Papa’s Pizzeria: Casual Flash Restaurant3 min read

[divider scroll_text=”Casuale non troppo”]
La settimana scorsa sono tornato in Italia per Pasqua, dopo diversi mesi passati a Budapest. Quale miglior modo per festeggiare che recensire per voi un casual game tutto incentrato sul piatto italiano più amato nel mondo?

Papa’s Pizzeria è il primo capitolo di una serie di giochi in cui prenderemo il controllo di un povero disgraziato a cui il buon Papa Louie ha affibbiato con l’inganno la gestione del suo ultimo ristorante. Lo stesso Papa era stato l’eroe di uno dei giochi precedenti di Flipline Studios, che tuttavia ha avuto un successo moderato.

Sin dal primo livello, dovremo destreggiarci tra le varie postazioni della nostra cucina. Si inizierà col prendere gli ordini dei clienti, per poi passare a stendere la pasta ed i condimenti. Quindi dovremo cuocere la pizza, stando attenti a non lasciarla nel forno troppo o troppo poco tempo, e infine tagliarla e servirla, tutto nel rispetto delle preferenze del cliente di turno.

E naturalmente, alla svelta.

Al di là dei vari minigiochi, infatti, Papa’s Pizzeria è principalmente incentrato sulla gestione del tempo, o time management. I nostri clienti saranno molto suscettibili al riguardo e ad ogni ordinazione riceveremo un punteggio basato sulla qualità di ciascuno dei singoli passaggi, a partire dal grado di cottura fino all’equa distribuzione dei condimenti, il tutto con un occhio di riguardo al tempo impiegato.

Andando avanti nel gioco sbloccheremo nuovi condimenti e nuovi clienti, ciascuno con le sue preferenze riguardo taglio, pane e companatico. Giocando, impareremo a riconoscerli e a ricordare i loro gusti, tanto da poterli anticipare e mettere la pizza in forno ancor prima di averli fatti ordinare.

Quest’ultimo aspetto è squisitamente curato soprattutto nei capitoli successivi. I clienti, molti dei quali ricorrenti tra i vari episodi, riescono in qualche modo a comunicare la propria personalità attraverso i loro gusti, lasciando a noi il compito di riempire le parti mancanti e delineare quello che pensiamo sia il loro carattere.

Vi posso garantire che, se giocherete abbastanza, arriverete ad avere i vostri personalissimi clienti preferiti e allo stesso modo ne troverete altri che vi susciteranno antipatia, il tutto a partire da una semplice serie di istruzioni.

Tutti i capitoli condividono una grafica cartoon molto colorata che sarà via via sempre più curata con l’avanzare dei capitoli. La colonna sonora allo stesso modo è allegra ma non invadente, con poche variazioni sul tema, e ci consente di concentrarci sul gioco. Ben presto imparerete a riconoscere i jingle di inizio e fine livello.

Il più grande punto debole del gioco, condiviso da tutti gli episodi, è la ripetitività. La possibilità di sbloccare nuovi elementi riesce a mantenere vivo l’interesse per qualche livello in più, ma una volta preso il ritmo la sfida non sarà più particolarmente coinvolgente, complice anche la mancanza di un obbiettivo chiaro propria di molti giochi gestionali.

I titoli più recenti cercano di correggere questo difetto, con un discreto successo, grazie all’introduzione di ulteriori elementi: si va dalle decorazioni per il ristorante, a vestiti e costumi per il nostro cuoco, sottogiochi con cui conquistare tali bonus e una vasta gamma di achievement.

In fin dei conti però, il mio consiglio è quello di provarne più di uno, muovendovi al successivo non appena iniziate ad annoiarvi. I miei preferiti finora sono Papa’s Freezeria e Papa’s Taco Mia.

E i vostri?