Quanti migranti sono arrivati nel 2017?50 min read

13 Gennaio 2018 Dati migrazioni -

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Sociologo

Quanti migranti sono arrivati nel 2017?50 min read

Reading Time: 36 minutes

Ecco i numeri delle persone arrivate via mare in Italia e in Europa fino al 31 marzo 2017 e le principali questioni politiche aperte in Italia e in Europa, che tratteremo nella seconda parte.

Migranti 2017: i numeri in Italia al 31 marzo

Secondo i dati Unhcr, tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2017 sono sbarcate in Italia 24.241 persone. Un dato significativamente superiore a quello dello stesso periodo del 2016, quando arrivarono 18.784 persone (+29%).

A marzo 2017 sono arrivati via mare in Italia 10.802 migranti, il 12% in più dello scorso anno, cinque volte di più rispetto a marzo 2015.

Ci sono novità sul fronte dei paesi di provenienza (dati aggiornati al 28 febbraio 2017): i più rappresentati sono la Guinea (15% degli arrivi), la Nigeria (14%) e il Bangladesh (12%). Seguono Gambia (10%), Costa d’Avorio e Senegal (9%), Marocco (8%).

Rispetto al 2016, non figura l’Eritrea, solitamente molto rappresentata, e appaiono nazionalità meno presenti nei mesi scorsi, come Marocco e soprattutto Bangladesh (sì, ci sono migranti che dal Bangladesh arrivano in Libia e da lì si imbarcano per l’Italia).

Verificheremo se si tratta di dati passeggeri o di nuove tendenze che si consolideranno nel corso del 2017.

Ad arrivare in Italia sono soprattutto uomini (il 71%), con una considerevole fetta di minori non accompagnati (il 16% degli arrivi).

La gran parte degli sbarchi avviene in Sicilia (l’84%) ma ci sono arrivi via mare anche in Calabria (13%) e Sardegna (3%).

Migranti 2017: i numeri in Europa al 31 marzo

Tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2017 sono arrivati via mare in Europa 29.758 migranti. Continuano ad avvenire alcuni sbarchi in Grecia, certo a ritmi infinitamente più bassi di quelli pre accordo con la Turchia, e si riaffaccia timidamente la Spagna come terra di sbarco.

Nei primi tre mesi del 2017 sono arrivati in Grecia 4.007 migranti. Erano, pensate, 151 mila nei primi tre mesi del 2016.

1.500 migranti sono poi sbarcati in Spagna dall’inizio dell’anno. Non abbiamo informazioni più specifiche su questa rotta, né se si tratti di un timido segnale di ripresa o di episodi estemporanei.

Monitoreremo nel corso dell’anno anche queste due rotte, verso la Grecia e la Spagna. Monitoreremo anche l’eventuale insorgere di altre rotte, in questo quadro mai fisso che sono i movimenti migratori.

Migranti 2017: cosa fa l’Europa

Oltre all’accordo con la Turchia, la principale strategia comune è la cosiddetta relocation, cioè il ricollocamento dei profughi in modo che siano distribuiti più equamente tra gli stati dell’Unione Europea.

L’accordo, stipulato a settembre 2015, prevede il ricollocamento di 106 mila persone da Grecia e Italia ad altri paesi europei entro settembre 2017. Vediamo a che punto siamo.

migranti 2017

Già, in 17 mesi sono state rilocate solo 13 mila persone: un misero 12%.

Altro specchio del fallimento delle politiche europee sono le condizioni miserabili in cui sono costretti a vivere molti profughi in diversi paesi.

Situazioni di estremo disagio vengono riportate lungo tutta la (ex) rotta balcanica, ben documentate da questo report della missione congiunta che Ipsia e Caritas hanno svolto a febbraio in sei campi profughi in Serbia.

Per molti l’unica alternativa, pur di non essere rispediti in Turchia o avventurarsi lungo le insidie della rotta balcanica, è rimasta quella di chiedere asilo in Grecia, dove le condizioni di vita dei profughi sono da più parti denunciate come indegne.

Migranti 2017: cosa fa l’Italia

Sul fronte interno, il Ministro dell’Interno Minniti ha un piano per l’immigrazione, per la verità ereditato in parte dal suo predecessore Alfano, centrato su quattro obiettivi: diminuire gli arrivi, aumentare i rimpatri, ridurre il tempo di permanenza dei richiedenti asilo nel sistema di accoglienza, migliorare la loro distribuzione sul territorio.

