Mostre a Milano: 4 consigli per un inverno dedicato alla pittura5 min read

1 Gennaio 2016 Cultura Viaggi -

Mostre a Milano: 4 consigli per un inverno dedicato alla pittura5 min read

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Mostre a Milano
@cristian

Si sa, le mostre a Milano non mancano mai. Così ho pensato di fare un giro tra il Palazzo Reale, il Mudec di Via Tortona e le Gallerie D’Italia in Piazza della Scala per suggerirvi qualche bella mostra da non perdere nell’inverno milanese.
Ecco quelle che vi consiglio di visitare.

1. Mostre a Milano: Giotto e l’Italia
Palazzo Reale, fino al 10 gennaio 2016

Nella V giornata del Decamerone, Giovanni Boccaccio narra che Giotto (il più grande dei pittori) e Forese da Rabatta (grande conoscitore della giurisprudenza) fossero entrambi di brutto aspetto. Durante una passeggiata, discutendo amichevolmente, Forese disse che chi non avesse conosciuto Giotto e le sue opere di persona avrebbe creduto con difficoltà che fosse il più grande dei pittori. Giotto, a sua volta, rispose che chiunque non avesse conosciuto di persona Forese avrebbe di certo dubitato che conoscesse l’ABC.

Ecco, la pittura di Giotto è come lui: consapevole, ironica e attenta al dato umano. E ognuno dei 10 polittici in mostra a “Giotto e l’Italia” lo dimostra chiaramente. Una carezza, un sorriso, una lacrima, un bacio si fanno spazio nelle opere religiose di Giotto, in un momento storico in cui nelle chiese, adornate da icone bizantine piatte e inanimate, i sentimenti e gli affetti non avevano posto. Giotto vuole descrivere l’uomo e mentre la maggior parte dei pittori usano modelle o donne “dai facili costumi” per raccontare di vergini e madonne, lui fa esattamente l’opposto: parla di Maria come di una donna, madre e vedova, dolcissima e affascinante da un lato, matrona inquieta e cupa dall’altro. Visitando la mostra potrete apprezzare questa rivoluzione pittorica e iconografica sala per sala, attraverso le narrazioni, gli spazi, le soluzioni adottate da quello che possiamo definire il primo pittore imprenditore della storia dell’arte europea, che ha creato un marchio di bottega (“Giotto”, appunto) anche quando non era lui ad avere il pennello in mano.

Ma vale la pena visitare questa mostra anche per giocare, tra la moltitudine di visi ritratti, a trovare quello di Dante, amico e contemporaneo del pittore, e cercare di ipotizzare perché è stato dipinto così diverso dagli altri.

Cliccate qui per tutte le info sulla mostra.

2. Mostre a Milano: Gauguin. Racconti dal Paradiso
Mudec, fino al 21 Febbraio 2016

Stai lontano dall’Europa e non tornare più in Francia… così mi scrisse l’amico Daniel de Monfreid. Diceva che ero una leggenda, che avevo ormai l’immunità dei morti. Addirittura, che ero già entrato da vivo nella storia dell’arte.

Ogni volta che gli si dedica una mostra Paul Gauguin ritorna in vita e omaggiarlo della nostra presenza è dovuto. Tralasciamo i giudizi moralisti sull’uomo che ha abbandonato la moglie Mette e i 5 figli per una vita di perdizione tra Caraibi, isole Polinesiane e isole Marchesi, e concentriamoci sull’artista che ha passato la vita alla ricerca di se stesso e di una forma d’arte rivoluzionaria per l’epoca, mettendo in pratica quello che teorizzavano i suoi compagni poeti parigini simbolisti: il poeta deve farsi veggente, esplorare l’ignoto; il ritrovamento di cose ignote richiede forme nuove e il poeta veggente deve trovare una lingua.

Il consiglio che vi do è quello di perdervi in questa mostra dall’allestimento volutamente non lineare e, anche per questo, molto criticato.
Il filo conduttore del percorso pittorico e personale di Gauguin è la ricerca di un paradiso che non troverà mai e probabilmente questa sarà la stessa sensazione che avrete voi al termine della mostra: nulla di logico e nessuna illusione di chiarezza, ma tante suggestioni, forse qualche sorpresa e la sensazione di essere in compagnia dei molti spiriti e presenze di cui trasudano i suoi quadri.

Cliccate qui per tutte le info sulla mostra.

3. Mostre a Milano: Da Raffaello a Schiele
Palazzo reale, fino al 7 febbraio 2016

Questa mostra è perfetta per gli amanti di enciclopedie, compendi, schemi, elenchi e sintesi, poiché “Da Raffaello a Schiele” è un aulico bigino di 76 opere della storia dell’arte europea provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest e dal Museo Nazionale Ungherese.

Ma è anche una mostra che ci permette di avvicinarci ai nostri vicini di casa tedeschi, francesi, spagnoli, austriaci, ungheresi, greci e avere sotto gli occhi un concetto di Europa attraverso le immagini, in molti casi più valide di quelle che i media ci mostrano quotidianamente, per raccontare il nostro essere europei. In mostra troverete Raffaello, Cranach, Van Dyck, Ruben, Velasquez, Durer, El Greco, la Gentileschi, Goya, Monet, Van Gogh, Schiele e molti altri artisti che raccontano di noi dal ‘500 al ‘900.

Cliccate qui per tutte le info sulla mostra.

4. Mostre a Milano: Hayez
Gallerie D’Italia, fino al 21 febbraio 2016

Se Giotto è stato colui che ha unito il nostro paese dal punto di vista iconografico in un periodo, il Medioevo, in cui l’Italia non esisteva ancora, Francesco Hayez, assieme a Verdi e Manzoni, ha contribuito al clima culturale di un’Italia che stava per unirsi definitivamente e formare così una nazione.

Con “Il bacio”, la sua opera più famosa, non solo ha soggiogato per sempre l’immaginario femminile al sentimento romantico (rendendoci per sempre schiave del desiderio di un principe guerriero che ci bacia passionalmente mentre ha già il piede su un gradino per scappare via ed abbandonarci), ma ha rappresentato anche e soprattutto la passione e il sogno patriottico degli italiani, simbolo del Risorgimento.

Tra l’altro, del famoso bacio, esistono più versioni che potrete gustarvi in mostra.
Una particolarità: Gallerie D’Italia ha aperto un profilo Instagram dove potrete sbizzarrirvi in scatti di baci voluttuosi o semplicemente postare le opere che vi sono piaciute di più.

Cliccate qui per tutte le info sulla mostra.

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Fotografa, documentarista, content manager, coordinatrice di progetti editoriali e project manager della start up Rosbad s.r.l. Ho partecipato a esposizioni fotografiche, collaborato a laboratori artistico-sociali e di educazione ai media insieme a diverse realtà associative italiane e spagnole. Mi piace lavorare nell'ambito editoriale, della progettazione di nuovi formati e della media education.
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