Storie di appuntamenti al buio tra il Pigneto e San Giovanni non tenendo conto della variabile traffico a Palermo3 min read

18 Gennaio 2015 Uncategorized -

Storie di appuntamenti al buio tra il Pigneto e San Giovanni non tenendo conto della variabile traffico a Palermo3 min read

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palermo-roma
@asromavideo
Prologo

Aperitivo al Pigneto con una ragazza (chi non sapesse come la penso sul Pigneto vada a recuperarsi la puntata di questa rubrica dove parlo di Udinese-Roma).
Simpatica.
Carina.
Interessante.
Laziale. Sì, laziale. E del Pigneto, pure!
Però zemaniana. Che sembra essere diventata laziale per amore di Zeman. Quindi alla fine se mai la rivedrò dovrò ricordarmi tutto il mio amore verso il boemo.

Il fatto

Cena con alcuni romanisti di twitter più (ovviamente) contemporanea visione della partita. Che pensi: se hai appena fatto l’aperitivo chiacchierando con una laziale che fino a un attimo prima conoscevi appena, ignorando appunto cose fondamentali come il suo essere laziale, a questo punto perché non incontrare altra gente che non conosci che tra l’altro è pure romanista? Maschi è vero, ma pur sempre romanisti.

Perché sei sociopatico?
Pensi giustamente.

Perché non vai manco ai raduni del liceo?
Ma a quelli fai bene a non anda’ visto che so’ diventati tutti Ciardulli o Fabbris Piermaria.
Quindi con in corpo una discreta quantità di birra di provenienza Bangla dell’isola pedonale di Pignetoville ti dirigi verso il luogo della cena che è poi un risto-disco-maschiosenzarischio-pub a poche centinaia di metri dal murale di Totti. A San Giovanni. Presente quale? No? Guardate qua sopra. Grazie

Lo svolgimento

Il problema di Palermo, si sa, è il traffico. E infatti per evitare traffico ieri mi sono mosso a piedi; ora per dovere di cronaca devo però dirvi che fino a fine mese sto senza macchina. Quindi de che stamo a parla’?

Dicevamo: il problema di Palermo, si sa, è il traffico, e infatti Astori s’è attardato giusto quei due minuti che non trovava parcheggio, è arrivato trafelato, ha pensato che se stavano ancora a scalda’ ed è stato così caruccio da passare la palla a quelli del Palermo, che però loro lo sanno che il problema di Palermo è il traffico e infatti puntuali e in anticipo hanno segnato.

1-0 e io ancora non ho deciso che ordinare al risto-disco-maschiosenzarischio-pub.
Che poi io so’ un che non è scaramantico, ma un po’ ci penso quando guardo le partite con persone che non conosco che potrei essere visto come l’elemento di disturbo, tipo la farfalla che sbatte le ali in Cina e scatena una tormenta sulla costa pacifica degli Stati Uniti.
Nel dubbio decido di adottare la sempreverde tecnica dello star zitto e fare il vago.
Intanto arriva da mangiare, da bere e pure i messaggi della laziale di cui sopra che è venuta a conoscenza del risultato infausto.

La partita è brutta in maniera imbarazzante, ma partorisco il primo titolo wertmulleriano di questa rubrica (che è quello in alto se non me lo hanno cambiato) e la verità è che se me ne fossi rimasto a casa mi sarei addormentato, temo. Quindi la cosa più divertente è parlare coi miei compagni di tavolo pure se le mie sinapsi ci abbiano messo quei 70/80 minuti a legare le facce al nome, lo confesso.

La partita ricomincia e se è possibile è ancora più brutta. Però pareggiamo. E io per esultare mi sfascio la mano contro il soffitto, troppo basso, del risto-disco-maschiosenzarischio-pub. Non è più tempo di battiti d’ali cinesi, ma di falangi indolenzite e sanguinanti che magari non genereranno alluvioni negli States ma forse punti in Sicilia. Nel mio personalissimo tabellino, la mia ferita è (e rimarrà) il momento più elevato della partita.

Per quanto pensi che hai ancora mezzora, che butterai dentro palloni, che proverai l’ultimo attacco e lo sforzo finale, alla fine lo capisci subito che non è serata, e che speri un giorno di poter dire (pure se dimoselo non l’avemo mai detto) questo punto a fine campionato sarà fondamentale. Non resta che alzarsi, pagare e andarsene. Mi danno un passaggio a casa, ma ovviamente la macchina è bloccata da un’altra parcheggiata in doppia fila. A tener vivo nella nostra memoria il ricordo che il problema di Palermo è il traffico e i ritardi dei nostri difensori, da esso procurati.

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Anche noto come Coso. Classe 1981, attualmente in vita. Nasce brutto e povero e non potendosi permettere di cambiare vita chirurgicamente è costretto a vendere il suo corpo al giornalismo, ma nessuno se lo compra. Casca, si rialza, non se rompe. È tipo il pongo. Scrive cose, fa lavatrici.
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