Diminuire gli arrivi significa diminuire le partenze. Come già anticipato, l’Italia si sta muovendo in sintonia con l’Europa per ridurre il flusso dei migranti in arrivo dalla Libia, ottenendo al momento l’effetto contrario.

L’aumento dei rimpatri comporta la stipula di accordi bilaterali con i paesi di origine dei migranti; compito non facile ma a cui il governo sta lavorando con una rete di contatti avviati con paesi come Sudan, Niger e Nigeria, oltre che la già citata Libia.

Per aumentare i rimpatri occorre anche rendere efficiente la macchina sul lato italiano, che per Minniti si traduce in luoghi e strumenti di detenzione amministrativa dei migranti. I famigerati CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), tanto per intenderci, che vengono rinominati (CPR – Centri di Permanenza e Rimpatrio) e distribuiti sul territorio (uno per regione) invece che concentrati in poche località.

L’eliminazione del grado di appello per i richiedenti asilo a cui la Commissione Asilo nega lo status di rifugiato o altre forme di protezione è invece la strategia individuata per ridurre i tempi di permanenza nel sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, che ora, tra domanda, esame della stessa e ricorso, arrivano fino a due anni.

Queste nuove procedure per la gestione dei rimpatri e delle richieste di asilo sono introdotte dal cosiddetto Decreto Minniti-Orlando, dal nome dei due ministri che lo hanno proposto. Il decreto legge del Governo è in vigore dal 10 febbraio 2017, ma deve essere approvato dal Parlamento entro 60 giorni pena la sua decadenza. Lo scorso 29 marzo è stato approvato dal Senato, si attende ora l’approvazione anche alla Camera.

L’altro obiettivo politico del governo italiano è arrivare ad una migliore distribuzione territoriale dei richiedenti asilo, con un potenziamento del sistema Sprar, che garantisce un’accoglienza diffusa e integrata nei territori.

La minaccia alla realizzazione di questo obiettivo viene dai Comuni, che possono rifiutarsi di accogliere richiedenti asilo sul proprio territorio, costringendo altri comuni ad accoglierne di più. Esistono dei sistemi di premialità per i comuni accoglienti, ma non sono sufficienti.

Nel mese di marzo, il Parlamento ha approvato anche un’altra importante legge, che riguarda i minori stranieri non accompagnati. La legge, unica nel suo genere in Europa, interviene su un fenomeno in continua crescita migliorando il riconoscimento di una serie di diritti ai minori stranieri.

Ci sono anche strade alternative sperimentate dalla società civile per trovare nuove soluzioni che garantiscano maggiore dignità e sicurezza ai profughi, ma anche alle comunità locali di accoglienza.

La più nota è quella dei corridoi umanitari, che permette alle persone di arrivare in Italia in modo sicuro, senza rischiare la vita e godendo di un solido programma di integrazione.

Una forma di solidarietà attiva e reale che fa ben sperare, anche se certo ha bisogno di farsi politica per impattare in modo significativo.

Quanti migranti sono arrivati nel 2016?

Quanti sono gli immigrati residenti in Italia e in Europa?

E in tutto, irregolari compresi, quanti sono gli stranieri presenti in Italia?

Le parole delle migrazioni: cosa intendiamo con migranti, rifugiati, richiedenti asilo, immigrati, profughi?

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Sociologo, lavora come progettista e project manager per Sineglossa. Per Le Nius è responsabile editoriale, autore e formatore. Crede nell'amore e ha una vera passione per i treni. fabio@lenius.it
12 Commenti
  1. quiriconi pier luigi

    Siamo al 50% della disoccupazione giovanile,10 milioni di persone sull'orlo della povertà, i ns giovani sono costretti, ripeto costretti, ad andare all'estero per avere un lavoro dignitoso, oltre a problemi di sicurezza ed instabilità sociale, e nonostante tutto questo continuiamo ad accogliere in maniera indiscriminata migranti promettendogli cose che non verranno mai realizzate. L' Europa, nonostante tutte le belle parole, se ne strafrega dei ns. problemi e soprattutto quello dei migranti. Secondo me siamo diventati il ricettacolo dell'Europa. Ma, sempre secondo me il problema non è il governo, e quindi le forze politiche che lo sostengono, che accetta questo stato di cose e questo andazzo, ma è chi gli dà il voto e quindi gli permette di continuare su questa strada.

