Nutrigenomica e impatto del cibo sul Dna: verso un nuovo modo di mangiare8 min read

19 Marzo 2018 Cucina -

Nutrigenomica e impatto del cibo sul Dna: verso un nuovo modo di mangiare8 min read

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nutrigenomica e impatto del cibo sul dnaNegli ultimi anni la coscienza della popolazione verso l’alimentazione sta crescendo sempre di più. Ad oggi, di fronte ad un piatto di pasta con il pomodoro oppure di patatine fritte siamo più o meno tutti in grado di capire quale dei due possa comportare dei rischi per la nostra salute e quale invece possa essere il cibo più salutare. Questa sorta di ‘coscienza alimentare’ che cresce ogni giorno di più negli animi dei consumatori chiede risposte precise e scientifiche, in maniera sempre più insistente.

Le risposte arrivano e provengono dalla ricerca in nutrigenomica che in questo ambito si muove a livello mondiale studiando gli alimenti e le combinazioni più salutari da portare in tavola secondo la genetica di ognuno di noi.

Il fatto che la curcuma sia un alimento usato e molto citato del momento storico non è il frutto di qualche moda bizzarra di oltre oceano.

La motivazioni reali vanno cercate dentro la scienza della nutrigenomica, ancora poco conosciuta ai più.

Che cosa studia la nutrigenomica

Già Ippocrate affermava che l’alimentazione ha un ruolo importantissimo nel determinare lo stato di salute di una persona. Oggi la scienza ritiene questo pensiero quanto mai valido tanto che si è perfettamente consapevoli del fatto che ogni alimento ha dei nutrienti che gli attribuiscono un valore e che non esiste un alimento in sé dannoso, ma che è la giusta misura a fare la differenza. Oltre all’energia alcuni composti alimentari si legano alle proteine e causano cambiamenti in alcuni geni.

La nutrigenomica è una vera e propria scienza secondo la quale alcuni alimenti che noi introduciamo nel nostro organismo possono influenzare sensibilmente il nostro Dna. Per farla breve, il Dna è costituito da geni, unità ereditarie fondamentali degli esseri viventi, che contengono al loro interno delle informazioni. Queste informazioni serviranno ad alcune molecole per essere sintetizzate e svolgere nel nostro organismo una funzione ben precisa. Potranno essere ad esempio nuove proteine con funzione enzimatica oppure molecole con un compito strutturale e così via.

Sembra che alcuni alimenti possano intervenire proprio a questo livello genetico alterando l’informazione contenuta nel nostro Dna e regolando quindi l’espressione di determinati geni. I nutrienti, infatti, possono stimolare la sintesi oppure la distruzione di alcune proteine, oppure possono stimolare o bloccare determinate vie metaboliche. Questo potrebbe essere un elemento importante per la prevenzione di determinate patologie connesse all’alimentazione.

I risultati degli studi in nutrigenomica stanno influendo sul nostro modo di mangiare e approcciarci al cibo, insegnandoci che alcuni alimenti hanno un ruolo preventivo e curativo su alcune patologie. In più, la nutrigenomica suggerisce che ogni soggetto è diverso da un altro perciò l’alimentazione non sempre è generalizzabile.

Tuttavia, per capire meglio cosa fa la nutrigenomica non si deve andare poi così lontano dalle nostre tradizionali abitudini alimentari.

Ad esempio, le verdure sono una componente importantissima della nostra alimentazione. Sin da prima dell’avvento della nutrigenomica se ne consiglia un consumo abbondante perché tutte le verdure in generale sono ricche di fibre, fondamentali per la regolarità intestinale, ma anche di Sali minerali e vitamine. La fibra in esse contenuta rappresenta un valido aiuto contro il colesterolo e l’iperglicemia in quanto rallenta fisicamente il processo di assorbimento dei grassi e degli zuccheri contenuti negli alimenti.

La nutrigenomica oggi ci dice che tutto questo va bene ma che la verdura ha anche qualcosa in più.

Alcuni vegetali che consumiamo sono anche ricchi di sostanze antitumorali. Ad esempio il sulforafano , un isotiocianato, abbondante nelle piante della famiglia delle Crucifere dunque broccoli, cavolfiori e cavoli di Bruxelles, è un antitumorale che agisce promuovendo il meccanismo di morte cellulare. La perdita di questo meccanismo di morte cellulare induce le cellule tumorali a proliferare senza misura per questo è necessario stimolarla. Questa molecola di sulforafano inibisce tra l’altro l’angiogenesi con conseguente riduzione della probabilità di metastatizzazione.

La nutrigenomica ci insegna anche che la vitamina C contenuta nella frutta e nella verdura protegge il Dna dai danni ossidativi determinati dai radicali liberi che si formano nel nostro organismo nel corso dei processi metabolici e che sono i responsabili dei processi di invecchiamento cellulare e dei danni al Dna. Uno studio pubblicato sull’ EFSA Journal nel Gennaio del 2017 spiega proprio come una dieta ricca di vitamina C possa proteggere Dna, lipidi e proteine dal danno ossidativo. Per un effetto preventivo importante è fondamentale che la vitamina C non manchi nell’alimentazione dei più piccoli e che sia efficacemente integrata in età adulta. La vitamina C è una vitamina solubile in acqua che ha un importante ruolo di scavenger, ovvero di spazzino, dei radicali liberi.

Per questo motivo la vitamina C rappresenta una componente fondamentale del complesso di antiossidanti del nostro organismo.

