Palermo: nel salotto dei Pedones3 min read

9 Novembre 2013 Uncategorized -

Palermo: nel salotto dei Pedones3 min read

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Siamo alla 12° giornata e la nostra squadra del cuore dovrà vedersela fuori casa contro l’Avellino.

Le formazioni: a sinistra la fascia è presidiata da Fulvio, bicchiere di vino bianco e immancabile sigaretta in mano, al centro ci sono il fratello Ferdinando, con occhiali da vista inutilizzati sul petto e una copia di Repubblica per i momenti noiosi del match, e Manfredi, rientrato da qualche giorno alla base e già lento nei movimenti a causa dei pasti a base di salsiccia, capretto e funghi impanati del giorno precedente. Terzino destro il giovane Gabriele, neo 25enne, appare poco propenso alle sgroppate sulla fascia data la sua posizione orizzontale sul divano. Indisponibile il nostro Fabrizio, uomo di fatica del centrocampo, ancora indaffarato con il montaggio degli ultimi mobili di casa nuova.

Il match non è dei più divertenti ma il Palermo, fuori casa, fa la partita. Bolzoni è tra i più attivi a centrocampo e lotta su ogni pallone conquistandosi il tipico appellativo palermitano del “cagnólo”.

(Il termine “cagnólo” può infatti avere accezione positiva o negativa: può indicare una persona che sa il fatto suo e che non “molla la presa” oppure una persona che usa la sua furbizia per fregare gli altri rendendosi inaffidabile).

Al 17’ la prima vera occasione per i rosanero divorata a due passi dalla porta da Milanovic ma, come si dice da noi, si inizia a sentire ‘u sapuri ri gol, il sapore del gol (vedasi a tal proposito l’omonima canzone del duo comico Alamia e Sperandeo) che infatti arriva al 26’ grazie ad un clamoroso liscio di Arini su cross basso di Pisano che il gigante Lafferty, tanto amato dall’ex ct Gattuso, non deve fare altro che spingere in porta. 0-1 per il Palermo e i Pedones sobbalzano sul divano.

L’Avellino sparisce dal campo. E’ il Palermo a fare la partita ma non riesce a chiuderla per la mancanza di un uomo di fantasia come il vecchio capitan Corini che illuminava il centrocampo con le sue giocate veloci e impreviste. Il povero Dybala, giovane promessa rosanero si dibatte ma, come dice l’esperto Fulvio: “è spoittunato” (trad. sfortunato). Al centro, insieme a Bolzoni c’è Barreto, una diga. In difesa Daprelà da una parte e Pisano dall’altra si alternano nella fase di copertura e spinta lasciando pochi spazi alla squadra di casa.

Nel frattempo la padrona di casa, Fiorella, ha preparato un’ottima carbonara e i Pedones non possono fare a meno di continuare a seguire il match dalla tavola della sala da pranzo. Oltre al primo, caciotta affumicata, carne con patate e funghi e cavolfiori in pastella e vino rosso.

Ma lasciamo la tavola per tornare al match: siamo al 60’ e avviene l’episodio che può cambiare la partita: evidente trattenuta in area di Milanovic su Galabinov che l’arbitro non vede. L’Avellino viene fuori e Iachini inizia ad essere sempre più nervoso. Al 75’ entra Hernandez, croce e delizia dei tifosi palermitani, per il rude ma efficace Lafferty e proprio Hernandez, all’83’, al primo pallone toccato, chiude la partita su lancio di Barreto. 0-2 per il Palermo. L’attaccante per la gioia della rete si toglie la maglia e fa gli auguri alla mamma. Per carità, la mamma non si discute, ma essendo diffidato, il sacrosanto cartellino giallo che Di Paolo gli sventola in faccia gli farà saltare il derby con il Trapani rischiando nel frattempo di farci andare di traverso la buonissima torta Savoia e lo zibibbo d’ordinanza.

Non succede più niente fino al 94’. Il Palermo vince fuori casa e aggancia la squadra Irpina al 4° posto all’inseguimento del Lanciano, dell’Empoli e del Cesena, lontano “soli” 4 punti.
I Pedones, sazi e soddisfatti, si alzano da tavola e si salutano rapidamente: la battaglia vinta e la quantità di cibo ingerito non lasciano spazio a discussioni e dietrologie calcistiche: adesso è tempo di un sonno ristoratore in attesa della prossima sfida degli uomini di Iachini.

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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