    • anto

      Per carità tutto vero. Gli stati membri non contribuiscono e noi siamo in una lenta ripresa. Ma queste persone che si affidano ai trafficanti secondo lei lo fanno per divertimento? E' chiaro che sono più disperate di noi, se non per la guerra per le persecuzioni ecc. altrimenti non emigrerebbero correndo 1000 rischi. D'altronde al contrario di noi che emigriamo in altri paesi (legalmente), loro non possono farlo legalmente, non hanno questo vantaggio. Pensiamo per un attimo se anche noi fossimo nella stessa situazione. Non proveremo forse a emigrare illegalmente affidandoci alla criminalità? Io credo proprio di sì. Si è messa da parte la questione umanitaria, etica che invece è importante. Gran parte delle colpe è degli stati membri certo, ma voltando le spalle a questo problema noi non siamo migliori. E' una situazione difficile, ma chiudere gli occhi e fare finta di niente è comparabile a vedere persone che vanno nei campi di concentramento e non protestare perchè tanto la cosa non ci tocca. Le prossime generazioni son sicuro che ci additeranno e ci chiederanno come mai abbiamo permesso tutto questo, perchè una volta finita l'emergenza verranno fuori tutti gli orrori che questa gente ha subito dai trafficanti e nei lager in cui li detengono, e le lamentele della maggiorparte degli Italiani al confronto saranno quisquilie.

  2. Maurizio

    Ottimo e documentato articolo. Grazie

  3. Giulio

    Vanno considerate le ragioni dei paesi che accolgono, soprattutto l'Italia, che ha subito e sta subendo un fortissimo impatto sociale (aumento di criminalità e degrado) ed economico (tasse aumentate per il mantenimento degli immigrati, spesso nemmeno profughi) e il deprezzamento degli immobili nelle zone a maggior presenza di stranieri. Si sa che se continuassero gli sbarchi, quasi unicamente l'Italia dovrebbe farsene ancora carico e ormai non ce la fa più. Non sopportavo più che il mio Paese venisse violato ogni giorno dall'arrivo di stranieri extraeuropei, distanti per mentalità, cultura e religione (le conseguenze negative di questo fenomeno le apprendiamo quotidianamente) e sono andato a vivere all'estero

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Giulio, non risultano aumenti di criminalità né aumenti di tasse collegati all'arrivo di persone migranti. Sono anche curioso di sapere dove sei andato a vivere, in un posto dove non esistono "stranieri extraeuropei"?

      • ulisse

        Buonasera, non risultano a lei aumenti di criminalità o di tasse. Nel Def: «Il deciso incremento dei flussi e delle presenze a fine 2016 si riflette nei dati oggi disponibili, che aggiornano al rialzo le stime presentate nel Documento Programmatico di Bilancio», spiega il documento di Economia e finanza approvato lo scorso aprile dal governo. Il ministero dell'Economia piega che «In base ai dati attuali, le operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, alloggio e istruzione per i minori non accompagnati sono, al netto dei contributi dell'Ue, pari a 3,6 miliardi (0,22 per cento del PIL) nel 2016 e previste pari a 4,2 miliardi (0,25 per cento del PIL) nel 2017, in uno scenario stazionario». Il Def aggiunge inoltre che: «Se l'afflusso di persone dovesse continuare a crescere la spesa potrebbe salire nel 2017 fino a 4,6 miliardi (0,27 per cento del Pil)». Ci sono quindi in ballo spese extra per 400 milioni di euro. Quanti ne dovrebbe portare la stretta sulle accise prevista dalla manovra che sta per essere approvata dal governo. E in ogni caso, la spesa per migranti potrebbe superare per 1,2 miliardi il valore complessivo della manovra stessa, cioè quei 3,4 miliardi chiesti dall'Europa. E' già stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la previsione dell’innalzamento delle aliquote IVA come clausola di salvaguardia; 25% l'aliquota ordinaria nel 2018 e 25,9% per l’anno successivo. Le ricordo che quanto speso è denaro pubblico.

