Palermo-Verona 2-1, la scalata continua2 min read

1 Febbraio 2015 Uncategorized -

Palermo-Verona 2-1, la scalata continua2 min read

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Palermo-VeronaMentre Palermo scala i vertici del Paese conquistando, dopo la seconda, anche la prima carica dello Stato, il Palermo continua ad ascendere la classifica del campionato di serie A con una, difficile, vittoria su un buon Verona.

Palermo-Verona è partita tattica: l’Hellas segna infatti già all’ottavo con Tachtsidis di testa su corner di Nico Lopez. Da lì in poi sarà la squadra di casa a fare possesso palla tentando di sfondare l’attenta difesa scaligera e di non farsi sorprendere dal contropiede avversario. Il gol del pareggio arriva però dopo appena dieci minuti da un calcio da fermo.

Il solito Dybala (già undici i gol segnati da “u picciriddo”) si incarica infatti di tirare il calcio di punizione guadagnato da Vazquez al limite dell’area. Dal suo piede sinistro parte una traiettoria alla Pro Evolution Soccer, palo-gol e parità ristabilita. Nel corso del primo tempo sono soprattutto Vazquez e Barreto a cercare il vantaggio, il primo con un tiro da fuori, il secondo su punizione ed entrambi con una bella azione allo scadere. Anche Toni, come sempre fischiatissimo dal pubblico di casa, ci prova senza successo, per lui una partita più di quantità che di qualità.

Nella prima metà del secondo tempo il Palermo gestisce palla con la consueta sicurezza ma non riesce a risultare pericoloso nell’area veronese. Per fortuna Iachini si conferma un ottimo stratega decidendo di schierare il tridente con l’entrata in campo, al venticinquesimo, di Belotti al posto dell’esordiente Yayalo.

E infatti è proprio il Gallo, nove minuti dopo, a trasformare di testa l’ottimo cross di Vazquez. Iachini, che stava per far entrare Quaison proprio per l’italoargentino, a quel punto ci ripensa, optando per il solido Chochev. Il Verona ci prova con l’ingresso di Saviola, ma il Palermo è bravo ad amministrare il risultato fino alla fine.

Partita che conferma il valore in attacco del terzetto Dybala, Vazquez, Barreto e sembra comprovare l’incredibile seconda vita di Morganella (da brocco a terzino di razza), ma soprattutto rassicura i tifosi sul dopo Dybala, grazie a quel Belotti che ormai più che Gallo bisognerebbe chiamare Wolf, come l’Harvey Keitel di Pulp Fiction capace di risolvere qualsiasi tipo di problema.

I Rosanero si godono quindi il settimo posto in classifica, pur consapevoli del difficile calendario che li aspetta con Inter (derby del cuore del neo Presidente della Repubblica),  Napoli e Lazio. Ci sarà da sudare, quindi, nelle prossime settimane, sperando che l’influenza del tifoso più importante d’Italia sconsigli agli arbitri di annullare un altro gol regolare a Morganella, sempre che ne segni ancora uno nel corso del settennato.

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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