Milan: piuttosto che niente3 min read

10 Febbraio 2014 Uncategorized -

Milan: piuttosto che niente3 min read

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Milan piuttosto
@British Red Cross

Da quando ho iniziato la rubrica “Il lunedì del tifoso milanista” non l’ho mai introdotta: ho subito principiato a scrivere di Milan, che poi era quello che mi era chiesto di fare.

Quindi lo faccio ora: Gianni Brera scrive che “non sempre amare il calcio significa capirlo”; io non lo amo (come amare questo calcio?), né lo capisco. Non sono né un calciatore, né un giornalista sportivo; nemmeno un tifoso da stadio, e capita addirittura che mi perda alcune partite del Milan. Accade quando ho faccende più importanti o piacevoli da sbrigare.

Sono però un appassionato del pallone, quando ne sento il rimbalzo in lontananza sinapsi e arti ne sono irresistibilmente calamitati. E prediligo il bel gioco (come dico io) alla vittoria. Avrò modo di scriverne: in questa rubrica racconto il Milan per come lo tifo io, e neanche questo weekend è andata bene.

L’Italia si laurea campione europea di calcio a 5, arrivano due medaglie olimpiche azzurre e il Milan capitombola a Napoli. Seedorf ha dichiarato che gli esami si affrontano quando si ha studiato, e questo non è ancora il nostro (è invece il suo?) caso.

“Piutost che Alegher, l’è mej piutost”, recita un detto milanese.

Son disposto a seguire le prossime sfide milaniste placido, fantasticando sui Mondiali in arrivo e sulla prossima annata. Al San Paolo spero appunto che ci scappi qualche buona giocata: avrei preferito che le buone giocate scappassero a noi piuttosto che a loro e, mentre ero ancora sorpreso che facessimo giocare un terzino ala (Abate), e un’ala terzino (Emanuelson), Adel Taarabt mi ha accontentato: il Balotelli marocchino che adora Zidane ha realizzato un buon gol. Non do per scontato che serva la causa dell’allenatore olandese più di Honda: entrambi appena arrivati, il giapponese, fisicamente inferiore, dialoga di più con i compagni.

Alla Champions preferisco non pensare e quindi non presto troppa attenzione all’indigestione di Verza che colpisce l’Atletico Madrid, che aggiunge Tiago a Villa tra i giocatori indisponibili nel prossimo futuri; Clarence, invece, ci pensa e prova la nuova (vecchia) linea mediana Michael Essien – Nigel de Jong: l’indisponibilità di Riccardo Montolivo per le due giornate rimediate per l’intervento su Christian Poulsen li vorrà titolari il 19 febbraio a San Siro.

Confido che una settimana basti loro per imparare quello che non sapevano a Napoli, ma terrei Andrea Poli a portata di lavagnetta. Lungi dal credere che Bryan Cristante sarebbe stato schierato, comunque il 18 enne ha sofferto il 5 febbraio per un’infrazione alla testa del femore che lo terrà lontano dal campo di gioco per un mese.

Il mio professato distacco è malcelato quando mi avvedo della fascia da capitano al bicipite di Philippe Mexès: la situazione non migliora quando vengo a sapere che il misfatto è accaduto per motivare il francese; all’interno del rettangolo di gioco c’erano 21 calciatori più degni di lui di guidare il Milan. Un Milan che nelle trasferte di questo Campionato ha subito mediamente più di 2 gol a partita obbliga il tifoso a tenere lo sguardo fisso sulla porta dell’infermeria piena, pesante eredità di Allegri, attendendo che ne esca Cristian Zapata.

Piuttosto che niente, è meglio piuttosto.

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Nasco tra Milan(o) e l'Inghilterra. E lascio il cuore in Olanda, già che ci sono, tripartito. Da milanista tifo i piedi educati e le menti aperte, i capitani di lungo corso e i registi. Faccio più fatica con i cugini che con i gobbi. Credo che la poesia sia ciò che spunta quando hai la palla all'altezza della linea di metà campo e alzi la testa: tutti i gol migliori partono da lì, che poi vengano segnati di esterno o di fegato, di cuore o di doping.
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