Palermo-Sassuolo: due belle arancine, una abburro e una accarne4 min read

14 Dicembre 2014 Uncategorized -

Palermo-Sassuolo: due belle arancine, una abburro e una accarne4 min read

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Succede di tutto sabato sera alla Favorita. Il Sassuolo, reduce da otto risultati consecutivi non vuole sacrificare il punto di vantaggio su una diretta concorrente, il Palermo, che invece cerca la vittoria per spostarsi nella colonna sinistra della classifica. Quasi impossibile raccontare i continui cambi di fronte e le innumerevoli occasioni, da una parte e dall’altra, che hanno reso molto divertente la partita e messo alla prova le coronarie dei tifosi.

Il Palermo trova subito il gol (come capita sempre più spesso) al terzo minuto. Uno strepitoso Dybala grazie ad una serie di numeri eseguiti all’interno dell’area avversaria costringe al corner i difensori emiliani. È sempre lui a battere il calcio d’angolo consentendo ad un (colpevolmente) libero Rigoni di insaccare di testa. Il Sassuolo non ci sta ed inizia un lungo assedio alla porta rosanero, Munoz e Andelkovic sono però bravi a contenere gli affondi di Zaza e Floro Flores.

Il Palermo si rende più volte pericoloso con veloci ripartenze, dribbling e giocate di fino dei soliti Vazquez e Dybala ma soprattutto di un Maresca in grande spolvero. Il match si chiude al primo tempo con un 1-0 che non rende giustizia ai neroverdi e che fa ben sperare il pubblico del Barbera.

Palermo-Sassuolo: un secondo tempo di ordinaria follia

Quello che inizia dopo l’intervallo è un secondo tempo di ordinaria follia. Il ritmo si alza vorticosamente, il Palermo cerca di chiudere la partita, il Sassuolo vuole il pareggio. I difensori Siciliani cercano di fermare Zaza (spesso innescato con finezza da Floro Flores) con ogni mezzo, e il nazionale si trova spesso a reclamare falli all’interno dell’area. Dall’altro lato è Dybala a vedersi annullare un paio di occasioni dalla difesa emiliana.

Già al sessantesimo le squadre si sono allungate e questo rende la partita ancora più spettacolare. Al sessantatreesimo l’ottimo capitan Magnanelli sventa un incredibile contropiede palermitano, sul successivo cross di Morganella Maresca sbaglia un clamoroso colpo di testa da posizione più che favorevole. Tre minuti dopo “il Capo” si fa perdonare dai suoi tifosi involandosi in solitudine verso la porta avversaria, ma non gli basta dribblare il portiere. Consigli, superato, decide infatti di abbatterlo, il rosso è a quel punto inevitabile. Floro Flores invece di lasciare il posto a Floccari, come deciso poco prima da Di Francesco, deve uscire per far entrare il secondo portiere Pomini.

Il neoingresso viene quindi graziato due volte in pochi minuti (72’ e ’74) da Cochev e da Vazquez per poi dimostrare il suo valore con due interventi importantissimi su Dybala (’79) e poi sul colpo di testa di Gonzalez (’80). Di Francesco nel mentre ha tirato dentro Floccari ed il giovane Pavoletti nel tentativo di agguantare il pareggio. Iachini, forse intimorito dalla scelta del collega, ritarda a fare quello che tutto il salotto di casa Pedone e l’intero stadio chiede ormai da una decina di minuti, ovvero l’innesto di Belotti per chiudere definitivamente il match. Entra invece Bolzoni per Rigoni, chiaro indizio che la partita andrà in tutt’altro senso.

Il Palermo infatti, inspiegabilmente e nonostante il vantaggio numerico, decide di chiudersi in difesa per affrontare dieci e più minuti di autentica sofferenza sotto l’attacco serrato delle tre punte sassolesi. All’ottantacinquesimo i timori dei tifosi si concretizzano, Andelkovic virgola in area regalando a Pavoletti la palla per il suo primo gol in A.

Pare finita per i rosanero, il Sassuolo ha raggiunto il meritato pareggio, il Palermo ha sprecato il vantaggio numerico oltre ad infinite occasioni per chiudere la partita e viene giustamente punito. L’ingresso di Belotti all’89’ sembra solo un’ulteriore beffa, così come il gol che gli viene annullato per fuorigioco al secondo di recupero.

Quando tutto sembra perduto invece Vazquez serve un passaggio filtrante al gallo che mette giù un diagonale coi fiocchi, Pomini tocca ma non può trattenere, la palla entra, lo stadio esplode, casa Pedone deflagra. Rimane solo il tempo a Paolo Cannavaro di rovinare un’altrimenti bellissima partita con un calcione cattivissimo e inutile a Dybala che gli costa una meritatissima espulsione.

Il Palermo eguaglia il record di risultati positivi consecutivi detenuto da Guidolin e porta a casa un’importante e sofferta vittoria con una diretta avversaria, rifilandole, come è “di” giusto a Santa Lucia, due belle arancine, una “abburro” all’inizio e una “accarne” per concludere. Ancora una volta tanta classe e tanta ingenuità, speriamo per il futuro di mantenere l’una e di perdere un po’ dell’altra.

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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