Per cambiare categoria, altri nutrienti di cui si sente spesso parlare grazie alla nutrigenomica sono gli omega 3. Sono acidi grassi polinsaturi di cui è ricco in particolare il pesce, ma anche la frutta secca, e che agiscono nell’ambito della prevenzione delle patologie cardiovascolari riducendo i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue. È stato ampiamente dimostrato che gli acidi grassi omega 3 agiscono normalizzando i livelli di trigliceridi e colesterolo sia nei pazienti con dislipidemia (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia) sia agendo come ottimi elementi di prevenzione in soggetti perfettamente sani.

La nutrigenomica e la curcuma

L’alimento del quale si sente tanto parlare perché è proprio su questo che la nutrigenomica avrebbe fatto dei notevoli passi avanti è la curcuma. Si tratta di una spezia dalla concreta azione antitumorale.

nutrigenomica e curcuma
Uno studio pubblicato sull’International Journal of Oncology nel 2013 ha spiegato come i sesquiterpeni (biomolecole) contenuti nell’olio di curcuma abbiano un’attività antinfiammatoria, antiossidante ed antitumorale. L’obiettivo dello studio era quello di capire se effettivamente l’olio di curcuma potesse avere degli effetti protettivi nei confronti del carcinoma epatico, partendo dal presupposto che le trasformazioni maligne a carico delle cellule cancerose si manifestano in un contesto di danneggiamento del Dna. Pare proprio che la curcumina, uno degli estratti della curcuma, abbia la capacità di indurre l’apoptosi, ovvero la morte delle cellule maligne del carcinoma.

Più in generale, il consumo di curcuma avrebbe molti vantaggi sulla salute in quanto antinfiammatoria e antiossidante e protettrice delle cellule del nostro organismo dal danno ossidativo.

Inoltre, un’articolo del 2012 pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition si è concentrato non solo sullo studio della curcuma ma delle spezie in generale per capire se potessero avere un qualche riscontro sul genoma umano. Le erbe e le spezie sono, infatti, usate sin dall’antichità a scopo medicale. Ad oggi questa visione è stata sicuramente ridimensionata perché è un dato di fatto che i principi attivi naturali non possano sostituirsi ai farmaci e che la loro concentrazione negli alimenti non è così elevata da portare a degli effetti curativi.

La nutrigenomica e la dieta del futuro o Smart Food

Questi sono solo alcuni esempi delle nuove frontiere dell’alimentazione del futuro che la nutrigenomica ci sta insegnando e che nel corso del tempo spinge l’alimentazione a diventare sempre più personalizzata e incentrata sulle esigenze (genetiche) del singolo individuo. La nutrigenomica, tuttavia, non ha strada facile in quanto i geni coinvolti nel nostro metabolismo sono tantissimi ed è molto difficile isolarli e studiarli.

Le basi della ricerca sono però ormai solide in quanto si è compreso certamente che la dieta in determinate condizioni può rappresentare un fattore di rischio. Forse un giorno saremo in grado di cucinare piatti su misura per le esigenze del nostro Dna e di fare acquisti non basati su dati nutrizionali generali, ma sui bisogni dei geni responsabili del rischio di malattia a lungo termine.

Nell’attesa che la nutrigenomica ampli i suoi orizzonti e ci fornisca risposte sempre più certe, un consiglio utile potrebbe essere quello di variare l’alimentazione rifacendosi alla nostra Dieta Mediterranea che è per la nostra salute un grosso valore e di integrarla anche con alimenti nuovi ricchi di composti bioattivi (per esempio, la curcuma), che possono davvero essere di aiuto alla nostra salute.


5 link per saperne di +

1. Il + Moderno

Per fare in modo che la cucina non sia solo una passione ma anche uno strumento per portare la salute sulle nostre tavole, il grande Chef Carlo Cracco ha incontrato più da vicino la nutrigenomica. Grazie al sodalizio con il Dottor Antonio Moschetta, professore di Medicina interna presso l’Università di Bari, è nata un’iniziativa letteraria che mira a trasformare quello che potrebbe essere un comune ricettario in un vero e proprio manuale di istruzioni per il benessere. Ascoltate l’intervista qui per saperne di più.

2. Il + Cuciniero

La curcuma è una spezia dalle conclamate proprietà antitumorali ma non solo. Sembra anche che questo alimento possa aiutare a prevenire la necrosi delle cellule nervose. Su Le Nius abbiamo scritto più volte come usare la curcuma in cucina, li trovate qui.

3. Il + Veronesi

La nutrigenomica è una scienza giovane e va a braccetto con la nutrigenetica, scienza che studia come ognuno di noi possa reagire ai nutrienti contenuti nei cibi. Ecco un link per chiarirsi meglio le idee

4. Il + Pro-curcuma

La curcumina agisce non solo come antiossidante ma riduce la sintesi delle molecole infiammatorie e sembra anche che inibisca l’attività degli enzimi della famiglia delle chinasi, coinvolti nello sviluppo del tumore. Uno studio del 2009 su Alternative Medicine Review (qui) per saperne di più.

5. Il + Superfood

Spesso si sente parlare di superfood e degli innumerevoli benefici di questi alimenti sulla nostra salute. Si tratta, infatti, di alimenti ricchi di quei principi nutritivi che la nutrigenomica è intenta a studiare. Ecco qualche curiosità in più dal sito di Focus.

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Biologa nutrizionista, sostenitrice della cucina buona e salutare, insegno ai miei pazienti che la ricetta del benessere fisico risiede nel mangiare tutto, nella giusta misura. Per questo mi impegno ogni giorno per aiutarli a trovare un equilibrio nel caotico mondo dell’alimentazione. Redattrice di articoli per il web, amo sperimentare ricette light e lasciare consigli utili qui e sul mio blog.
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