Di Napoli-Udinese, Sarri segreto, tabagismo e Di Natale5 min read

9 Novembre 2015 Uncategorized -

Di Napoli-Udinese, Sarri segreto, tabagismo e Di Natale5 min read

Reading Time: 4 minutes
napoli-udinese
@gonfialarete.com

Rispettabilissimo popolo azzurro, seguitemi. Accomodatevi sulla vostra sedia e lasciate che la lancetta più lunga del vostro orologio compia tredici giri e mezzo. In tutto questo tempo esclamate queste due frasi: Oh, no, abbiamo preso gol; e poi Oh, no, abbiamo preso un altro gol. Fatelo per piacere, noi ci sentiamo dopo.

napoli-udinese
Molti ricorderanno il celebre David Hasselhoff (Baywatch-Supercar).

Ah sì rieccoci. Fatto?

Complimenti, adesso sì che siete il Napoli: due reti subìte in 810 minuti, tredici ore e mezza di gioco, o, come dire, nove incontri di fila. Una cosa del genere è un record. È accaduta 45 anni fa, stagione 1970-71. In quel campionato (terzi alla fine) il Napoli subì solo 19 reti, due nelle prime nove giornate, ebbe la difesa più forte d’Italia e la migliore della storia azzurra. La-migliore-della-storia-azzurra. Zoff, Ripari, Pogliana, Zurlini, Panzanato, Bianchi. D’accordo, allora la Serie A era a 16 squadre, quindi meno partite. Ma il primo gol lo prendemmo il 22 novembre, alla sesta con l’Inter a Fuorigrotta, e qui nelle ultime nove gare solo Fiorentina e Juventus sono riuscite a vedere cosa nasconde Pepe Reina alle sue spalle: con l’1-0 di domenica contro l’Udinese quel record è stato eguagliato, quindi clap clap clap.

Se non ci trovassimo davanti ad una fase difensiva solida e brillante, potremmo concentrarci su altro e dire che i 36.144 spettatori di domenica hanno assistito alla rete numero 200 di Gonzalo Higuain con la maglia di un club, la 64esima in azzurro e la nona di questa stagione (che al San Paolo, in pratica, l’argentino segna sempre e noi, olé olé olé, vinciamo sempre). Ma siccome otto gol subìti in 12 incontri suggeriscono che ci troviamo effettivamente davanti ad una fase difensiva solida e brillante, questo è il dato che fa la differenza: se dopo 12 match il nostro attacco ha prodotto 22 gol, uno in meno della scorsa stagione, la difesa è stata bucata appena 8 volte, quasi la metà delle 15 di un anno fa. Per capire meglio potreste riprendere l’orologio e trascorrere seduti e in relativo silenzio l’equivalente di 12 giornate di campionato, ovvero 1080 minuti nei quali…Ah lasciate perdere, davvero. Sentite qui piuttosto, Carlo Alvino top class:

https://www.youtube.com/watch?v=blmW0WP4LlI

Comunque; domenica il mister era alla sua 50esima panchina in Serie A, un giovanotto (diversi di noi qui ne hanno molte di più, di presenze, e se avessimo speso solo i soldi per comprare appena 50 biglietti di curva – o dove seguite, non so – adesso avremmo un mucchio di denaro conservato che potremmo spendere per comprare le sigarette e farci meno più male. Spero davvero non siate fumatori perché la cosa è relativamente consolatoria, e anche se questo discorso non ha troppo senso noi un giorno dovremmo affrontarlo).

Il fatto che Maurizio Sarri si ostini a presentarsi in tuta non sembra un caso, ma una scelta consapevole che capiremo integralmente quando ritirerà il premio di miglior allenatore dell’anno così, da contrabbandiere splendido e sfacciato. Se poi vi pare un caso che le sue iniziali siano M ed S, come le sigarette, a me francamente no. Vi assicuro: non sono un complottista, ma a questo punto non mi sento di escludere che una potente regia occulta del tabagismo mondiale voglia indurmi a comprare un pacchetto da venti. Andiamo, tutto questo è esagerato. Pare, tuttavia, che ad inizio stagione ci siano stati contatti tra il mister e un noto marchio d’abbigliamento. Sono stato pregato di non fare nomi ma d’accordo, tenetevelo per voi: si trattava della Marlboro Classics, e voi capite bene che questo più quello sarebbe stato eccessivo, poi.

Sarri veste in tuta, Sarri veste in giacca. Sarri fa quello che vuole | @ilmattino
Sarri veste in tuta, Sarri veste in giacca. Sarri fa quello che vuole | @ilmattino

Signori adesso c’è la pausa. Ci farà bene. Nelle ultime due uscite siamo stati un pelo meno tonici, uh? Quindi andremo ad Hellas, che oltre ad essere gialloblù sono ultimi, hanno sei punti come il wonderful Carpi, non hanno mai vinto e un gol a partita lo hanno preso sempre (tranne con il Carpi, non a caso wonderful). Dopodiché, non starò qui a dirvi cosa naturalmente accadrà al Bentegodi, la fine del mondo. Per ora stiamo bene così.

Certo, se sapessi questa storia di Totò sarebbe tutto davvero perfetto. Sapere perché l’Udinese dimentica a casa Antonio Di Natale quasi ogni volta che viene a Napoli. Nel senso che io lo immagino, Antonio, in ritardo a correre dietro quell’autobus friulano. Fermatevi! Un autobus friulano e puntuale. Hey! Puntuale e implacabile. Eccomi!, puff puff. Con i nasi e i palmi delle mani dei compagni schiacciati sul vetro posteriore. Guagliù ma dove andate senza me!, puff, puff, puff. Con Colantuono che mette una mano sulla spalla dei ragazzi, uno dopo l’altro, tace e ingoia silenzio, fa rotolare lo sguardo su tutti i giocatori mentre sotto parte una base gelida, tagliente e definitiva tipo questa, naturalmente (lasciatela partire e leggete):

Antonio seduto sul borsone.
Antonio mani in testa.
Antonio che piange.
Antonio pecché semp’ je.
Antonio che il cellulare squilla.
Antonio che sul display lampeggia «MISTER» «MISTER» «MISTER».

Totò. Totò non prenderla così Totò. Noi lo facciamo per te. Ma non l’hai sentito Giletti, Totò?

La telecamera chiude su mister Sarri davanti a una vetrina Marlboro Classics a via Scarlatti: una sigaretta alla bocca, un accendino alla sigaretta, Di Natale ancora in lacrime, titoli. Alla prossima gente. E lunga vita al Ciuccio. 

Non perdere nulla di questa stagione, segui Je sto vicino a te su Facebook. 

CONDIVIDI

Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU