Minori stranieri non accompagnati in Italia: profili, numeri e leggi16 min read

15 Febbraio 2021 Dati migrazioni -

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Sociologo

Minori stranieri non accompagnati in Italia: profili, numeri e leggi16 min read

Reading Time: 13 minutes

I minori stranieri non accompagnati (MSNA) sono i minori che non hanno cittadinanza dello Stato in cui fanno ingresso e che sono privi dell’assistenza dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili. La presenza di minori in questa condizione è un fenomeno che negli anni recenti ha acquisito particolare rilevanza in Italia e in Europa, anche se come vedremo con una portata che si sta riducendo.

Nel nostro paese sono recentemente intervenute anche alcune novità legislative, che hanno introdotto tra le altre cose la figura del tutore volontario di minore straniero. Manca ancora una completa diffusione di informazioni sul fenomeno, a cui cerchiamo di porre rimedio, sollecitati anche dalla richiesta arrivata dal nostro lettore Francesco nei commenti a questo post su Facebook.

Approfondiamo quindi il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, iniziando da un accenno alle motivazioni per cui questi ragazzi e ragazze lasciano i loro paesi. Passiamo poi ai dati, con una panoramica sulla situazione in Europa e un dettaglio su numeri e caratteristiche specifiche del fenomeno in Italia, e affrontiamo infine le recenti novità legislative relative alla figura del tutore volontario di minori stranieri.

Profili di minori stranieri non accompagnati

minori stranieri non accompagnati in italia
@Unicef Ethiopia

Cosa porta un minore a partire da solo? O la sua famiglia a farlo partire? Le motivazioni sono molto diverse e un rapporto curato da Cittalia le ha raggruppate definendo quattro profili di minori stranieri non accompagnati in Italia, a partire dalle biografie dei minori stessi.

Il primo profilo è costituito dai minori in fuga da guerre e persecuzioni, costretti a partire per lasciarsi alle spalle situazioni che li mettono in pericolo di morte in paesi come Siria, Iraq, Afghanistan, Somalia, Eritrea.

Ci sono poi i minori mandati dalle famiglie per migliorare la propria condizione economica. In questo caso è la famiglia a decidere sulla partenza del minore, vedendo in lui/lei un’occasione di miglioramento della propria situazione tramite le rimesse che sarà in grado di mandare.

Il terzo profilo è costituito dai minori attratti dallo stile di vita occidentale, qualcosa che va al di là della sola prospettiva di maggiore benessere economico per abbracciare la sfera esistenziale, del desiderio di “vivere un’altra vita”, come è percepita quella di molti ragazzi e ragazze della loro età che vivono nei paesi dell’Europa occidentale.

Infine ci sono i minori spinti da una situazione di destrutturazione sociale a partire. Una situazione che può riguardare la famiglia, assente oppure incapace di prendersi cura del minore, o più in generale il contesto sociale, in una sorta di rassegnazione che può portare ad accettare il fatto che “sono partiti tutti, non mi resta che partire anch’io”.

Ovviamente i profili nella realtà sono spesso ibridi. Il desiderio di vivere una vita diversa può benissimo combaciare con una strategia economica familiare, così come una situazione di destrutturazione sociale può essere connessa a un contesto segnato da violenza e persecuzione.

MSNA in Europa: i dati

minori stranieri non accompagnati in europa 2019

Secondo i dati Eurostat 13.800 minori non accompagnati hanno fatto domanda di asilo in Europa nel 2019. Si tratta del 7% di tutti i richiedenti asilo in Europa nel 2019. Il dato è in netto calo rispetto agli anni precedenti ed è tornato ai livelli precedenti la cosiddetta crisi migratoria iniziata nel 2014.

Il profilo del minore straniero non accompagnato in Europa è quello di un ragazzo maschio di 16-17 anni. I maschi rappresentano infatti l’85% dei MSNA che hanno chiesto asilo in Europa nel 2019, mentre i 16-17enni rappresentano il 67%.

msna in europa per cittadinanza 2019

I MSNA in Europa provengono soprattutto da Afghanistan (circa quattromila persone, il 30% del totale dei MSNA), Siria e Pakistan (circa 1,4 mila, il 10%); seguono Somalia, Guinea e Iraq.

I paesi di provenienza sono simili a quelli del 2018 con l’eccezione dell’Eritrea, che nel 2018 era il secondo paese e che invece nel 2019 ha visto calare drasticamente le domande. In generale comunque tutti i paesi fanno registrare un calo rispetto all’anno precedente.

minori stranieri non accompagnati nei paesi europei 2019

Nel 2019 la maggior parte delle richieste di asilo di minori stranieri non accompagnati è stata fatta in Grecia, che ha ricevuto circa 3.300 domande, il 24% del totale. Seguono Germania (2.700, il 19%), Belgio e Paesi Bassi. L’Italia, con circa 700 domande (-83% rispetto al 2018), è uscita dal novero di paesi con più domande; pensate che nel 2017 era al primo posto con circa diecimila domande.

MSNA in Italia: i dati

Come anticipato, nel 2018 sono state presentate in Italia 3,9 mila domande di protezione internazionale da parte di minori stranieri non accompagnati. Il report di monitoraggio del fenomeno pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entra nel dettaglio di questi dati.

Come anticipato, nel 2019 sono state presentate in Italia circa 700 domande di protezione internazionale da parte di minori stranieri non accompagnati. Il report di monitoraggio del fenomeno pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche allarga lo sguardo a tutti i minori stranieri non accompagnati in Italia, non solo quindi coloro che hanno presentato domanda di asilo. Al 31 dicembre 2020 erano presenti in Italia 7.080 MSNA. Erano seimila nel 2019, 11 mila nel 2018 e 18 mila nel 2017.

minori stranieri non accompagnati in italia 2020

La gran parte dei MSNA in Italia, il 96%, è di sesso maschile, bambine e ragazze sono appena 252, meno del 4%. Sono il 4% anche gli under 14, il 67% dei MSNA in Italia ha 17 anni, il 22% 16 anni, il 7% 15 anni.

Quanto alla cittadinanza, la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia proviene dal Bangladesh (1.558, il 22% del totale), seguita da Tunisia (15%), Albania (14%), Egitto, Pakistan e Somalia.

Rispetto agli anni precedenti calano notevolmente le presenze di minori albanesi e sono in crescita le presenze di bangladesi e tunisini, che sono anche le cittadinanze più rappresentate negli arrivi via mare degli ultimi due anni.

La Sicilia accoglie buona parte dei minori stranieri non accompagnati in Italia, circa duemila. Seguono Friuli Venezia Giulia (780), Lombardia (700), Emilia Romagna e Calabria. Le regioni che accolgono meno MSNA sono Valle d’Aosta, Trentino, Umbria, e Alto Adige.

Infine una parentesi va aperta sui minori stranieri non accompagnati che risultano irreperibili, che al 31 dicembre 2019 sono ben 5.383, in aumento rispetto agli anni precedenti. Si tratta di minori di cui si sono letteralmente perse le tracce, che si sono allontanati dalle strutture di accoglienza e non si conosce il loro destino.

Molti di loro emigrano in altri paesi europei, altri vivono in Italia clandestinamente cercando un lavoro che permetta loro di mandare soldi a casa o, peggio, venendo sfruttati nel mercato della prostituzione e della criminalità.

MSNA in Italia: le leggi

msna in italia
@Unicef Ethiopia

Come anticipato nell’introduzione, alcune importanti novità legislative sui minori stranieri non accompagnati in Italia sono intervenute nel corso del 2017. In particolare la Legge 47 del 7 aprile 2017 per la protezione dei minori stranieri non accompagnati – detta anche legge Zampa, dal nome della ex deputata PD che l’ha proposta – ha introdotto alcune novità importanti.

La legge definisce innanzitutto procedure uniformi a livello nazionale per l’accertamento dell’età dichiarata dal soggetto, superando le diverse prassi territoriali in atto fino a quel momento. Viene inoltre definito in 30 giorni il tempo massimo in cui i minori possono risiedere nelle strutture di prima accoglienza prima di essere trasferiti in strutture di seconda accoglienza, segnatamente nei progetti SIPROIMI (ex SPRAR).

Viene poi istituito il SIM – Sistema Informativo Minori presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che raccoglie a livello centralizzato tutte le informazioni relative al minore raccolte nei diversi punti di accoglienza, permettendo una maggiore certezza dei dati e degli interventi messi in atto e da progettare.

Sono inoltre rafforzate le tutele per il diritto alla salute e all’istruzione dei minori, con procedure più semplici per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e al sistema scolastico.

L’innovazione più significativa introdotta dalla Legge 47 è l’introduzione della figura del tutore volontario di minori stranieri non accompagnati. La legge stabilisce che presso tutti i tribunali per i minorenni debbano essere istituiti degli elenchi di tutori volontari, disponibili ad assumere la tutela dei minori ponendosi come figura adulta di riferimento.

Il tutore è una figura che ha il compito di vigilare e garantire il rispetto dei diritti che la legge attribuisce al minore. Prima della legge 47 tale compito era affidato al cosiddetto tutore istituzionale, generalmente il sindaco o un assessore del comune di accoglienza del minore. Il tutore istituzionale non era però in grado di seguire adeguatamente i casi, a cause del numero elevato di minori che era chiamato ad affiancare.

Per questo con la nuova legge si affida questo ruolo a privati cittadini che possono seguire ciascuno non più di tre minori. Nel mese di aprile 2018, l’Ong Save the Children ha pubblicato una guida per i tutori volontari di minori stranieri non accompagnati da cui prendiamo le informazioni che seguono.

Come si diventa tutori volontari di MSNA?

Per diventare tutori volontari di minori stranieri non accompagnati occorre fare domanda presso il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della regione di residenza o domicilio (qui tutti i contatti). Possono fare domanda tutti i cittadini italiani o di altro paese dell’Unione Europea e i cittadini extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno maggiori di 25 anni e privi di condanne penali.

Occorre poi partecipare ad un corso di formazione obbligatorio, previo superamento di un colloquio di selezione. I corsi di formazione vengono svolti in tempi diversi sui diversi territori regionali, occorre quindi informarsi presso il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della propria regione. Il corso dà conoscenze sul fenomeno delle migrazioni, sui diritti dei minori e sulle modalità di relazione e di comportamento con i minori.

Una volta concluso il corso si viene iscritti all’elenco dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati del Tribunale per i Minorenni del territorio di riferimento che, da quel momento, potrà contattare le persone in elenco per nominarle tutori di uno o più minori.

Quali sono i compiti di un tutore volontario?

Il tutore volontario ha l’obiettivo primario di garantire la tutela dei diritti del minore straniero, agendo come suo legale rappresentante in tutti i procedimenti che lo interessano. Secondo le Legge 47, i minori hanno comunque diritto a partecipare attivamente alle decisioni e ai procedimenti che li riguardano, ma la responsabilità legale rimane comunque del tutore.

È importante precisare che il tutore volontario non ha responsabilità penale per gli atti compiuti dal minore, e ha solo in specifici casi la responsabilità civile. Il tutore deve rispondere di eventuali risarcimenti per i danni provocati dal minore solo se i due convivono e solo se non riesce a dimostrare di aver fatto il possibile per evitare che i danno fossero compiuti.

Il tutore è chiamato a mantenere un rapporto costante con tutte le altre figure che si prendono cura di aspetti della vita del minore, in primis con gli operatori della struttura di accoglienza dove vive e dei servizi sociali.

Alcuni esempi di compiti specifici del tutore volontario di minori stranieri non accompagnati in Italia sono: la presentazione della richiesta di permesso di soggiorno e della domanda di protezione internazionale, la partecipazione e il supporto durante le procedure di identificazione e accertamento dell’età, la rappresentanza in tutti procedimenti in ambito scolastico e sanitario.

Va infine precisato che il tutore volontario di minore straniero non accompagnato non ha alcun obbligo di farsi carico dell’accoglienza in casa dello stesso.

Qui tutti i numeri sugli stranieri in Italia

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Sociologo, lavora come progettista e project manager per Sineglossa. Per Le Nius è responsabile editoriale, autore e formatore. Crede nell'amore e ha una vera passione per i treni. fabio@lenius.it
2 Commenti
  1. Mustapha Toumi

    Vorrei sapere se ci sono dati sui minorenni stranieri residenti in Italia ed isolati da servizi sociali dai propri nuclei familiari?

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Mustapha, grazie del commento. I dati sul fenomento sono frammentati e poco aggiornati, gli ultimi pubblicati fanno riferimento al 2017 e parlano di circa 27 mila minori in affido o in strutture residenziali per minori (non tutti sono allontanati dai genitori, i casi sono molto diversi). Gli stranieri sono il 54% dei minori accolti nelle comunità (e in questo caso sono quasi tutti minori stranieri non accompagnati), mentre sono il 18% dei minori accolti in famiglia (in questo caso non sappiamo quanti siano non accompagnati e quanti siano stati allontanati). Qui il report del Ministero delle Politiche Sociali: https://www.minori.gov.it/it/node/7225

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