A Minsk per scoprire il fascino dell’antica Russia Bianca10 min read

12 Gennaio 2019 Viaggi -

A Minsk per scoprire il fascino dell’antica Russia Bianca10 min read

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Statua Lenin Minsk
@Ivan Bolshakov su VisualHunt.com

Oggi si chiama Bielorussia, ma i meno giovani ricorderanno di averla vista indicata, su qualche cartina appesa alle pareti della classe, come Russia Bianca: in russo bielaja rassija, da cui viene il nome attuale, Bielorussia.

Staccatasi dall’URSS nel 1990, la Bielorussia è tuttavia rimasta il Paese più “sovietico” fra quelli dell’Est, posizionata tra Polonia, Ucraina e Russia. È una repubblica presidenziale guidata, da più di 20 anni, da Alexandr Lukašenko, dove vigono leggi rigide e ferree e una burocrazia piuttosto complicata. Per contro, ha mantenuto quasi intatto il suo fascino di Paese ex URSS e proprio per questo la Bielorussia e la sua capitale, Minsk, valgono senz’altro una visita.

Bielorussia, un Paese difficile ma prezioso

Soprattutto se siete tendenzialmente viaggiatori individuali e non avete l’abitudine di affidarvi ad agenzie di viaggio o tour operator, sappiate che un viaggio in Bielorussia può presentare alcune difficoltà. Difficoltà innanzitutto linguistiche: l’inglese è veramente poco diffuso, se si escludono gli hotel e i ristoranti di un certo livello. La lingua ufficiale è il Bielorusso, ma in pratica tutti parlano il Russo, che è di poco dissimile: se non sapete leggere il cirillico e non conoscete qualche parola della lingua, non vi sarà facile interagire.

Vi sono poi difficoltà burocratiche, malgrado il visto per i viaggiatori italiani sia stato abolito. È obbligatoria l’assicurazione sanitaria, che si può comunque contrarre direttamente all’arrivo in aeroporto. Se soggiornate in hotel non avrete problemi, perché sbrigheranno loro tutte le pratiche, ma se scegliete un appartamento e vi fermate più di cinque giorni dovrete recarvi all’Ufficio Immigrazione di competenza per registrarvi e pagare una tassa. Vi verrà richiesta copia dell’assicurazione, che dovrà essere redatta in Russo o Bielorusso. Non è una procedura difficile, ma può diventarlo se non si conosce la lingua e vi farà comunque perdere un po’ di tempo.

Se, però, avrete la pazienza per risolvere questi piccoli problemi, ne sarete ripagati scoprendo un Paese lontano anni luce dalla nostra realtà e proprio per questo sorprendente.

Passeggiando per il centro di Minsk

Municipio Minsk
@Cristina Giuntini

La capitale della Bielorussia non si contraddistingue per qualche monumento di straordinaria bellezza che possa venire considerato il suo simbolo, ma dispone di un centro storico suggestivo anche se abbastanza piccolo. Lo si può girare tranquillamente a piedi, anche sfidando l’invero bielorusso: sebbene le temperature, in inverno, arrivino a parecchi gradi sotto lo zero, il clima è secco e il freddo più sopportabile di quanto non sia da noi.

La passeggiata classica inizia da Piazza della Libertà. Non fatevi ingannare dall’elegante struttura bianca con tetti verdi, facciata ornata da colonne e torre centrale con sottile guglia: non si tratta di una chiesa, ma del municipio. Davanti si trova una curiosa statua in bronzo raffigurante il prefetto che tiene fra le mani un’enorme chiave della città, mentre da un lato un’altra struttura in bronzo, normalmente presa d’assalto dai bambini desiderosi di farsi una foto, riproduce a grandezza naturale la carrozza usata dal governatore per i suoi viaggi fuori città. Nel giardino sul retro si trova invece una panchina dove sono seduti il drammaturgo Marcinkievic e il compositore Moniusko.

Accanto al municipio spicca la ricostruita chiesa greca cattolica del Santo Spirito, risalente al diciassettesimo secolo. Attualmente è la sede della Società Filarmonica Infantile e, del resto, ricorda vagamente uno strumento musicale nella conformazione della facciata. Poco a lato si nota il curioso monumento alla bilancia. Da lì, si prosegue per pochi passi fino alla Cattedrale dello Spirito Santo, un’austera chiesa barocca nei colori del bianco e verde, come tutto il complesso monastico del quale fa parte.