        • Fabio Colombo

          Ma sì Ulisse, certo che è denaro pubblico, tutto è denaro pubblico per tutte le voci di spesa dello Stato, non è che ci sono tasse messe apposta per gestire i fenomeni migratori ci sono tutta una serie di spese per coprire le quali si pagano le tasse. Lei non vuole che i soldi pubblici siano usati per accogliere persone straniere, io potrei non volere che siano usati per acquistare armi, o per i vitalizi dei parlamentari, qualcuno non vuole che siano usati per la sanità pubblica perché la vorrebbe privata, sono scelte politiche, adesso fate un accanimento patologico su una spesa che rappresenta lo 0, qualcosa della spesa pubblica italiana.

          • Ulisse

            La nostra conversazione sta assumendo risvolti “singolari”; lei afferma che è gennaio, io replico che è settembre e lei, nell’intento di sostenere le sue ragioni e smentirmi, risponde che sono le 15:30. Lei articola preposizioni che considera corrette: “Ogni tanto ci tocca vedere quelle orribili immagini costruite per i social con sopra scritte che descrivono azioni inenarrabili compiute da immigrati, oppure leggere notizie che vedono gli immigrati protagonisti di qualsiasi nefandezza, cose tipo: “immigrato massacra di botte”, “immigrato sfonda la porta e la violenta”, “immigrato aggredisce autista dell’autobus”… Ebbene, sono tutte bufale”. Ne desumo che i numerosi fatti di cronaca, confermati dalle statistiche sui procedimenti penali, in cui sono, troppo spesso, protagonisti gli stranieri (tra cui non mancano i richiedenti asilo) sembra non leggerli. Sia ben chiaro, ci sono anche troppi lazzaroni e delinquenti italiani da generazioni ma mentre io lo evidenzio, sottolineando che non c’è quindi bisogno di importarne altri, lei sostiene che gli stranieri sono tutti bravi e onesti. Invece di mantenere fermamente le distanze, nei confronti di chi commette atrocità e delinque ed evidenziare che non solo questi ci sono e sono, in proporzione al numero dei relativi cittadini residenti, anche maggiori degli italiani, e ciò accade anche perché non ci sono filtri all’ingresso che non separano chi ha da chi non ha precedenti penali, ma comunque generalizzare è sbagliato, chi afferma il contrario dice bufale. Invece di sostenere che per dimostrare il buon proposito di integrazione le comunità straniere dovrebbero dimostrarsi virtuose, denunciando l’illegalità al loro interno per dimostrare la loro di onestà, usa la tecnica del ricondurre, in modo larvato, chi fa notare questo stato di cose inaccettabili ad un povero demente razzista. Quando qualcuno afferma “li manteniamo noi con le nostre tasse”, lei, mescolando pere con banane, risponde: ”ormai numerosi gli studi che hanno dimostrato che l’immigrazione genera più ricchezza di quanto ne “tolga”. Se in risposta a ”non risultano aumenti di criminalità né aumenti di tasse collegati all’arrivo di persone migranti” e io le faccio notare che sono stati spesi oltre 10 miliardi in 3 anni, al netto dei contributi EU, per gestire i flussi migratori, ed è denaro raccolto con le imposte, lei fa notare che non sono tasse di scopo, dimenticando che sono comunque risorse importanti di una nazione in affanno che sarebbero utili altrove (2,5 sono i miliardi stanziati per ricerca universitaria del Paese nel triennio 2016-2018), che sono poca cosa (adesso un accanimento patologico per uno 0 virgola del PIL) e che comunque se non sono d’accordo, lei non lo è per gli sprechi di denaro per i vitalizi dei parlamentari o per la difesa. Buona giornata.

  4. Ricky

    Chissà se approverai il mio commento. Ovvio che tu lavori nel "sociale" se dicessi cose scomode addio lavoro, ne prendono un altro :)Omicidi nel Paese (tasso per 100.000 abitanti)Nigeria: 10.3 Guinea: 9 Bangladesh 2.8: Costa d'avorio 12.4 Italia 0.8Bella gente che importiamo!

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Ricky, fatico a comprendere l'ironia del tuo commento, so solo che i dati da te riportati, posto che siano corretti, non hanno nessun senso messi così, senza una minima analisi del contesto. Anche il tasso di omicidi in Italia era a livelli molto più alti se andiamo indietro nel tempo, il dato nudo e crudo senza commento non significa nulla.

  5. Giorgio

    Sapreste dare quali sono i dati di chi arriva in Italia non dal mare? Grazie

    • Fabio Colombo

      Ciao Giorgio, in questo articolo trovi i dati sugli ingressi annuali su suolo italiano di persone straniere: https://www.lenius.it/politiche-migratorie-in-italia/

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