Operazione Triton: una questione di soldi3 min read

25 Febbraio 2015 Politica Politica interna -

Operazione Triton: una questione di soldi3 min read

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operazione triton
@euobserver.com

03/10/2013 strage di Lampedusa, 366 morti accertati. 18/10/2013 operazione Mare Nostrum.

Ci sono voluti 366 morti ed un po’ di vergogna per far capire all’Italia che era giunto il momento di fare qualcosa, un qualsiasi gesto che servisse ad arginare quel vergognoso numero di morti in mare che hanno reso il Mediterraneo il più grande cimitero d’Europa.

Nasce l’operazione Mare Nostrum, con due obiettivi specifici: garantire la salvaguardia delle vite in mare e arrestare gli scafisti.

Un’operazione di dimensioni mastodontiche, tante le forze impegnate: Marina Militare, Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Areonautica Militare. Numerosi i mezzi messi a disposizione: una nave anfibia con capacità ospedaliere, due corvette, due pattugliatori, due elicotteri, tre aerei.

Costi molto alti, circa 9,5 milioni di euro al mese, ma altrettanto alto è stato il numero di vite salvate, per l’esattezza 189.741. Arrestati 366 scafisti. Nonostante gli sforzi e l’impegno i morti saranno 3363.

Secondo le statistiche, poteva considerarsi un’operazione di successo, gli sbarchi non erano diminuiti ma le vittime sì. Sulle navi della marina militare sono state soccorse molte persone, è stato possibile recuperare alcuni corpi senza vita e dare loro una degna sepoltura, e sono nati addirittura dei bambini.

Visti gli ingenti costi però l’operazione è stata interrotta dal Governo italiano, risoluto a chiedere un maggiore coinvolgimento dell’Unione Europea, sia nel miglioramento delle politiche migratorie, sia nel sostegno economico alle attività di contrasto all’immigrazione irregolare.

In Europa chi si occupa di immigrazione è Frontex, agenzia con il compito di sorvegliare le frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli stati dell’Unione. Frontex è un simbolo di come l’Europa consideri l’immigrazione un mero problema di ordine pubblico e non fenomeno di portata storica da affrontare con maggiore responsabilità e serietà.

Alle legittime richieste dell’Italia l’agenzia dell’Unione Europea si dichiara inadeguata, in quanto sprovvista di fondi e mezzi idonei a sostituire l’operazione Mare Nostrum.

Sembra un contentino quindi il fatto che gli stati dell’UE si impegnino a raddoppiare il budget destinando una parte di esso alle sole missioni di pattugliamento delle frontiere marittime.

operazione triton
@dw.de

Operazione Triton: all about money

Nasce così l’operazione Triton che costa 2,9 milioni di euro al mese e non ha come fine quello di salvare vite umane bensì di pattugliare le frontiere effettuando operazioni di ricerca e soccorso solo nei casi di necessità.

(Ma è realmente così?)

A differenza di Mare Nostrum, i cui mezzi si spingevano quasi a ridosso delle coste libiche, i mezzi impiegati da Triton (due aerei, un elicottero, tre navi e quattro motovedette) non dovrebbero andare oltre le 30 miglia dalle coste italiane.

Risultati di questa operazione “low cost” dell’Europa? Le morti nel Mediterraneo sono riprese inesorabilmente a crescere, i migranti -quando non naufragano- spesso muoiono di stenti e di freddo. Lo stesso Consiglio d’Europa ha definito l’operazione Triton non all’altezza dei compiti che deve svolgere.

Le guerre in Libia, Iraq e Siria continuano, le instabilità politiche dei paesi di mezzo continente africano non accennano ad attenuarsi, gli sbarchi persistono, incessanti, cresce il numero di persone tentano la traversata della disperazione così come aumenta il numero di morti, ma pare che per una questione di budget non si possa fare di meglio.

L’operazione Triton (come Mare Nostrum) sarebbe dovuta durare solo pochi mesi ma verrà prolungata con finanziamenti aggiuntivi presi dal Fondo Asilo, migrazione e integrazione.

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Potrei dimenticare a pranzo ciò che ho mangiato a colazione, ma non potrei mai dimenticare gli occhi e le storie delle persone. Laurea in Giurisprudenza, passione per i diritti umani. Animo nomade che del viaggio apprezza le storie che esso racconta. Credo nella potenza delle masse e in chi crede e lotta.
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