Il flop di No Man’s Sky: un infinito universo di noia4 min read

4 Settembre 2016 Giochi -

Il flop di No Man’s Sky: un infinito universo di noia4 min read

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no man's sky
Immagine| no-mans-sky.com

L’estate è tipicamente una “bassa stagione” per il mondo dei videogiochi, che trova invece le sue massime vette nel periodo autunnale, ma agosto 2016 prometteva di essere ricordato per il lancio mondiale di No Man’s Sky.

Il videogioco, sviluppato e pubblicato dallo studio inglese Hello Games per PlayStation 4 prima e PC poi, era atteso sin dal 2013, anno del suo primo annuncio, ed aveva conquistato l’E3 2014 vincendo il premio come miglior gioco originale e miglior gioco indipendente ed un elogio per l’innovazione. Innovazione che non manca certo in questo titolo, che condivide tratti di azione, avventura, esplorazione, sopravvivenza e fantascienza.

Più che di un gioco vero e proprio si tratta di un’esperienza, di un viaggio.

L’ambientazione è l’universo stesso: non una mappa limitata e parziale, ma una mostruosa vastità comprendente quasi 20 miliardi di miliardi di pianeti generati proceduralmente, ognuno con proprie caratteristiche e con propri abitanti (almeno sulla carta). La trama non esiste, nessuna missione, nessuna storyline, nessun chiaro obiettivo se non quello di viaggiare, esplorare, raccogliere materiali, potenziare la propria astronave e la propria tuta spaziale e poter così viaggiare ancor più liberamente, alla scoperta di pianeti, animali e alieni remoti a cui dare un nome.

Vista così, l’idea sembra pionieristica ed invitante per gli amanti dei film di fantascienza e dei giochi “non commerciali”. Che si tratti di un videogame atipico, fuori dal coro e di nicchia appare infatti indubbio; peccato che il lancio sia stato in grande stile, oserei dire da titolo “tripla A”, il che può aver tratto in inganno molti casual gamers, molti amanti della longevità e del free roaming, che hanno acquistato il gioco spinti dall’idea della sua vastità e senza informarsi troppo sul resto, o senza attendere recensioni e gameplay estesi. Da qui è derivata probabilmente la sorte infelice del titolo.

Se infatti No Man’s Sky è stato il secondo lancio di maggior successo su PS4 nel Regno Unito e nelle prime ore ha conquistato anche gli utenti PC, in pochi giorni sono emersi difetti, lamentele, delusioni che hanno fatto crollare l’utenza, scatenato recensioni al vetriolo e addirittura attivato una serie di richieste di rimborso. È andata peggio a chi lo ha acquistato per computer, perché la prima versione del gioco su Steam (dove No Man’s Sky non raggiunge la sufficienza dei voti) era infarcita di problemi tecnici, tra cui glitch e rallentamenti importanti, che la rendevano ingiocabile.

Ma anche al netto dei difetti tecnici, per i quali sono arrivate ed arriveranno apposite patch, moltissimi acquirenti si sono trovati di fronte ad una verità che poteva essere messa in conto, ma che evidentemente l’hype ed il rilievo pubblicitario dato al gioco hanno tenuto nascosta.

Di fatto, dopo pochissime ore l’esperienza di viaggio, esplorazione e raccolta diventa ripetitiva, quasi fine a se stessa; la varietà dei pianeti è relativa, essendoci a volte appena qualche sfumatura di colore a distinguerne uno dall’altro; le occasioni di scontro con alieni ostili sono poche e mal gestite, così pure come le battaglie spaziali o le minacce rappresentate dai “pirati” pronti a derubarci; l’apprendimento di parole aliene dall’analisi dei manufatti sui pianeti non è vincolante per concludere trattative con gli abitanti; lo stesso obiettivo finale del gioco, che sembra essere il raggiungimento del centro dell’universo, non è definito, chiaro, univoco.

C’è chi ha definito No Man’s Skyun gioco di una solitudine che rasenta la depressione” ed è chiaro come l’utente medio non possa trarre godimento da questa caratteristica.

