Palermo-Cagliari, nella calza c’è l’Europa?2 min read

7 Gennaio 2015 Uncategorized -

Palermo-Cagliari, nella calza c’è l’Europa?2 min read

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Come si fa a non voler bene al piccolo grande uomo Gianfranco Zola, esponente dell’ultima, gloriosa, nidiata di numeri dieci italiani, isolano che torna in patria per salvare il suo Cagliari. Eppure, nel cuore del tifoso palermitano c’è anche quel ragazzo Boemo giunto in città nel Sessantotto al seguito dello zio Vycpálek e qui rimasto il tempo necessario per scampare ai carri armati che calpestavano la speranza del suo popolo.

Il Palermitano, al di là delle convinzioni calcistiche, non può non vedere questo cinque a zero come un tributo a Zdeněk Zeman, allenatore mediocre o incompreso, a seconda delle interpretazioni, ma grande uomo di sport. Al di là del romanticismo ci sono però i numeri, ed il calcio giocato.

Undici risultati utili consecutivi per il Palermo (non succedeva dal 1951) e settimo posto in classifica conquistato, nona partita senza vittorie per il Cagliari. La partita all’inizio parte equilibrata anche se il Palermo, come ci ha ormai abituato a vedere, sblocca abbastanza presto il risultato. Che non sia una giornata come le altre ce lo dice il nome del marcatore, quel Michel Morganella finora più famoso per aver importato sull’isola lo stile mormon-punk che per effettivi meriti sportivi.

Al sesto minuto gli carambola davanti un pallone vagante, dallo stadio si leva un poderoso “tiraaa”, ciabattata e la palla è in rete, per la gioia dei tatuatori cittadini. Dopo soli quattro minuti è Munoz (in probabile fuorigioco) di testa ad infliggere il secondo duro colpo al Cagliari, su cross di Lazaar. Il Cagliari non ci sta e prova a reagire ma trova davanti a se un incredibile Sorrentino, la traversa, e la troppe imprecisioni sotto porta di Farias e Cossu.

Il colpo di grazia ad un Cagliari volenteroso ma troppo confuso viene dal secondo giallo a Daniele Conti. Senza il capitano i sardi perdono del tutto la loro concentrazione e da lì in poi è solo Palermo. Colombi in folle uscita su Dybala gli da una manata sul volto, il gioiellino rosanero trasforma con un tiro potentissimo alla sinistra del portiere il conseguente penalty. C’è il tempo solo perché il telecronista Sky Dario Massara possa coniare l’infame neologismo “azzurrabile” riferito a Franco Vazquez prima che l’arbitro mandi tutti negli spogliatoi.

Nel secondo tempo il Palermo si diverte, sfruttando la superiorità numerica, alle spalle di un ormai smarrito Cagliari. Al settantaduesimo l’azione da manuale di Lazaar e il passaggio al bacio di Vazquez portano Dybala alla doppietta, all’ottantacinquesimo c’è il tempo per lo splendido gol dell’ottimo capitan Barreto con un preciso tiro a giro “alla Pirlo” dal limite.

La befana porta bene ai rosanero, i rossoblù trovano invece nella calza cinque amarissimi pezzi di carbone. Il Palermo agguanta il Milan al settimo posto, sorpassa la Fiorentina (prossimo scontro diretto) e tiene l’Inter a distanza. I due punti dall’Europa e i cinque dal terzo posto sono il migliore regalo possibile da parte di mister Iachini ai suoi tifosi.

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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