L'Isola delle Lacrime Minsk
@Cristina Giuntini

Proseguendo verso il fiume, si nota una piccola isola unita alla terraferma da un ponticello pedonale, sulla quale svetta una moderna cappella circondata da grandi statue di donne dolenti. È l’Isola delle Lacrime e la cappella è il memoriale della disastrosa campagna sovietica in Afghanistan del 1979-1988. Malgrado la sua ridotta dimensione, ha al suo interno ben quattro altari.

Reminiscenze sovietiche

Se siete nostalgici del periodo sovietico o semplicemente volete farvi un giretto nella storia recente, spostatevi dalle parti di Piazza Indipendenza, ex Piazza Lenin. Gli edifici del Soviet Supremo e dell’Università vi appariranno inequivocabili nel loro stile, austero e schematico. Se questo non bastasse, davanti al Soviet svetta ancora un monumento a Lenin, colto però in atteggiamento alquanto curioso: affacciato com’è a quello che sembra un frammento di balaustra, alcuni dicono che si trovi su di un monopattino, altri su di un tapis roulant da palestra.

Nella stessa piazza si trova la chiesa dei Santi Simone ed Elena, rossa, eretta di recente: è la più importante chiesa cattolica del Paese. La sua costruzione si deve a un nobile polacco che perse i due figli in tenera età. Al suo interno, tra affreschi di moderna fattura, si trova una curiosità: in due di essi è rappresentato Papa Giovanni Paolo II, canonizzato nel 2014.

Tornando in era sovietica, poco distante si trova il vecchio edificio del KGB. Imponente, in stile neoclassico con pronao centrale, vede la sua simmetria alterata da una strana torretta costruita alla sua destra. Non è chiaro il perché di tale costruzione, ma la leggenda vuole che servisse a guardare senza problemi le manifestazioni sportive… In effetti, alla fine del viale antistante si trova proprio lo stadio!

Se invece proseguirete lasciandovi alla sinistra il KGB potrete incontrare la grande piazza che ospita il Palazzo della Repubblica, altro edificio che ricorda non poco il periodo sovietico, con la sua forma squadrata e le sue imponenti colonne.

I teatri, il circo, la biblioteca: divertimento e cultura a Minsk

Teatro Nazionale Bielorusso di Opera e Balletto Minsk
@Cristina Giuntini

Nella cultura dei Paesi dell’Est i teatri hanno sempre rivestito una grandissima importanza. Il freno imposto per anni dal regime sovietico alla diffusione di forme di intrattenimento più moderne, come la musica rock, ha avuto come effetto collaterale una notevole affezione del pubblico verso forme di intrattenimento più tradizionali.

I teatri più interessanti di Minsk sono due: il primo è certamente il Teatro Accademico Nazionale Bielorusso di Opera e Balletto, imponente costruzione circondata da un parco e ornata di statue di musicisti e ballerine. Molto bello, anche se meno imponente, il Teatro Accademico Nazionale Bielorusso di Musica, la cui facciata è ugualmente ornata da statue. La visita di questi due teatri è interessante anche solo dall’esterno, se non si vuole entrare a godersi uno spettacolo.

Circo di Stato Minsk
@Cristina Giuntini

Merita una visita almeno dall’esterno anche il Circo di Stato di Bielorussia, quantomeno per la curiosità che suscita in noi occidentali un vero e proprio edificio dedicato al circo. Giocolieri, funamboli e clown decorano l’esterno di questa piccola arena.

Molto più moderna, ma spettacolare, è la Biblioteca: strutturata come un enorme diamante di notte viene illuminata da migliaia di led che compongono, su di essa, disegni colorati (fra i quali, purtroppo, spiccano alcune sponsorizzazioni… Pecunia non olet!).

Se il tempo è brutto? Musei!

Se visitate Minsk durante i mesi invernali non vi capiterà spesso di vedere il sole: anzi, pioggia, o più spesso neve, saranno il minimo che vi possiate aspettare. Rifugiatevi senza indugio in un museo! A Minsk ce ne sono per tutti i gusti.

Se siete alla ricerca della storia, sicuramente fa per voi il Museo della Grande Guerra Patriottica, dall’allestimento moderno e dalla grande suggestione. Se, invece, preferite l’arte, scegliete il Museo Nazionale di Arte, nel quale ammirare un enorme numero di dipinti e sculture sovietiche.

Se, invece, avete bambini al seguito e siete alla ricerca di qualcosa di più sfizioso portateli al Museo delle Miniature, nel quale potranno divertirsi ad ammirare i modellini dei più importanti palazzi storici del Paese e a risolvere i quiz proposti dalle brave guide. In estate, potrete visitare anche il Museo Etnografico Dudutki, in cui sono ricostruite a grandezza naturale le case e le tradizioni dell’antica Bielorussia. I vostri bambini gradiranno anche il Museo dei Gatti, quello delle Carrozze o quello dell’Infanzia.

