Di Palermo-Roma, canone Rai e di Squali che attaccano in discesa3 min read

6 Ottobre 2015 Uncategorized -

Di Palermo-Roma, canone Rai e di Squali che attaccano in discesa3 min read

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squalo in discesa
@cyclingtips

Certi sabato sera decidi di dedicarti agli sport estremi.  Te. Sì proprio te. Che hai imparato a nuotare a 27 anni (che volete oh? Però l’ho fatto, statece) e che in palestra d’arrampicata al terzo metro d’altezza inizi ad avere le gambe che tremano.

E invece eccoti lì,  ti vedi dall’alto in un’esperienza tra il mistico e l’extracorporeo, chiuso in casa a guardare uno scoppiettante derby di Verona mentre mangi pasta in bianco (olio e parmigiano) e 80 grammi di prosciutto crudo perché il giorno seguente devi svegliarti all’alba e andare a fare un gara podistica.

Il sabato sera a casa, è l’ultimo vero sport estremo rimasto. E io modestamente sono il Patrick De Gayardon dei sabato sera a casa.

Dicevamo.

Gara dove, per inciso, farai il tuo record personale, ma questa è un’altra storia che però non saprete mai. Perché in questa narrazione si è fatta già l’ora del  pranzo e siccome siete tre a tavola e nello specifico: un laziale, un romanista e un interista si opta per concentrare le forze pomeridiane su un terreno neutro-sportivo: Giro di Lombardia e tifo per lo Squalo. Che una classica monumentale lui non l’ha mai vinta e sarebbe pure ora, in fondo.  (Sull’opinabile passione di Coso per il ciclismo si confronti da queste parti).

Qualche scorcio di Palermo-Roma però riesci comunque a vederlo. Quando si tratta di ciclismo, le dirette Rai hanno un margine di errore del 50% sempre in eccesso e mai in difetto, mica è il calcio del resto, e ci sta ancora l’Annunziata che intervista Renzi che sta dicendo qualcosa sul canone Rai che tipo poi esce fuori un discorso più o meno così:

  • Ma voi lo pagate il canone?
  • Il che?
  • Ah il canone?
  • (tutti e tre all’unisono) AHAHAHAHAHAHAHAHA

E tra un Renzi che parla, una pubblicità troppo lunga e un’introduzione al Giro di Lombardia che parte dall’invenzione della biciletta per arrivare ai nostri giorni i primi tempi finisce che li riesci a vedere quasi tutti e accade così l’imponderabile.

Tu che a Palermo ricordi di averci sempre sofferto proprio non te lo immaginavi di stare 3-0 dopo 28 minuti. Cioè tu AS Roma, che fai? Mentre l’altri s’aspettano la sofferenza inaudita e un arrivo in salita ti smarchi da tutte le attenzioni e chiudi (più o meno) la partita a fine primo tempo?

Non penso di essere pronto per una simile mossa a sorpresa, ma è evidentemente il giorno delle mosse a sorpresa.  Un po’ come quando sei indicato come il favorito numero uno di una gara ciclistica e tutti si aspettano che attacchi sulla penultima salita e invece aspetti, mandi avanti il compagno di squadra, e aspetti ancora e poi ancora un po’ che magari tutti dicono, guarda non ce la fa, alla fine molla e se la giocano all’ultima salita e invece poi parti.

In discesa.

Se tutti t’aspettano in salita tu li stupisci e scatti in discesa. T’accucci a uovo sul manubrio e non te giri più. Fino al traguardo. Quando ti rialzi per sistemarti la maglia da campione d’Italia, davanti alle bandiere della Lega. Ma quanto gusto si può provare in quel momento Vince’? Vorrei essere Vincenzo Nibali solo per aver vinto in faccia ai leghisti. E poi alzi le braccia, felice e affamato da bravo Squalo siciliano. Proprio mentre là in Sicilia la Roma sta chiudendo due a quattro. Che nessuno pure, se l’aspettava. Ecco.

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Anche noto come Coso. Classe 1981, attualmente in vita. Nasce brutto e povero e non potendosi permettere di cambiare vita chirurgicamente è costretto a vendere il suo corpo al giornalismo, ma nessuno se lo compra. Casca, si rialza, non se rompe. È tipo il pongo. Scrive cose, fa lavatrici.
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