientrare in quelli che sono i termini del patto. Non sappiamo quali fossero gli obiettivi fissati dai due leader, ma sappiamo bene cosa prevede la riforma in attesa di approvazione definitiva (secondo prassi costituzionale) passata gli scorsi mesi alle Camere: riduzione del numero di Senatori a 100, non più eletti dal popolo ma rappresentanti degli enti territoriali il cui mandato corrisponderà a quello delle istituzioni territoriali corrispettive. La Camera Alta perderà anche parte del potere legislativo: le sue votazioni riguarderanno solo le riforme costituzionali, la ratifica di trattati internazionali, leggi elettorali degli enti locali, leggi sui referendum popolari, sul diritto di famiglia, sul matrimonio e sul diritto alla salute.

Riforma della Giustizia

In questo caso parliamo di una riforma che è già in parte diventata legge, almeno per quanto riguarda la giustizia civile. Visto che il tema è particolarmente caro a Berlusconi, è verosimile pensare che i disegni di riforma presentato dal Governo abbia risentito degli impegni presi da Renzi nel Patto del Nazareno. Le novità riguardano principalmente le pratiche di negoziazione ed arbitrato, oltre a dei capitoli appositi per il divorzio e le ferie dei magistrati. Ancora in discussione sono invece le nuove leggi riguardo la giustizia penale: prescrizione, falso in bilancio, auto-riciclaggio sono solo alcuni temi sui quali si discute attualmente in Parlamento. E questi sono proprio i temi più delicati per il leader di Forza Italia. Per il momento questi aspetti rimangono volutamente in secondo piano nel dibattito politico che attualmente punta i riflettori soprattutto sulla legge elettorale non a caso.

Le altre riforme costituzionali

Non è chiaro quali di queste riforme fosse effettivamente contenuta nei termini del patto, ma il fatto che siano state fatte passare assieme a quella del Senato indica che probabilmente sono state tema di discussione fra Renzi e Berlusconi. Questo pacchetto di provvedimenti (insieme a quelli del Senato) ha già ottenuto la prima approvazione necessaria per le leggi di questo tipo e si stanno aspettando i termini costituzionali necessari per l’approvazione decisiva. La riforma del Titolo V prevede più materie di competenza esclusiva statale lasciando ancor meno materie residuali competenti agli enti locali. Il ddl Boschi che contiene il pacchetto di riforme prevede anche la revisione dell’articolo 75 della costituzione che riguarda l’abrogazione delle leggi: viene introdotto un doppio quorum, per il quale la consultazione avrà bisogno di 500mila firme e della partecipazione della maggioranza degli aventi diritto, oppure di 800mila firme con la partecipazione della maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera. Vista la riforma del Senato, è prevista anche la modifica dei termini per l’elezione del Presidente della Repubblica: il Capo dello Stato sarà votato dai deputati della camera e dai 100 senatori; dopo il quarto scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell’assemblea, mentre dopo l’ottavo scrutinio basterà la maggioranza assoluta.

Presunte clausole “non istituzionali”

Il Patto del Nazareno non conterrebbe al suo interno solo progetti di riforme istituzionali. Secondo alcuni cronisti, Renzi avrebbe dato determinate garanzie “politiche” a Berlusconi in cambio dell’appoggio del suo partito. Fra queste, si parla anche di un accordo salva Mediaset: l’azienda di famiglia del leader di Arcore naviga da tempo in acque poco tranquille e un appoggio istituzionale potrebbe essere l’unica via percorribile sicura per ridare sicurezza alle finanze del Biscione. O ancora si vocifera di un diktat di Berlusconi sull’elezione di Prodi alla Presidenza della Repubblica nel caso in cui Napolitano lasci l’incarico prima della fine del mandato (quest’ultima ipotesi più che verosimile viste le cronache degli ultimi giorni). Altri ancora accusano che ci sia un accordo per garantire una sorta di immunità per Berlusconi che gli garantisca la possibilità di ricandidarsi per le prossime eventuali elezioni. Precisiamo però che di queste voci non vi è stato trovato nessun riscontro di conferma o a smentita da parte degli interessati.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
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