Per i più giovani, alternativi e amanti dell’arte moderna, è d’obbligo una visita alla Y Gallery, dove vengono organizzate in continuazione mostre sulle nuove tendenze artistiche e dove è possibile trovare anche un bookshop con manufatti artigianali e di design completamente made in Belarus.

Nei dintorni di Minsk, due siti Unesco

Se avete tempo per una gita fuori porta, sicuramente non vi salteranno in testa dubbi circa la destinazione: che altro scegliere, quando avete a disposizione ben due siti dichiarati Patrimonio dell’Unesco? Si tratta del Castello di Nezvish e del Castello di Mir.

Castello di Nezvish Minsk
@Cristina Giuntini

Il Castello di Nezvish, un bel complesso in stile barocco rinascimentale circondato da un fossato, è opera dell’architetto italiano Giovanni Bernardoni su ordine del proprietario Christopher Radzivil, soprannominato l’Orfano. Come ogni castello che si rispetti, anche questo ha il suo fantasma: è quello della bella Barbara, moglie del Re Zygmunt II August, avvelenata dalla suocera.

Castello di Mir Minsk
@Cristina Giuntini

È invece una combinazione di stile gotico e rinascimentale il Castello di Mir, dall’ampio cortile centrale. Mir, in russo, significa “pace” ma anche “mondo”: e proprio di un piccolo mondo pacifico si trattava, un luogo in cui nobili e meno nobili convivevano tranquillamente. Alla luce di questo, ancora più oscura appare la macchia causata dal suo essere stato utilizzato, durante il regime fascista, come ghetto per gli ebrei.

Ora di pranzo a Minsk

Amate le patate? Benissimo, perché sono la base della cucina bielorussa. Il piatto più diffuso sono i draniki, sorta di frittelle di patate appunto che ricordano i rösti tipici della cucina alpina. Il modo più classico di mangiarli è cospargendoli di panna acida, ma si possono abbinare con affettati, salmone, caviale rosso e si trovano anche ripieni di carne. Ottime anche le zuppe, sulle quali impera il borš di barbabietole: provatelo con aggiunta di funghi. Sorprendente la tsiartsiuha, zuppa con salsiccia fritta, buonissima la solyanka, con vari tipi di carne.

E proprio sulla carne è basata la cucina bielorussa: se siete invece amanti del pesce, dovrete, per così dire, accontentarvi di salmone affumicato e caviale. Altrimenti, avrete di che sbizzarrirvi. Quanto al dessert, vi sembrerà strano dato il clima non certo clemente, ma in Bielorussia è molto comune mangiare il gelato a fine pasto. I bielorussi fanno largo uso di frutti di bosco, soprattutto lamponi e ribes rosso e di ciliegie. Molto usate sono anche le meringhe, che rispetto alle nostre sono morbide e non si sbriciolano e vengono spesso servite ricoperte di cioccolata.

A proposito: vi piace la cioccolata? In Bielorussia la troverete per tutti i gusti, a iniziare dalla Ljubimaja Aljonka, una variante della Aljonka che si trova in tutti i Paesi dell’Est. Da provare anche la Plan B. Più che i cioccolatini, si usano i konfeti, bocconcini di cioccolato ripieni di meringato. Fate un salto da Kommunarka, la cioccolateria/sala da tè più bella del Paese: non potrete uscire senza una buona decina di tavolette!

Per un pranzo davvero di qualità andate da Draniki: ambiente elegante e tranquillo e cibo ottimo. Per una cena divertente, mangiando comunque specialità bielorusse, scegliete Gosti: potrete passare la serata ad ascoltare del buon pop e rock bielorusso e magari a ballare insieme alla popolazione locale.

Spero di avervi dato un piccolo assaggio di Bielorussia: un luogo ancora sconosciuto al turismo di massa, ma proprio per questo ancora più affascinante e capace di offrire un’esperienza unica. Lasciatevi conquistare dall’avventura!

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Fiorentina per nascita, pratese per residenza, cittadina del mondo per vocazione. Ama viaggiare, studiare le lingue, scrivere racconti, cantare, ballare, la musica, il teatro, i musei, l’arte. Scrive per ogaeitaly.net e recensisce libri per sololibri.net. Il suo peggior difetto è essere curiosa della vita. O è un pregio?
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