Il Milan di Brasile 20142 min read

6 Ottobre 2014 Uncategorized -

Il Milan di Brasile 20142 min read

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Milan Brasile 2014
@Tsutomu Takasu

Son trascorsi 3 mesi dal Mondiale in Brasile, il Campionato è ricominciato e il Milan, in cerca di se stesso, è momentaneamente 5° a dispetto dei timori d’agosto di molti tifosi rossoneri.  Tra cui io.

Honda, Menez, Alex e Bonaventura paiono in buona forma, Torres corre ma fatica ad entrare negli schemi di Inzaghi e El Shaarawy non trova posto, nonostante un’ottima prima gara.

Scartabello i dati dei nostri giocatori coinvolti nella fase finale dei Campionati Mondiali brasiliani, per qualificarne le prestazioni.

Diversi dei nostri sono ignorati dai selezionatori: Menez non veste la casacca bleu da marzo 2013 e Alex, 32enne, non difende i colori verdeoro da 5 anni prima. Una questione (anche) anagrafica affligge pure Mexés che in Nazionale non calpesta l’erba dagli Europei del 2012.

Michel Essien viene ancora convocato con il Ghana, ma nelle tre partite del girone è entrato per solo 20’ contro gli Stati Uniti. Sulley Muntari ha giocato più minuti ma è stato sospeso a tempo indeterminato dalla Nazionale per comportamento scorretto, un’aggressione ai danni di un dirigente della sua federazione.

I due terzini azzurri hanno giocato una partita a testa: Abate contro il Costa Rica, De Sciglio (reduce da infortunio) contro l’Uruguay. Come dire: nessun milanista italiano attuale ha vinto sul campo una partita ai Mondiali brasiliani.

C’è chi, come Honda, ha giocato solo 3 partite ed è diventato il primo giapponese della storia a segnare in due differenti edizioni del Mondiale: è a quota 3 gol; contro la Costa d’Avorio ha segnato, nella seconda (0-0 contro la Grecia) è stato eletto “Man of the Match” e nel terzo ha servito l’assist a Okazaki per l’unico gol contro la Colombia. Il Giappone esce con un punto e Zaccheroni dà le dimissioni per le toccanti lacrime di Nagatomo.

I protagonisti rossoneri di questo Mondiale rispondono invece al nome di Cristian Zapata (titolarissimo a fianco di capitan Yepes) e di Nigel de Jong.

Il colombiano ha dimostrato ampiamente, per quanto mi riguarda, che Seedorf sbagliò ad accantonarlo (per Mexes?! Per Bonera?!), e nel suo lavoro nazionale è stato aiutato da un altro milanista che per ora non trova spazio: Armero.

Nigel de Jong, il milanista più schierato dal Milan l’anno scorso, è anche quello che è andato più avanti nella manifestazione estiva, arrivando terzo con i Paesi Bassi e giocando 5 delle 7 partite con la grinta che lo caratterizza; protagonista nel rientro affrettato dallo strappo all’inguine contro l’Argentina: la sua marcatura di 62’ su Messi è esemplare.

Poco Milan in Brasile, quindi, ma qualche giocatore chiave, al di là delle sorti della Nazionale di appartenenza, si è evidenziato e scommetterei su loro anche per questo Milan. E se Honda rivendica a Menez il diritto di calciare la punizione contro il Chievo Verona, le statistiche di Brasile 2014 non possono che dargli ragione.

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Nasco tra Milan(o) e l'Inghilterra. E lascio il cuore in Olanda, già che ci sono, tripartito. Da milanista tifo i piedi educati e le menti aperte, i capitani di lungo corso e i registi. Faccio più fatica con i cugini che con i gobbi. Credo che la poesia sia ciò che spunta quando hai la palla all'altezza della linea di metà campo e alzi la testa: tutti i gol migliori partono da lì, che poi vengano segnati di esterno o di fegato, di cuore o di doping.
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