Milan-Napoli, la nocciolina di Super Pippo3 min read

15 Dicembre 2014 Uncategorized -

Milan-Napoli, la nocciolina di Super Pippo3 min read

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@lucyfrench123

Sono in attesa che Pippo si trasformi in un Super Allenatore. Il Milan di Milan – Napoli è la squadra che voglio vedere: una squadra che corre e che prova diversi schemi d’attacco. Abbiamo vinto la partita a centrocampo e a…”Koulibaly”, sfoggiando l’intelligenza di capitan Montolivo, ancora non al 100%, la freschezza di Poli e l’imprescindibile de Jong. Ammirare i rossoneri coprire tutto il campo e provare ad interrompere ogni principio d’azione napoletana fa bene al cuore di chi, come me, temeva che una volta in vantaggio ci saremmo chiusi in attesa delle consuete ripartenze.

Mi piacerebbe che la nocciolina che rendesse Inzaghi Super non fossero tanto le visite padronali del venerdì, quanto qualche mossa “da tecnico” che gli permettesse di avere a disposizione sempre una squadra umile e combattiva, al di là della qualità dei singoli, che è quella che è. Una squadra che prova ad applicare diversi schemi di gioco e che, soprattutto, corre.

Dovesse dipendere da me, e per fortuna che non è così, farei così:

1. La difesa: Philippe Mexes fuori

Mexes è il nostro 4° difensore centrale. Punto. Non lo voglio vedere in campo, non è consapevole delle sue caratteristiche, pure buone: le ritiene ottime. Si prende così responsabilità che non si può (più) permettere. Ed è giocatore grintoso e nervoso che consuma spesso il suo giallo per poi dover giocare con il freno. Oppure lasciare la squadra in 10. Meglio Cristián Zapata.

Penso che potrei ripeterlo in ogni articolo di questa rubrica, finché lo vedrò titolare. E stasera il biondo francese ha sventato in scivolata una palla tesa in mezzo all’area, mandandola a pochi decimetri dal palo. Un intervento delicatissimo, in cui rischia l’autogol, ma se non si fosse comportato così la rete del Napoli sarebbe stato sicura: dietro si aggirava un giocatore in maglia azzurra e, ahinoi, Daniele Bonera (che considero il nostro 5°difensore centrale).

2. Non appoggiamoci su Jérémy Ménez

Ménez non è un giocatore affidabile; incostante, lunatico, gli riescono alcune giocate strepitose ma è raro che giochi per la squadra. Preferirei che Pippo schierasse Stephan El Shaarawy (sulla cui crescita non possiamo non scommettere), Giacomo Bonaventura (non perde una palla) e Keisuke Honda (oltre al merchandising è il giocatore che, al netto dei rigori, ha segnato di più). E rispolvererei il Pazzo, ma di questo sono meno convinto.

Sostengo questo in una serata in cui ha segnato un gran gol, e si è slurpato i difensori napoletani con giochi di prestigio per cui mi spello le mani. Ma io credo che non possiamo contare su di lui.

3. Pablo Armero, uomo assist di Milan – Napoli

Sono banale? Sono banale. Quando recuperano Ignazio Abate e Mattia De Sciglio? Armero oggi ha tenuto in costante apprensione il buon Diego Lopez, i palloni che toccava finivano puntualmente, anarchici, nella nostra area.

Parliamoci chiaro: Mexes ha giocato una partita di qualità (non stiamo parlando di quella superlativa di Rami, ma si è difeso bene), Menez merita ampiamente il 7 e Armero ha messo sulla testa di Jack la squisita palla del 2 a 0.

Aggiungete che le mie “visioni di Milan” sono spesso in controtendenza rispetto a quelle della maggioranza dei tifosi milanisti: forse quindi Pippo la sua nocciolina l’ha già trovata, e io ne sarei solo lieto. Temo non sia così, per quanto quella di stasera sia una delle migliori partite della stagione (insieme a quella contro la Lazio); e aggiungo: sono sicuro che non sono i miei 3 spunti a poter trasformare questo Milan, ma lo sarà la crescita di un allenatore che spero ritorni Super.

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@Kate Ter Haar

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Nasco tra Milan(o) e l'Inghilterra. E lascio il cuore in Olanda, già che ci sono, tripartito. Da milanista tifo i piedi educati e le menti aperte, i capitani di lungo corso e i registi. Faccio più fatica con i cugini che con i gobbi. Credo che la poesia sia ciò che spunta quando hai la palla all'altezza della linea di metà campo e alzi la testa: tutti i gol migliori partono da lì, che poi vengano segnati di esterno o di fegato, di cuore o di doping.
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