Monte Carlo, bolidi nella città2 min read

5 Dicembre 2013 Viaggi -

Monte Carlo, bolidi nella città2 min read

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Monte CarloNon esistono molti luoghi in grado di coniugare la passione popolare e il lusso più sfrenato. Alcuni tra questi li propone lo sport, emblema dell’élite amata da un pubblico ampio. Monte Carlo è anche questo. Non solo per la squadra di calcio tra le più importanti di Francia, in grado di far crescere talenti esplosi altrove come Henry o Trezeguet, ma anche e soprattutto per il circuito cittadino di Formula 1.

Un vecchio adagio del mondo dei motori dice che a Monaco vincono i campioni veri. Se sbagli vai a sbattere e non ci sono vie di fuga che tengano. Ne sa qualcosa Alberto Ascari, che nel ’55 non trovò alcun muro ad attenderlo ma si inabissò in mare assieme alla sua vettura e ne uscì miracolosamente illeso. Il circuito cittadino, percorso a piedi, mostra tutte le virtù della ricchezza sopra ogni media. Dal Casinò con un piccolissimo parcheggio all’aperto riempito da Ferrari e Porsche, fino al Grand Hotel e alla Rascasse, che oltre ad essere una curva è un ristorante tra i più famosi al mondo, grazie agli appassionati di motori.

Una volta imboccato il tunnel, sempre a piedi, le macchine che passano ad autodromo chiuso non toccano velocità da monoposto, ma il rimbombo ti fa pensare di essere uno spettatore fuori stagione. L’istinto porta a girarsi indietro per guardare chi arriva e a seguire il suono fino a quando le vetture non spariscono dietro la curva e la successiva chicane.

A circuito terminato i ricordi si sono accumulati e i motori si spengono con il calar della sera. Manca solo un chiosco dove mangiare un panino e il quadro è completo. Se ci andate in periodo natalizio, a Monte Carlo, trovate anche quello. Spendere poco nel Principato di Monaco ti fa sembrare ancor di più di aver percorso una storia popolare nel bel mezzo della patria del lusso.

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Realizzatore di sogni parzialmente mancato, giornalista sportivo riuscito. Segno che qualcosa è andato per il verso giusto, dai venti in poi. Sostenitore convinto della necessità di pensare e divulgare, meglio se in un pub, peggio se in discoteca. Scrittore per diletto, con la fortuna di vivere del mio lavoro.
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