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Immagine| no-mans-sky.com

No Man’s Sky: una morale

Se si può ricavare un insegnamento da questa vicenda, è che l’innovazione ha precise regole. Hello Games ha proposto con coraggio un gioco diverso, che voleva offrire qualcosa di nuovo ed unico, e, seppur con qualche scivolamento, ci è riuscita; l’errore grave è stato quello di creare un’attesa non commisurata a ciò che il titolo poteva dare e presentarlo come un gioco per tutti. D’altra parte, gli utenti che si lamentano per la ripetitività e la mancanza di obiettivi avrebbero fatto meglio a ponderare l’acquisto e a cercare di comprendere il vero target del gioco.

Ma l’evoluzione, anche in campo videoludico, passa da tentativi, errori, imperfezioni, correzioni: l’augurio è che No Man’s Sky sia comunque un passo in questo percorso.

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Classe '85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura (ho pubblicato cinque romanzi) ed i videogiochi, non disprezzo fumetti, calcio, cinema e cucina. Eterno bambino, amo la vita e credo che sia troppo breve per non interessarsi a... tutto!
5 Commenti
  1. jam

    mai letto fino ad ora tante sciocchezze e falsità tutte insieme.

    • Piero Mezzina

      Mai lette tante verità in un solo articolo... un'analisi adeguata e intelligente di un titolo che delude sotto ogni punto di vista. Ancora una volta la maggior parte dei difensori del titolo non riescono a diradare minimamente la nebbia della soggettività e valutare a mente fredda e critica i difetti del loro gioco preferito, facendo finta di non vedere le problematiche immense di cui sono afflitti.Difenderne il loro marketing è ipocrisia pura, dato che le interviste rilasciate da quel pagliaccio di Murray sono qualcosa da far imbestialire un santo, così come difendere il gameplay di un titolo che è talmente noioso e meccanico da provocare sonno e depressione dopo neanche dieci ore complessive di gioco.Se a qualcuno piace tanto, è comprensibile, ma almeno evitiamo di prendere posizioni assolutamente ridicole.

      • Alex Uzi

        Questione di punti di vista ...ciò che può essere deprimente per te per altri può essere godibile.. Sapevo già da prima che uscisse che questo gioco non poteva essere il gioco mostrato nel TRAILER INIZIALE.. Molte cose vanno corrette, verissimo questo punto come è anche vero che questo gioco l'hanno messo in commercio con un prezzo esagerato e una pubblicità più grossa di quello che è. Non per questo comunque non è godibile, si tratta di un gioco solo per alcuni tipi di videogiocatori.. Questo è Un gioco da giocare in tranquillità se voglio più azione basta cambiare genere o titolo.

  2. Andreabont

    Premetto che: 1) Il gioco costa troppo per quello che è. 2) I bug sono pesanti, non accettabili per una release al pubblico. 3) Il gameplay tende a scadere nel ripetitivo.Io non sono assolutamente scontento del gioco, e lo reputo uno dei giochi più interessanti degli ultimi anni. (Ultimamente i giochi sono uno la copia dell'altro). Certo con enormi problemi causati probabilmente dal fatto che è un indie, ma nulla di irrisolvibile.E qui sta il punto: il team di sviluppo del gioco sta correggendo i bug e ha dichiarato che rilascerà espansioni gratuite del gioco nel tempo: un comportamento normale per una casa indie. (anche minecraft ha fatto così)Quindi non voglio accettare queste critiche inferocite verso un gioco di tutto rispetto, seppur migliorabile. (e che sarà migliorato)Se poi non piace il tipo di gioco, ci sta, è un gioco di nicchia. Ma la colpa di questo non sta nel gioco, ma nel giocatore incauto che acquista senza informarsi.

  3. Jury Livorati

    Perfettamente d'accordo con Andreabont, il senso dell'articolo era proprio questo. Io ammiro il coraggio di proporre un gioco così e trovo tanti pregi nell'idea, l'errore è stato presentarlo come qualcosa di più di ciò che era... e ovviamente, da parte dei giocatori, fermarsi a un giudizio sommario e non fare una riflessione ponderata prima di acquistarlo.

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